La giunta ha approvato oggi, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, lo schema di accordo che formalizza i rapporti fra il Comune di Ravenna e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini per la progettazione e realizzazione dell’intervento di “Recupero e valorizzazione della Rocca Brancaleone” nell’ambito del “Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali 2019“.
Il progetto, portato avanti in sinergia fra i due enti e ancora in fase di sviluppo data la complessità e l’importanza del luogo, si inserisce e amplia il percorso intrapreso da anni dall’ amministrazione comunale, proprietaria del bene, per mettere in sicurezza, valorizzare e rilanciare l’intero spazio della Rocca Brancaleone.
Sono previsti il restauro dell’apparato murario dell’ arce, la sua rifunzionalizzazione e valorizzazione attraverso interventi che, con una struttura evocativa dell’antico e perduto profilo connessa ad un velarium estensibile e a scomparsa, rendano possibili l’uso dello spazio aperto sottostante per spettacoli ed eventi culturali, la riqualificazione delle aree verdi interne ed esterne al complesso, nonché di tutte le strutture murarie difensive, grazie principalmente al finanziamento di 5 milioni di euro del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo inserito nel Piano Strategico “Grandi Progetti Beni culturali” – annualità 2019”, tra i quali rientra l’intervento di “Recupero e valorizzazione della Rocca Brancaleone di Ravenna”.
La settimana scorsa la giunta, nell’ ottica dell’intera riqualificazione del bene, ha intanto approvato un intervento sui parametri murari del lato orientale per un valore di 500 mila euro.
Si prevede, previa esecuzione di sondaggi archeologici finalizzati alla conoscenza stratigrafica dei paramenti murari, di eseguire la rimozione di erbe infestanti, arbusti, alberi e il consolidamento delle murature e dei parametri murari che presentano lesioni o cedimenti.
L’intervento sarà attuato nel rispetto degli elementi decorativi e strutturali e saranno impiegati materiali che ne garantiscano la conservazione senza eliminare la patina del tempo.
Il progetto rientra tra quelli previsti nel bilancio degli ultimi tre anni per gli interventi di massima urgenza legati alle parti murarie a rischio per un investimento di un milione e mezzo di euro.
Un po’ di storia
Già nel V-VI secolo Ravenna presenta un perimetro murario di quasi 5 chilometri che delimita una superficie di 180 ettari, condizioni che si conservano pressocchè immutate fino al XX secolo.
Nel 1441 la Repubblica di Venezia assume il controllo di Ravenna e tra i lavori intrapresi rientra il rifacimento delle mura e delle fortificazioni con la costruzione di una fortezza dal duplice scopo: proteggere la città dagli attacchi da nord e soprattutto di controllo della città in caso di ribellione.
I lavori vennero conclusi nel 1470. La fortezza subì due attacchi nel 1509 e nel 1512 ma con lo stabilizzarsi della situazione politica perse la sua importanza strategica ai fini della difesa ed ebbe come conseguenza una progressiva spoliazione prima degli armamenti e poi delle stesse strutture murarie. Nel 1877 divenne proprietaria la famiglia Rava che la adibì ad orto e nel 1965 venne ceduta al Comune che la destinò a parco pubblico.
La Rocca venne edificata nell’ angolo nord est delle mura di Ravenna a ridosso dell’alveo del fiume Montone. E’ composta da due parti: la Rocca propriamente detta dove risiedeva il castellano e la cittadella che ospitava le truppe di stanza. Gli elementi principali della fortificazione sono il Torrione della scala, il Torrione dell’olio, il Torrione della munizione, il Torrione della cittadella, il Torrione di mezzo, il Torrione dell’orto, il Torrione rotto e la Torre della Fiorentina o della Ghiacciaia. Sopra l’ingresso della Rocca, dalla cittadella, sono presenti due bassorilievi: uno raffigurante il Leone di San Marco, l’altro una Madonna col Bambino.