25 Ottobre 2019

Incontri del Centro Relazioni Culturali: martedì Anna Vinci illustra la figura di Tina Anselmi. L’evento si inserisce tra le iniziative in memoria dei 30 anni dalla morte di Benigno Zaccagnini

Martedì 29 ottobre, alle 18, nella sala Muratori della biblioteca Classense, Anna Vinci, ospite del 46°ciclo degli incontri letterari del Centro Relazioni Culturali, presenterà il suo libro Tina Anselmi storia di una passione politica, Sperling & Kupfer editore.
Ospite del Centro Relazioni Culturali dunque la giornalista che con questo e altri libri ha ricostruito la vita e l’impegno della prima ministra donna della Repubblica. La biografia della Anselmi è tratteggiata in diversi lavori dell’autrice, per questo nel corso della serata verrà in parte illustrata la ricerca svolta in La nei diari segreti di Tina Anselmi.
L’incontro si inserisce nelle iniziative in memoria dei 30 anni dalla morte di Benigno Zaccagnini di cui Tina Anselmi è stata, insieme a Maria Eletta Martini, un’importante collaboratrice; è stata inoltre tra i fondatori dell’area Zac nella Democrazia Cristiana.
Sarà l’onorevole Aldo Preda ad introdurre al pubblico l’incontro ricordando come Tina Anselmi sia stata ospite più volte della città di Ravenna, protagonista di moltissimi incontri organizzati dal Centro Studi Donati all’Opera Santa Teresa con Monsignor Tonini, con Nuccio Fava, con Sergio Zavoli.
Tina ha diciassette anni quando, il 26 settembre 1944, è costretta ad assistere all’impiccagione di un gruppo di giovani partigiani nella piazza di Bassano del Grappa. Uno spettacolo terribile, che suscita in lei una risposta immediata: non si può restare spettatori della violenza dei nazifascisti senza tradire i valori della libertà e della pace. Non a caso il suo racconto autobiografico, elaborato da Anna Vinci a partire da una lunga intervista, prende le mosse proprio dall’esperienza di staffetta partigiana che la porterà a maturare l’interesse per l’attività politica. Nel dopoguerra Tina Anselmi partecipa in prima persona, dall’interno della Democrazia Cristiana e del sindacato, alla ricostruzione delle istituzioni, formandosi nel confronto con personaggi quali Dossetti, De Gasperi, Pertini, Di Vittorio, Togliatti. E soprattutto con l’insegnamento di Aldo Moro, del quale è allieva e amica. Il rapimento e l’assassinio dello statista rappresentano una prova drammatica per lei, chiamata a fare da tramite fra la famiglia e il partito, che ha scelto di non trattare con i terroristi per la salvezza del suo leader. Eppure non si tira indietro, e con lo stesso senso di responsabilità, nel 1981, accetta la presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2, compito che le costerà intimidazioni e minacce. Nel libro Tina Anselmi ripercorre i momenti più significativi del suo percorso politico, riflettendo sugli ideali che lo hanno ispirato, sul ruolo dei cattolici, sulla centralità delle istituzioni: una testimonianza nella quale riaffiorano le qualità morali della parlamentare che ha legato il suo nome alle battaglie per la giustizia sociale e l’emancipazione femminile. Una lezione appassionata e autorevole che invita a riscoprire la bellezza di una politica al servizio dell’uomo.