Nell’anno che celebra i 550 anni del Monte di Pietà di Bologna un incontro per riflettere sul tema della solidarietà e della cura di chi ha bisogno – Ravenna | Palazzo Rasponi, 10 novembre – ore 17
Ravenna, 7 novembre 2023 – I Monti di Pietà come impegno morale e civile. Interpretare il tema a Ravenna: questo è il titolo dell’incontro promosso dal Centro Studi sui Monti di Pietà e sul credito solidaristico della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in programma venerdì 10 novembre, alle ore 17, a Palazzo Rasponi (piazza John Fitzgerald Kennedy 12, Ravenna).
In continuità con le celebrazioni per i 550 anni dalla fondazione del Monte di Pietà di Bologna, inaugurate lo scorso maggio, si torna a discutere di temi oggi più che mai attuali: la solidarietà, il credito etico, la cura del prossimo. Queste tematiche, costitutive della storia dei Monti di Pietà – nati a partire dalla seconda metà del Quattrocento per offrire credito a condizioni agevolate a chi versava in condizioni di povertà – diventano ancora più cogenti se affrontate in un territorio, come quello ravennate, colpito dalla violenza dell’alluvione, in cui la ricostruzione materiale si accompagna alla necessità di aprirsi a nuove prospettive di vita.
Dopo i saluti di Paola Carpi, vicepresidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, l’artista Giulietta Gheller presenterà, attraverso un racconto per immagini e parole, l’opera commissionata dalla Fondazione del Monte, e realizzata insieme all’attrice Alice Toccacieli: Ostrakon – La seconda vita. Nell’antichità classica il termine Ostrakon indica due cose: i frammenti di coccio su cui venivano scritti i nomi delle persone da allontanare dalla comunità in nome della sicurezza e anche le tavolette su cui si dipingevano figure per ornare le case meno abbienti. Si tratta di un’opera stratificata, che interpreta il tema del prendersi cura degli altri. L’artista ha creato una statua in terracotta di una giovane donna a grandezza naturale, con la quale Alice Toccacieli si è relazionata fino a urtarla e infrangerla a terra. Gheller ha poi lavorato alla ricombinazione di tutti i frammenti fino a dare nuova vita alla statua, testimoniando l’intera performance con un video.
L’attore Nicola Borghesi proporrà poi un monologo dal titolo Ciò che cade: partendo da assunti popolari, che invitano a non praticare la pietà, spingerà la riflessione su cosa c’è di vero o di falso in essi, e inviterà a ragionare su cosa sia la vera pietà e che spazio questa riveste nell’esperienza storica del Monte e, più in generale, nella società odierna.
Seguono gli interventi degli storici medievisti Maria Giuseppina Muzzarelli e Pietro Delcorno. I due studiosi ricostruiranno la storia dei primi Monti, che offrivano credito a condizioni solidaristiche a chi era povero ma non poverissimo, ed era in grado di lasciare un oggetto in pegno a garanzia della restituzione del denaro: una soluzione innovativa, che alleviava la sorte di chi si trovava in stato di necessità, e al contempo uno strumento a sostegno della ricomposizione delle fratture e delle disuguaglianze sociali.
Il percorso tra le vicende storiche del Monte di Bologna, fondato nel 1473, e del Monte di Pietà di Ravenna, nato alcuni anni dopo e assorbito in quello di Bologna nel 1965, mostra una costante tensione verso il prendersi cura e verso la realizzazione di forme di proto-welfare.
A conclusione, il Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Pierluigi Stefanini e il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale dialogheranno sul significato del prendersi cura in un territorio come quello ravennate profondamente ferito dagli eventi alluvionali dello scorso maggio.
Immagini e materiali sono disponibili al link: https://bit.ly/3Q9cF2O
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