12 Ottobre 2016

Approvato all’unanimità un odg su misure a difesa dei produttori di grano duro presentato dal consigliere Rudy Gatta

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità nella seduta di ieri l’ordine del giorno dal titolo “Misure a difesa dei produttori di grano duro”, sottoscritto dai consiglieri Rudy Gatta e Idio Baldrati del PD; Gianluca Rambelli di Sinistra per Ravenna; Daniele Perini di Ama Ravenna; Giannantonio Mingozzi del PRI.
Il documento è stato presentato da Rudy Gatta.
Alla discussione sono intervenuti i consiglieri: Alberto Ancarani di FI; Marco Maiolini di Cambierà; Raffaella Sutter di Ravenna in comune; Daniele Perini di Ama Ravenna.
Questo il testo dell’odg:
PRESO ATTO
– che il grano duro, con appena 35 milioni di tonnellate di produzione, costituisce una percentuale pari all’1,5% della produzione mondiale di cereali e la sua coltivazione è limitata a poche regioni nel mondo, con l’80% della produzione concentrata tra Nord America e bacino del Mediterraneo;
– che l’Italia rappresenta di gran lunga il primo paese produttore di grano duro in Europa e contende al Canada su base annuale il primato mondiale; che in molte zone d’Italia il grano duro non presenta altenative colturali e la sua coltivazione contribuisce in maniera significativa al miglioramento, economico e sociale, di tali areee rurali, con un ruolo importante anche quanto a politiche ambientali, valorizzazione del paesaggio e difesa idrogeologica del territorio.
CONSIDERATO ED EVIDENZIATO
– che l’annata agraria appena conlusa con rese ottime in molte zone dell’Italia, ha portato la produzione a livelli importanti e superato i 5 miioni di tonnellate;
– che la situazione di mercato, preso avvio da una chiusura difficile della campagna precedente, è ulteriormente peggiorata, al punto che le borse merci risultano in difficoltà persino a comunicare le quotazioni;
– che in tale situazione, propria di Puglia, Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, passando per Molise, Basilicata, Marche, Toscana, si stanno organizzando iniziative e mobilitazioni di produttori agricole che meritano certo il dovuto ascolto e rispetto; che le quotazioni del grano duro sono oramai ben sotto i 20 euro al quintale e le stesse produzioni biologiche non superano i 25 – 26 euro, prezzi nettmente inferiori ai costi di produzione senza arrecare alcun vantaggio per i consumatori, dato che i prezzi della semola e della pasta restano stabili, se non in aumento;
– che non può, pertanto, funzionare in maniera efficace una filiera che vede un quintale di pasta pagato 180 euro dal consumatore e un quintale di grano duro pagato 18 euro al produttore agricolo, con una forbice troppo ampia e ingiustificata;
– che in queste condizioni e senza interventi tempestivi, si configura il concreto rischio che molti agricoltori non seminino grano per il prossimo anno, ponendo a rischio la materia prima nazionale per una produzione di eccellenza del made in Italy agroalimentare come la pasta;
DA’ MANDATO AL SINDACO E ALLA GIUNTA COMUNALE
 di attivarsi presso il Governo nazionale e il Parlamento per:
 impegnarsi in Europa affinchè i mercati siano regolati per tutelare la redditività e la specificità degli agricoltori, sia messo fine alle speculazioni finanziarie nei mercati delle commodities alimentari, e affinchè la PAC, oggi in periodo di revisione, possa incentivare strumenti quali i fondi mutualistici per la stabilizzazione del reddito;
 chiedere una legge che renda obbligatoria l’interprofessione affinchè tutti gli attori delle filiere possano contribuire (anche economicamente) e lavorare per un interesse comune e valorizzare le produzioni per i vari aspetti (tecnici, qualitativi ed economici) e per svolgere efficaci azioni sui versanti, per esempio, della programmazione, della ricerca, della promozione commerciale;
 velocizzare l’attuazione delle misure previste nel piano cerealicolo nazionale, con provvedimenti mirati che vadano incontro alle esigenze degli agricoltori come, ad esempio, il potenziamento dei centri di stoccaggio per favorire la segmentazione qualitativa e la tracciabilità del prodotto permettere una maggiore aggregazione dell’offerta;
 incentivare accordi e contratti di filiera capaci di garantire una più equa ridistribuzione del valore, incentivare l’aggregazione dei volumi;
 sviluppare una campagna di promozione e valorizzazione della pasta italiana nel mondo che incontra oggi una concorrenza impensabile fino a pochi anni fa;
 perseguire la massima trasparenza delle borse merci con un ruolo maggiore dei rappresentanti degli agricoltori;
 rendere obbligatoria, e non facoltativa, la comunicazione delle scorte da parte degli operatori commerciali e industriali in modo da disporre di dati oggettivi e verificabili, rendere più trasparente la valutazione di mercato e approntare un bilancio previsionale affidabile della nuova campagna di commercializzazione;
 incentivare le attività che si impegnano nella filiera corta;
 stimolare sempre di più l’utilizzo dei grani antichi e la potenzialità delle miscele di grani di diverse varietà, elementi importanti per distinguersi sul mercato con prodotti di qualità.