Sono lietissimo e ringrazio il sindaco e il prefetto per avere promosso questo incontro. Lietissimo di incontrarvi. Quanto devo dire in realtà gira intorno a un’unica parola: grazie.
Siete qui da diverse provenienze: corpi militari dello Stato, protezione civile, funzionari delle pubbliche amministrazioni, volontari, espressioni di realtà private e aziende private che hanno contribuito, cittadini che hanno dato un contributo dalle diverse funzioni svolte, rappresentanti di Paesi amici, che ringrazio molto, legati a noi e noi legati a loro dal comune percorso europeo. Apprezziamo molto il loro contributo, la presenza, un segno di amicizia che non può essere dimenticato.
Tutti quanti avete dovuto affrontare in poche ore in realtà, un fenomeno imprevedibile. E per quello che dicevano il prefetto e il sindaco, di dimensioni inimmaginabili: dal numero degli sfollati, all’ampiezza del territorio interessato e investito dalle acque, si tratta di numeri impressionanti. E invece al contrario, il tempo delle decisioni e degli interventi era estremamente breve e avete dovuto affrontare, definire, inventare, starei per dire, progettare interventi risolutivi anche con molto coraggio, per poter contenere il fenomeno così inatteso, così imprevedibile. È stato fatto con grande maestria, ma soprattutto con grande generosità. Di questo intendo ringraziarvi. Immagino bene la tensione di quelle ore, di quei giorni, in cui non c’è stato riposo, non c’è stata alcuna pausa. Certo, la tensione tiene desta l’attività, ma la fatica mi rendo conto deve essere stata davvero immane. E anche questo è un motivo di riconoscenza che intendo esprimere.
Quattro secoli fa era già avvenuto. Questa volta è avvenuto dopo due settimane da un preallarme che vi era stato nei primissimi giorni di maggio e le condizioni climatiche sono sempre più preoccupanti e il nostro Paese dovrà preoccuparsi di organizzare delle difese preventive per i fenomeni di questo genere più di quanto non sia avvenuto fin qui. Vi è una quantità di comportamenti che dovrei rammentare per ringraziarvi, anche quello di avere non soltanto consentito, ma collaborato a che le acque invadessero i propri territori e le proprie aziende per salvare la città, anche questa è una straordinaria dimostrazione di solidarietà; ma è tutto il complesso di quel che si è fatto, dell’azione messa in campo, che è stata svolta all’insegna della solidarietà, della generosa attenzione alle esigenze degli altri.
Naturalmente il lavoro non è finito perché a questo punto, superata la fase di immediata emergenza, continua ininterrotta l’azione di rilancio di imprese del territorio. Questo è un territorio per il nostro Paese di grande importanza. Ravenna lo è anche per la sua storia, non soltanto per le sue dimensioni, i suoi abitanti, ma per la storia di cui sono portatori, per il patrimonio di arte che conserva, per la vivacità del tessuto urbano e produttivo, per la vivacità delle contrade agricole che intorno a Ravenna contribuiscono al nostro Paese, alla sua vita e alla sua forza economica. Tutto questo richiede una ripartenza veloce e immediata, senza pause. Naturalmente con l’aiuto di tutte le istituzioni, da quelle centrali anzitutto, occorre un aiuto, come è stato già programmato e avviato dal governo. Un aiuto impegnativo e importante. Bisogna fare in modo che non vi siano non dico tentazioni, ma sentimenti di resa, di abbandono. Al contrario, occorre, come è sempre stato nella storia di questa regione, nella storia della Romagna, nella storia di questa città, della sua provincia, una reazione immediata per riprendere con forza il cammino produttivo, di vita sociale su tutti gli aspetti che sono stati colpiti e interrotti da questo straordinario evento così pesante e pericoloso.
Naturalmente vi è un pensiero alle vittime, che in tutta la Romagna sono state tolte alla vita da quanto avvenuto. Un pensiero di solidarietà a chi ha in questo momento il pensiero all’abitazione devastata, ai ricordi di una vita perduti, ai luoghi di lavoro, commerciali, agricoli, professionali, industriali che sono inagibili. Tutto questo richiede un grande sforzo, ma in questo Ravenna e la Romagna non saranno sole e ci sarà una costante e non momentanea attenzione, ininterrotta da parte delle pubbliche istituzioni nazionali; e anch’io parteciperò a questa attenzione piena e costante che a fari spenti, a riflettori appannati dopo l’emergenza che ha occupato le pagine dei giornali e delle tv, continui a essere massima.
Ma intanto il mio sentimento oggi è quello di ringraziare: grazie, è stata una grande testimonianza di senso civico, di senso di solidarietà e generosità, di impegno anche oltre i doveri; è stato il frutto di una concezione di cittadinanza piena che avete espresso; e grazie agli altri Paesi. Con molta, con molta amicizia: grazie a tutti e auguri per il futuro.