Nell’ambito del 50° ciclo di Incontri del Centro Relazioni Culturali, venerdì 12 aprile, alle 18, nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, si terrà la presentazione del libro “L’età grande. Riflessioni sulla vecchiaia” di Gabriella Caramore (editore Garzanti). La conduzione sarà a cura di Anna De Lutiis.
La vecchiaia è spesso considerata un periodo di declino, immobilità e vuoti. Oppure, in un’ottica più moderna, come un’estensione indefinita della giovinezza. Ma al di là di stereotipi, preconcetti e tabù, l’età grande, come la definisce Gabriella Caramore in questo saggio così intitolato, si rivela un territorio inesplorato.
“L’età grande” è un viaggio introspettivo, la scrittrice compie un’analisi interiore profonda, scrutando le fenditure del tempo e ascoltando “la propria carne e il proprio sentire”. Senza nostalgia, ripercorre il suo passato, rivivendo i turbamenti e gli affetti dell’infanzia e della giovinezza, contemplando ciò che è stato perduto.
Ma ciò che emerge con forza è il desiderio di vivere, proprio quando la consapevolezza della fine si fa più presente. Le sue riflessioni, sincere e intense, pur non ignorando le asprezze e i dubbi dell’esistenza, assumono una grazia che stupisce il lettore.
Un cammino che ripercorre le tappe di un’esperienza umana profonda e personale, ma anche universale. L’età grande diventa così un’occasione per riscoprire il senso più autentico della vita.
L’autrice stessa ammette di aver cercato di dare voce alle inquietudini di questa fase della vita, in bilico tra sincerità e pudore. Affronta le difficoltà e la consapevolezza del “muro opaco” che ci attende, senza timore, offrendo spunti di riflessione su un tema spesso trascurato.
L’antropologo Marc Augé sostiene che “la vecchiaia non esiste”. In un certo senso è vero, essendo una dimensione del tempo soggettiva e sfuggente. Tuttavia essa porta con sé sensazioni tangibili di debolezza, fragilità e insicurezza, vissute da ognuno in modo diverso. Al contempo, la vecchiaia può aprire a nuove considerazioni sul significato delle singole vite. In questo senso, la vecchiaia “esiste” ed è fondamentale non solo viverla, ma anche pensarla.
L’età grande, ha affermato l’autrice, è “grande” per il numero degli anni, per il carico di prove che porta con sé, ma soprattutto per la sua capacità di consapevolezza di sé. Un’età ricca di sfide, ma anche di opportunità per una crescita interiore profonda.
Gabriella Caramore è giornalista, scrittrice e docente. Ha lavorato a lungo per Rai Radio3, dove è stata autrice di numerosi programmi e scrittrice di radio documentari. Ha insegnato all’Università La Sapienza di Roma e collabora con diverse testate. Tra i suoi ultimi libri: Pazienza. Parole controtempo (2014); La vita non è il male (2016, con Maurizio Ciampa); Croce e Resurrezione (2018 con Maurizio Ciampa); La parola “Dio” (2019).
Prossimo appuntamento del Centro Relazioni Culturali: venerdì 19 aprile, alle 18.00, nella sala D’Attorre, la presentazione del libro “Incion. Poesie in dialetto romagnolo 1984-2016” di Giovanni Nadiani, a cura di Giuseppe Bellosi (Il Ponte Vecchio). Presenta il libro Giuseppe Bellosi insieme a Daniele Serafini. Conduce Fulvia Missiroli.