Venerdì 19 maggio, alle 18, nella sala D’Attorre, in via Ponte Marino, 2, per il XLIX ciclo degli Incontri Letterari del Centro Relazioni Culturali, si terrà la presentazione del libro “Di là dal muro. Testimonianza di un direttore di carcere 1934-1976” di Michele Ferlito, edizioni dell’Assemblea del Consiglio Regionale della Toscana. Saranno presenti i curatori Rita e Domenico Ferlito. Interverrà Gloria Manzelli, provveditore Emilia-Romagna e Marche – dipartimento Polizia Penitenziaria. Conduce, come di consueto, la giornalista Anna De Lutiis. Per l’occasione verrà regalata una copia del volume.
Il testo rientra nella sezione Res-publica, che comprende volumi che offrono contributi al tema universale dei diritti, della giustizia, dei valori della comunità. “Di là dal muro” è l’appassionata testimonianza che Michele Ferlito, nella sua lunga carriera direttiva negli Istituti penitenziari e nel ministero di Grazia e Giustizia ricoprendo il ruolo di segretario, direttore, ispettore generale e infine dirigente superiore, lascia nel diario dei suoi 43 anni di lavoro tra il Piemonte, la Toscana, l’Umbria, le Marche, Roma, la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia. Non è un semplice racconto, ma una esperienza di vita, uno spaccato di storia del nostro Paese, dagli anni difficili della guerra, all’alluvione di Firenze del ‘66 fino alla Grande Riforma carceraria del 1975. Sede dopo sede, il diario racconta la lunga vita di Ferlito trascorsa “Di là dal muro” e, attraverso una serie cronologica di episodi e aneddoti, ripercorre i suoi oltre quarant’anni di lavoro fatto con passione e dedizione. Una lettura semplice e scorrevole, a volte drammatica e commovente, a volte caratterizzata dalla sua personale sottile ironia, ricca di contenuti etici, umani e di vita familiare, con spunti di riflessioni politiche e sociali che ancora oggi risultano di una sbalorditiva attualità.
Di là dal muro Testimonianze di un direttore di carcere 1934-1976” è il racconto autobiografico dell’amore di Michele Ferlito per il proprio lavoro, attraverso 43 anni di carriera direttiva negli istituti penitenziari di mezza Italia. Nella sua professione ha sempre applicato con passione il fondamentale principio che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità”, sancito dall’art. 27 della Costituzione, riconoscendo in tal modo di avere di fronte sempre uomini e non solo colpevoli da punire, riuscendo sempre a conciliare il senso del dovere con il sentimento di umanità. Se l’obiettivo primario per chi opera nelle carceri è quello di restituire alla società persone cambiate e consapevoli dei propri errori, è necessario compenetrarsi nelle loro pene e sofferenze. In questo suo diario troviamo tutti questi semplici consigli, che non vogliono essere mai dotte lezioni, ma solo suggerimenti utili a quanti, oggi, svolgono lo stesso mestiere. Tra le varie sedi Michele Ferlito è stato anche direttore dei 3 istituti penitenziari di Firenze (S. Teresa, S. Verdiana e Le Murate) nel periodo che coincise con l’alluvione del 1966 ed anche in questa città, ormai all’apice della carriera, non smise mai di applicare questi principi. Il suo carattere onesto e schietto gli permise proprio nei tragici giorni dell’alluvione di poter fronteggiare quei drammatici momenti potendo sempre contare sul rispetto della popolazione detenuta.
L’ingresso è libero.
Per info: 0544.482227 – crc@comune.ra.it