Venerdì 12 maggio, alle 18, nella sala D’Attorre di via Ponte Marino, 2, per il XLIX ciclo degli Incontri Letterari del Centro Relazioni Culturali del Comune, Paola Tonussi presenterà il libro edito da Ares “War Poets. Nelle trincee della Prima Guerra Mondiale”. Conduce, come di consueto, la giornalista Anna De Lutiis.
Thomas Hardy – Laurence Binyon – Charles Sorley Edward Thomas – Harold Monro – Siegfried Sassoon – Rupert Brooke – Francis Ledwidge – Julian Grenfell – Ivor Gurney – Isaac Rosenberg – Richard Aldington – Wilfred Owen – Robert Graves
“Se volete i ragazzi del Battaglione, / sappiamo dove sono / appesi al vecchio filo spinato”: recita così una canzone popolare inglese, riassumendo il destino di molti giovani poeti che partirono volontari per il Fronte occidentale. Questa loro spinta ideale fu presto sostituita, nel fango delle trincee, dall’amara esperienza della morte sul campo, tra i reticolati, i sibili delle granate e la stretta asfissiante del gas. Eppure, in questo spettrale scenario, quei ragazzi trovarono il tempo di scrivere, per restare aggrappati alla vita e lasciare ricordo di sé: nacquero così poesie, appunti, lettere ai famigliari, di disperata onestà contro le follie della guerra. Questa silloge, curata dall’anglista Paola Tonussi, restituisce al pubblico italiano le voci di una generazione perduta, testimoniando la sua drammatica quanto cristallina ricerca della verità.
La raccolta è fondamentale perché sana un’incuria tutta italica: la maggior parte di questi poeti, spesso grandi, è una muta di spettri, legione lirica sconosciuta su questi lidi. Soprattutto, il libro è un repertorio di storie, non di rado strazianti: quella di Isaac Rosenberg, pittore di talento, discendente di ebrei russi, che muore nel 1918 centrato da un cecchino, è sepolto in una fossa comune; le sue poesie sono un rogo di spine (“Il cervello di un uomo è schizzato/ Sul viso del barelliere…/ L’anima che stava annegando era ormai affondata troppo in profondità/ Per la tenerezza umana”). E poi c’è Charles Hamilton Sorely, che dopo gli studi a Oxford si arruola volontario nel Suffolk Regiment e cade in azione, nella Battaglia di Loos, è l’ottobre del 1915, un cecchino tedesco gli squarcia il volto; è autore di poesie di radiante potenza, come questa:
“Quando vedrai milioni di morti senza voce
In pallidi battaglioni passare nei tuoi sogni,
Non dire, come altri han fatto, dolci frasi
Che ricorderai. Non ti è richiesto.
Non lodarli. Sordi, come potrebbero capire
Che non sono maledizioni addensate sul loro capo ferito?”
E poi ci sono i poeti sopravvissuti, ma per sempre ulcerati. I War Poets – così come li leggiamo nella rassegna allestita dalla Tonussi – sono la svolta della poesia inglese (e dunque, occidentale). La statura del linguaggio – che mescola altezze metafisiche al gergo da trincea, le stelle all’urina, l’onore alla fine di tutte le utopie – è il concime da cui nasce il primo Eliot, quello della Terra desolata, e l’Auden di The Age of Anxiety. In trincea, in qualche modo, la poesia, drammaticamente, muore; per risorgere, concreta, clamorosa, ‘moderna’. Se prima i morti apparivano in sogni shakespeariani, tra rovine romantiche, da ora gli si dorme al fianco, li si dissotterra, dell’anima si anatomizzano le viscere, i lividi scarti.
Paola Tonussi è studiosa di letteratura anglosassone dell’Ottocento e del Novecento. Ha insegnato alla scuola superiore, quindi è stata docente a contratto presso la SSIS del Veneto/Centro di Eccellenza di Ca’ Foscari. Ha scritto su Byron, Virginia Woolf, Dickens, Janet Frame, Emily Dickinson, le sorelle Brontë, Eliot, Spender e Auden. Nel 2013 l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia le ha conferito il Premio Vassalini. La sua biografia Emily Brontë (2019) è stata finalista Premio Comisso 2020. Collabora a varie riviste, tra cui l’internazionale Brontë Studies.
Ingresso libero
Informazioni: 0544.482227 – crc@comune.ra.it
Prossimo appuntamento: venerdì 19 maggio alle 18, sala D’Attorre di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2, ci sarà la presentazione del libro di Michele Ferlito “Di là dal Muro. Testimonianze di un direttore di carcere 1934-1976” edizioni dell’Assemblea Regionale Toscana, con Rita e Domenico Ferlito, Carmela De Lorenzo e Gloria Manzelli.