Premesso che
la vicenda delle ossa di Dante appare davvero complicata, estremamente interessante sotto il profilo storico scientifico, ricco di un fascino tutto particolare, con il loro fortuito ritrovamento nel maggio 1865, in una cassetta in legno, da parte dell’operaio Pio Feletti e il decisivo intervento del giovane Anastasio Matteucci, che salvò le ossa dalla loro dispersione;
ricordato che
quando le ossa furono scoperte come scrive Corrado Ricci “…ci fu grande e sconveniente ressa a procurarsene delle particelle per farne delle reliquie”, la “moltiplicazione” dei resti del Poeta cominciava a diventare un fenomeno “allarmante e imbarazzante”;
sottolineato che
anche per questo nel 1921 sesto centenario della morte si decise di ricostruire daccapo l’intero scheletro per liquidare la questione chiamata delle “ossa e stravaganti”, per distinguere i pezzi autentici dai vari doppioni e portare a termine, su iniziativa di uomini illuminati quali Corrado Ricci e Santi Muratori, una rigorosa ricognizione delle ossa al fine di valutare il loro stato di conservazione ed eliminare eventuali cause di deterioramento;
accertato che
oggi sono disponibili soluzioni tecniche innovative in grado di contrastare con efficacia le inevitabili criticità legate al trascorrere del tempo
si chiede al Sindaco, nonché Presidente della Provincia, e alla Giunta
- attivarsi per dare attuazione concreta alla realizzazione di un opportuno microclima ideale da creare dentro il sarcofago per un’ottimale conservazione futura delle ossa, intervento possibile anche a costi contenuti.
F.to:
Daniele Perini Capogruppo comunale – “Lista de Pascale Sindaco”