10 Ottobre 2018

Incontri del Centro Relazioni Culturali: venerdì 12 ottobre torna a Ravenna Flavio Caroli

Venerdì 12 ottobre, alle 18, alla sala Muratori della biblioteca Classense, Flavio Caroli aprirà i venerdì del XLV ciclo di incontri letterari del Centro Relazioni Culturali con il suo ultimo libro L’arte italiana in quindici week end e mezzo, edito dalla Mondadori.
Caroli, ospite assai gradito alla città e al pubblico, racconta con il consueto stile affabile e ironico la grande bellezza d’Italia. Godiamo del privilegio di vivere tra opere d’arte che tutto il mondo ci invidia. Per comprendere fino in fondo il valore e la qualità di questi tesori lo storico dell’arte dall’elegante piglio televisivo ci invita a compiere un viaggio attraverso le città che hanno fatto la storia dell’arte.
In questo saggio, che diventa un romanzo, dialoga con un’amica di lunga data accompagnandola per quindici weekend e mezzo alla scoperta di grandi artisti, monumenti universalmente noti e gioielli nascosti (scelti dopo una oculatissima scrematura) nei luoghi nevralgici dell’arte italiana. Passeggiando per le vie dei centri storici o raggiungendo musei fuoriporta, ci presenta in un racconto ricco di immagini protagonisti come Andrea Mantegna, che si può incontrare nella basilica di Sant’Andrea, a Mantova, non solo attraverso le sue opere ma anche sotto forma di un busto scolpito posto nella Cappella funeraria, e promette: «Si innamorerà dello sguardo lontano di chi vede la grandezza del passato, e subito dopo ne percepisce la caducità e la cenere, e non può che rifugiarsi nella melanconia, e dar vita, con quella, agli unici antidoti concessi agli umani, che sono l’arte e la bellezza».
A Venezia, dopo una sosta allo storico Harry’s Bar, ci propone l’incontro con Giovanni Bellini alle Gallerie dell’Accademia: «La linea belliniana incontra la linea introspettiva dell’arte occidentale, con una carta in più, risolutiva: la luce come elemento realistico, drammatico e drammatizzante».
Ai grandi artisti e alle loro imprescindibili opere affianca aneddoti poco noti, come l’importanza della Cascina Pozzobonelli di Milano, senza la quale il Castello Sforzesco non sarebbe come lo vediamo oggi. Un graffito presente nel portico mostra infatti l’aspetto originario del castello, con la Torre del Filarete, crollata nel 1521: fu su questa immagine che l’architetto Luca Beltrami si basò per ricostruire la torre fra il 1892 e il 1905. Non manca un capitolo appassionato e divertente dedicato all’amata Ravenna “un unicum visivo..il paesaggio che dalla città porta al mare è uno dei più epici, scassati, incredibili d’Europa”.La felice penna di Flavio Caroli ci indica la via per comprendere appieno il patrimonio artistico italiano, nella convinzione che i capolavori sono il riassunto dei pensieri più profondi di un’epoca storica, e costituiscono «l’apertura visionaria verso il tempo che verrà».
L’autore ripercorre con dovizia di particolari le maggiori tappe storico-artistiche che hanno influenzato e condizionato fortemente la sua carriera, a partire dagli anni ’60 con il primo incontro con Michelangelo Antonioni, conosciuto a Ravenna durante le riprese di Deserto rosso, per proseguire fino ai giorni nostri attraverso una ricca carrellata di personaggi ed episodi, quali Lucio Dalla, Ottavio Missoni, Andy Warhol, Alberto Burri, Peggy Guggenheim.
Da quel lontano 1974, quando Giuseppe Berto tenne a battesimo l’avvio della longeva e sempre feconda rassegna di incontri culturali che ha portato nella nostra città i più importanti protagonisti dell’editoria e del giornalismo del Paese, ancora viene confermato questo confronto continuo e condiviso con coloro che studiano ed approfondiscono le più diverse ,materie in una relazione vis à vis forse quanto mai preziosa in un mondo sempre più confinato al virtuale.
Fino alla fine di maggio del prossimo anno dunque la comunità ravennate così come gli ospiti della città potranno avere a disposizione ogni venerdì un momento di incontro dove riflettere, nella relazione diretta con gli specialisti, i temi e le questioni che costellano la nostra contemporaneità. In particolare l’ultimo venerdì del mese sarà sempre dedicato alle novità editoriali di argomento dantesco, in una sorta di ideale percorso di preparazione all’anno del centenario.
Un martedì del mese invece verrà sempre riservato alla presentazione di autori e temi che riguardano la Romagna.

Prossimo appuntamento: venerdì 19 ottobre 2017 con la presentazione di La stazione d’arrivo dell’uomo di Giovanni Emidio Palaia (Scientifica ed.) saranno presenti mons. Lorenzo Ghizzoni Arcivescovo di Ravenna-Cervia e on. Aldo Preda.