Questa notte ci ha lasciato, colpito da COVID-19, Andrea Gambi, Direttore Generale di Romagna Acque e, prima di Acmar ed Iter. Orgoglioso Ingegnere, per due mandati vicepresidente dell’Ordine, fiero cooperatore, stimatissimo manager pubblico che, in poco tempo, si era accreditato come una delle voci più autorevoli a livello nazionale sulla gestione delle fonti idriche. Nello stringerci alla moglie Antonella, al figlio Piero e al fratelli Paolo, Stefano e Rita, insieme al grande valore professionale, piangiamo l’umanità, l’etica e la passione dell’amico Andrea.
In questi giorni tristi tornano in mente le parole di Sergio Zavoli, che ci ricorda come durante le guerre si smette di morire uno per uno, per lasciare spazio ai bollettini e alle statistiche.
In questa guerra assurda, noi non lo permetteremo, vale per Andrea, per la sua umanità, per le cose straordinarie che ha realizzato in vita, per la sua famiglia e per la stima e la simpatia che ha suscitato in chiunque abbia avuto l’onore e la fortuna di lavorare con lui, e vale per tutte le altre vittime di questa malattia violenta, che ci toglie non solo il respiro, ma anche l’ultimo abbraccio dei nostri affetti. Alla fine di questo doloroso momento troveremo insieme il modo di riabbracciare nel ricordo tutti e tutte.
“La vita ritornava/con la recisa nudità dei segni/sparsi ovunque,/le case non avevano più le loro tinte/tutto pareva conservasse/l’odore dei luoghi abbandonati,/come l’ultima brace spenta nei camini/. Sul muraglione della ferrovia/vedemmo il primo manifesto: Gasperoni Elvira,/diplomata ostetrica, una prece,/si tornava a morire uno alla volta,/riapparivano i nomi del tempo dissepolto’.
Michele de Pascale
Sindaco di Ravenna e amico di Andrea
25 Marzo 2020