Nell’ambito del 50° ciclo di incontri del Centro Relazioni Culturali, venerdì 16 febbraio, alle 18, nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, si terrà la presentazione del libro “Le apparizioni mariane in Romagna tra storia, leggenda e religiosità popolare” di Eraldo Baldini. Dialogherà con l’autore la scrittrice Paola Novara. Condurrà l’incontro Anna De Lutiis.
Dall’alba del Medioevo all’Età contemporanea, la Romagna è stata testimone di un’intensa fioritura di presunte apparizioni mariane. Un fenomeno che ha raggiunto il suo apice tra la fine del Quattrocento e la fine del Seicento, lasciando un’eredità di racconti, culti e santuari che ancora oggi permeano la cultura e la religiosità locale.
Gli episodi “miracolosi” relativi al culto mariano assumono diverse forme, spesso riconducibili a schemi stereotipati: immagini sacre che piangono, sanguinano o muovono gli occhi, si spostano. Le apparizioni mariane sono invece apparizioni della Madonna a uno o più veggenti, accompagnate da messaggi o segni visivi o sonori.
Le diverse fonti storico-documentarie, dalle relazioni testimoniali alle indagini condotte, ci offrono un quadro affascinante di queste esperienze mistiche.
Dall’epoca due e trecentesca con la Madonna del Faggio sul Monte Carpegna, le apparizioni alla beata Chiara da Rimini alla Madonna delle Grazie di Faenza nel 1412, l’apparizione alle Balze di Verghereto nel 1494, le apparizioni mariane in Romagna sono diventate sempre più frequenti fino a raggiungere l’apice tra Cinquecento e Seicento. Le più note: quella di San Donnino in Soglio, tra Rocca San Casciano e Premilcuore nel 1505, quella a Lizzano di Cesena nel 1535, la Madonna della Suasia di Civitella nel 1556, la Madonna degli Occhi a Santa Sofia nel 1570, e molte altre, un vero e proprio mosaico di storie.
Le apparizioni mariane non solo alimentavano la devozione popolare, ma assumevano un ruolo sociale e culturale significativo. Offrivano una risposta alle inquietudini del tempo, veicolavano messaggi di speranza e conforto e spesso diventavano oggetto di dibattito e confronto all’interno delle comunità. Rappresentano un capitolo affascinante della storia locale, un invito a esplorare un intreccio di storia, leggenda e devozione che ci permette di comprendere meglio la cultura e le dinamiche sociali di un’epoca ricca di fermenti e contrasti. Lo studio di queste apparizioni ci permette di esplorare la mentalità, le credenze e i rituali delle comunità romagnole di quel periodo. Un’occasione per approfondire il rapporto tra religione e potere, la persistenza di culti precristiani legati alla natura e le diverse forme di espressione della religiosità popolare.
Il libro offre un’analisi approfondita di questo fenomeno, ricostruendo un accurato repertorio delle apparizioni e indagandone le diverse sfaccettature storiche, religiose, culturali e sociali.
Eraldo Baldini
Scrittore e saggista, è uno dei più autorevoli maestri del noir italiano. Per descrivere la sua narrativa, capace di trasportare un genere tipicamente anglosassone nei panorami familiari della campagna romagnola, è stata coniata la definizione “gotico rurale”. Ha iniziato a dedicarsi alla narrativa dalla fine degli anni Ottanta, dopo essersi specializzato in antropologia culturale ed etnografia ed avere scritto diversi saggi in quei campi. La sua prima produzione a carattere mystery è la raccolta di racconti Nella nebbia pubblicata dallo stesso editore degli studi sul folklore romagnolo; la rinomanza di Baldini cresce poi gradualmente da quando, nel 1991, vince il Mystfest di Cattolica con il racconto Re di Carnevale.
Vive a Ravenna, nella frazione di Porto Fuori.
L’ingresso è libero. Per informazioni: 0544.482227 – crc@comune.ra.it
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Prossimo appuntamento: Venerdì 23 febbraio, ore 18, nella sala D’Attorre di Casa Melandri, in via Ponte Marino 2, con la presentazione del libro “Les Italiens – Storie e incontri con talenti italiani che hanno conquistato la Francia” di Dario Maltese. Condurrà Nevio Galeati.