Siamo prigionieri indifesi in casa nostra. Abbiamo dotato le nostre abitazioni di sistemi di allarmi, di inferriate e cancelli a porte e finestre, di portoni blindati, ci siamo iscritti ai gruppi di whatsapp, a quelli degli “occhi di vicinato”, ma la delinquenza nella nostra città non cede di un millimetro, anzi avanza inesorabile! Basta leggere i dati pubblicati dal Sole 24 in questi giorni sull’indice di criminalità italiana, che vede Ravenna (e provincia) al primo posto su un campione di 106 città italiane, per i furti in abitazione e 15 esima per ogni genere di crimini: dal furto passando per lo spaccio all’omicidio.
FdI ritiene che un accurato utilizzo delle forze di polizia municipale coadiuvate da quelle di sicurezza privata, possano davvero contrastare i fenomeni criminosi, soprattutto quelli di microcriminalità (i furti nelle abitazioni in primis) e delinquenza minorile. Come?
Esiste una legge regionale (LR 13/2018 che modifica ed integra l’art 9 LR 24/2003) con la quale è state istituita la figura dell’addetto alla sicurezza privata: c d street tutor. Una legge che il Comune di Ravenna dovrebbe ben conoscere, dato che la Giunta Regionale targata PD che governa la nostra Regione da sempre a memoria d’uomo, l’ha deliberata con la seduta dell’8 febbraio 2021.
Si potrebbe effettuare una griglia di tutte le strade, fare un bando di concorso per le agenzie di sicurezza fornitrici degli addetti qualificati street tutor per “pattugliare” le strade del centro, soprattutto quelle della movida. Un presidio di una pattuglia della Polizia Municipale o quella di altre forze dell’ordine (da richiedere e coordinare al tavolo della sicurezza con il Prefetto) sarebbe in zona per intervenire, su richiesta degli street tutors per compiti di esclusiva competenza delle forze dell’ordine, quali identificazione di persona, perquisizioni, arresti ecc.
Contemporaneamente, nei restanti quartieri periferici della città e nel forese sarebbe indispensabile il vigile di quartiere, una figura necessaria composta da una coppia di agenti della Polizia Municipale incaricata di pattugliare queste zone al fine di combattere la microcriminalità e garantire quel minimo di sicurezza dovuto ad ogni nostro concittadino!
Non vogliamo sentire che non ci sono soldi per finanziare questo progetto-sicurezza. Infatti la Regione Emilia Romagna finanzia con denaro ricevuto dal Ministero dell’Interno i progetti sicurezza ed il “virtuoso” Comune di Ravenna dovrebbe mettere mano al portafoglio per tutelare un bene primario dei propri cittadini: la sicurezza!
Alberto Ferrero
Portavoce prov. e Capogruppo FdI Comune di Ravenna