Per gli incontri letterari del Centro relazioni culturali martedì 7 marzo, alle 18 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino, 2, si terrà la presentazione del libro di Paola Angeli Bernardini “Donne e dee nel Mediterraneo antico” Il Mulino. Dialogherà con l’autrice Alessandro Iannucci, professore associato presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna.
Questo libro conduce ad un viaggio nel mito, nella religione, nelle credenze, ma anche nella realtà quotidiana, tra luoghi noti o che restano ancora oggi misteriosi.
Che si tratti di dee o regine, di nutrici, schiave o prostitute, la tradizione ci consegna le immagini di eroine che percorrono il mare e vivono storie intense, spesso amorose, donne concupite dagli dèi e dagli uomini, vittime di rapimenti e di soprusi. Affrontare l’ampia distesa marina e le sue grandi onde era impresa complicata per gli uomini, impensabile per le donne. Forse è per questo che gli studi sulla condizione femminile nelle società antiche, in particolare in quella greca, sempre più numerosi dagli anni settanta del Novecento a oggi, hanno trascurato di indagare la relazione tra le donne antiche e il mare, avallando l’idea che l’orizzonte marino fosse loro precluso. Tale è il “mito” che il libro vuole sfatare. I primi tre capitoli del libro sono soprattutto dedicati ai mostri marini, come le Sirene, Scilla e Cariddi, alle divinità che popolano gli abissi, come le Nereidi, e a quelle che, come Iside e Astarte, si spostano lungo le rotte del Mediterraneo, favorendo la diffusione di culti o fenomeni di sincretismo religioso; sono quindi narrate le storie della maga Circe e della ninfa Calipso, signore delle isole di Eea e di Ogigia. Oggetto di trattazione dei capitoli successivi sono le peripezie sul mare delle donne del mito. Storie spesso infelici, che, non a caso, furono fonte di ispirazione per i poeti tragici. Fittizie o reali, le peripezie delle donne nel mare solo raramente si svolgono in una cornice gioiosa o hanno un lieto fine. La relazione tra l’elemento femminile e l’ambiente marino, minoritaria, ma non assente nell’antichità, riflette soprattutto la condizione di debolezza e di subordinazione delle donne entro la compagine sociale in cui vivono.
Paola Angeli Bernardini
Paola Angeli Bernardini è professore emerito dell’Università di Urbino, dove ha insegnato Letteratura greca. Ha curato «Lo sport in Grecia» (Laterza, 1988), «La città di Argo. Mito, storia, tradizioni poetiche» (Ed. dell’Ateneo, 2004) e con altri «Le Pitiche» di Pindaro per la Fondazione Valla (1995).
Alessandro Iannucci
Professore associato presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, i suoi principali interessi di ricerca sono la tradizione classica, il digital heritage e le forme di comunicazione e la valorizzazione del patrimonio culturale (arti visuali, monumenti storici, siti archeologici, archeologia industriale, collezioni museali). Negli ultimi anni l’attività scientifica è stata rivolta prevalentemente allo sviluppo del laboratorio di ricerca FrameLAB – Multimedia & Digital Storytelling di cui è il direttore attraverso progetti di musealizzazione digitale di monumenti e aree di interesse per la memoria culturale.
Ingresso libero
Informazioni: 0544.482227 – crc@comune.ra.it
Prossimo appuntamento: venerdì 10 marzo alle 18, sala D’Attorre di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2, Maria Serena Mazzi presenta il libro “Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo” Il Mulino.