I bambini hanno il diritto di sbagliare
Partiamo da un assunto: non possiamo impedire che i bambini incontrino delle avversità lungo il loro percorso di crescita, il nostro compito come adulti è quello di dotarli degli strumenti che permettano loro di superare queste avversità al meglio. Si tratta di allenare i bambini alla resilienza. La resilienza è quel processo che permette alle persone di adattarsi positivamente a situazioni stressanti o a eventi avversi, mettendo in campo abilità efficaci a fronteggiare le difficoltà. La resilienza è un processo dinamico che dipende da vari fattori, tra cui quelli personali e di contesto; in particolare l’ambiente deve essere predisposto ad accogliere i bisogni dei bambini in situazioni stressanti e incentivare lo sviluppo delle abilità necessarie per fronteggiale.
Il ruolo della famiglia è di primaria importanza, perché è qui che il bambino sperimenta per la prima volta la necessità di risolvere problemi e di gestire le proprie emozioni. Il tipo di interazione con le figure di riferimento fa la differenza nello sviluppo delle capacità di resilienza del bambino. Contesti familiari sicuri, stimolanti, caratterizzati da relazioni supportive influenzano positivamente tali processi.
La frustrazione è uno stato emotivo comune durante l’infanzia, nasce ad esempio da un fallimento, dal mancato raggiungimento di un obiettivo, dal mancato soddisfacimento di un bisogno o desiderio. Come anticipato all’inizio, il nostro obiettivo non deve essere quello di non far sperimentare ai bambini il senso di frustrazione, quanto piuttosto quello di dotarlo di strategie per affrontare con resilienza queste frustrazioni, dando un senso al fallimento e individuando delle strategie per non incorrere più in quell’errore in futuro.
La resilienza è una capacità che può essere appresa e allenata. Per sviluppare questa capacità è importante, in primo luogo, costruire relazioni basate su calore ed emozioni positive; il bambino deve sapere che l’adulto è disponibile a sostenerlo, è per questo importante insegnare al bambino a chiedere aiuto. L’adulto deve porsi come alleato; una delle cose che determina il malessere derivante da un errore è il giudizio che ne consegue, l’errore deve essere visto come il punto di partenza, non può esistere apprendimento senza errore. Dobbiamo riconoscere al bambino il diritto di sbagliare e aiutarlo a trovare una soluzione. Perché il bambino possa avere successo in un compito è importante metterlo di fronte a situazioni problematiche che possa riuscire a risolvere (né troppo semplici né troppo complesse) e soprattutto essere convinti che ce la potrà fare.
È inoltre importante non minimizzare l’emozione provata dal bambino nelle situazioni per lui stressanti, ma nominarla e valorizzarla, il bambino in questo modo si sentirà compreso.
A cura del Coordinamento Pedagogico del Comune di Ravenna