Trovare un donatore di midollo osseo per aiutare una di quelle 2000 persone che in Italia, e tante altre nel resto del mondo, ogni anno necessitano di un trapianto. Con questo obiettivo è nata l’iniziativa “Match4Donato – Match4all”, prevista per sabato 18 febbraio dalle 15 alle 19.30 in piazza del Popolo, promossa con il patrocinio del Comune di Ravenna.
Tra le persone in attesa di un donatore compatibile c’è Donato, che ha scoperto a fine dicembre, grazie alle donazioni di sangue che eseguiva regolarmente, di essere affetto da Leucemia acuta mieloide. E così i figli, non essendo compatibili per una donazione, insieme ad Admo Emilia-Romagna, associazione italiana che ha come scopo quello di aumentare il numero degli iscritti al Registro italiano donatori midollo osseo, hanno deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione e iscrizione di giovani potenziali donatori di midollo osseo, anche sul territorio ravennate. Ovviamente “non solo per Donato, ma per tutti”, come si comprende dal titolo dell’iniziativa, poiché il tasso di compatibilità tra non consanguinei è purtroppo molto basso: 1 su 100.000.
L’evento è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza: tutte le ragazze e i ragazzi in età compresa tra i 18 e i 35 anni potranno, con un semplice prelievo salivare, iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo. Sarà infatti possibile ricevere tutte le corrette informazioni in merito alla donazione del midollo osseo e cellule staminali emopoietiche e, per chi lo desideri e sia in possesso dei requisiti, procedere nel percorso d’iscrizione.
Attraverso il colloquio anamnestico con un operatore sanitario associativo accreditato dal Registro Italiano Donatori Midollo Osseo e la successiva raccolta di un semplice prelievo salivare, i giovani potranno diventare potenziali donatori e regalare ai tanti pazienti che aspettano quell’1 su 100.000 una concreta speranza di vita.
All’evento sarà presente il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che dichiara: “Si tratta di un gesto importante, che può cambiare radicalmente la vita di tanti e tante che affrontano un percorso difficilissimo. Sono convinto che ci sarà una bella riposta da parte di Ravenna, perché è una città generosa e solidale, dove tra l’altro ci stiamo impegnando perché la nostra Ematologia, un reparto già molto all’avanguardia, diventi anche sede di trapianti da donatore. E come Amministrazione siamo al lavoro per contribuire a dare massima diffusione, attraverso azioni che saranno definite in un apposito protocollo, delle informazioni relative alla donazione di midollo osseo”.
Info: ravenna@admoemiliaromagna.it
www.admoemiliaromagna.it
tel. 3921197476
Admo Emilia-Romagna OdV (Associazione Donatori Midollo Osseo) nasce nel 1991 con un unico obiettivo: aumentare il numero degli iscritti al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo per donare a tutti i malati in attesa di trapianto di midollo osseo nel mondo una concreta ed unica speranza di vita.
Purtroppo in Italia ogni anno circa duemila persone, di cui la metà bambini, vengono colpiti da un tumore del sangue come leucemia, linfoma e mieloma ed inizia la lunga battaglia per sconfiggerlo. Il trapianto di midollo osseo offre una concreta possibilità di guarigione e, per alcune patologie, risulta essere l’unica cura possibile. Tale trapianto può essere fatto solo se si trova una persona geneticamente compatibile con il paziente e disponibile alla donazione delle cellule staminali emopoietiche. Purtroppo la compatibilità genetica è molto rara tra i non consanguinei (1 su 100.000) ed è quindi molto difficile trovare tale corrispondenza: ad oggi infatti solo un paziente su due trova un donatore.
In questi anni l’associazione, presente su tutto il territorio regionale con le proprie sedi provinciali, ha operato tramite i volontari per dare corretta informazione e sensibilizzare alla tematica della donazione del midollo osseo. In virtù della convenzione in essere con la Regione Emilia-Romagna, Admo ha sviluppato innumerevoli eventi d’iscrizione in outdoor per la raccolta di campioni salivari svolto da personale sanitario associativo formato ed autorizzato. Il frutto di tale attività, in affiancamento all’iscrizione tramite prelievo di sangue, ha reso l’Emilia-Romagna tra le prime regioni a livello nazionale.