Constatato che
Le barriere architettoniche sono definite dalla normativa vigente come tutti quegli elementi che limitano e/o impediscono la percezione, la riconoscibilità, l’orientamento, la comunicazione, l’utilizzo di oggetti e l’accessibilità dell’ambiente in modo sicuro ed autonomo da parte di tutti, qualunque sia la loro condizione fisica o mentale definitiva o momentanea.
La qualità di vita dei cittadini nel contesto urbano, in particolare, si misura analizzando diversi indicatori, uno dei quali è la mobilità pedonale.
Le Amministrazioni pubbliche hanno il compito, dunque, di garantire la piena fruibilità in autonomia, comfort e sicurezza, da parte di tutti, dei percorsi urbani, degli edifici e dei servizi annessi.
Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, introdotto per la prima volta in Italia con la legge finanziaria n. 41/1986, successivamente richiamato e disposto dalla Legge quadro n.104/1992, con ampliamento di obbligo di redazione dei tratti urbani, costituisce lo strumento che gli Enti Pubblici hanno a loro disposizione per monitorare, progettare e pianificare gli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche e, dunque, al raggiungimento della fruibilità, in condizioni di comfort e sicurezza, urbani, degli edifici e degli spazi pubblici per tutti i cittadini.
Visto:
- il programma elettorale del Sindaco che inserisce l’attivazione del P.E.B.A. quale obiettivo del proprio mandato, al fine di rendere la città più inclusiva e sicura per tutti;
- la delibera di Giunta Comunale PV. n. 559 del 29 ottobre 2019, con cui viene approvato l’elenco delle attività proposte per Fondo Progettazione Opere Prioritarie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che include il P.E.B.A. al punto primo;
- l’approvazione del Piano urbano della Mobilità Sostenibile – P.U.M.S. con delibera di Consiglio Comunale PV. n. 9 del 29 gennaio 2019, PG. n. 33634, che include il P.E.B.A. tra i documenti necessari alla piena implementazione del Piano stesso;
Premesso che:
• l’art. 32 comma 21 della Legge 28 febbraio 1986 n. 41 indica che “Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del D.P.R. 27 aprile 1978, n. 384 (ora D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503), dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti i piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge”;
• la Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, all’art. 24, co 9 stabilisce come “i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della citata legge n. 41 del 1986 dovessero essere “modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con riferimento alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica che ostacola la circolazione delle persone con disabilità”;
• la Legge 3 marzo 2009 n. 18, di ratifica della citata Convenzione ONU, ha stabilito che il diritto alla mobilità e alla fruizione degli spazi collettivi mediante accessibilità fisica agli stessi è stato riconosciuto come precondizione necessaria per poter esercitare tutti i diritti legati alla partecipazione a pieno titolo alla vita sociale delle persone con disabilità;
• con DPR 24 luglio 1996 n. 503 è stato approvato il “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”;
• il DPR 4 ottobre 2013, con cui è stato adottato il programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, predisposto dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, ai sensi dell’art. 3, comma 5, lettera b), della citata legge n. 18/2009, indica tra le priorità di azione la “promozione e attuazione dei principi di mobilità e accessibilità” e sollecita le istituzioni competenti ad adottare gli strumenti già individuati della normativa vigente, tra cui il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.), atti a conseguire l’obiettivo della piena accessibilità;
Visto altresì:
· l’art. 7 del D.Lgs 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo Codice della Strada);
· la deliberazione del Consiglio Comunale PV. n. 77 del 07.04.2016 con cui è stato approvato l’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU);
· la delibera di Giunta Comunale PG. n. 217202 PV. n. 841 del 28 dicembre 2017 di approvazione del Piano dell’Accessibilità Urbana;
· la deliberazione di Consiglio Comunale PV. n. 9 del 29.01.2019 con cui è stato approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS);
· il parere favorevole espresso verbalmente nell’incontro dell’08 ottobre 2020 dai rappresentanti della FEDERAZIONE TRA LE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ (FAND) durante la presentazione del Piano
- L’adozione del PEBA e PCU da parte del consiglio comunale in data 1 dicembre 2020.
- L’approvazione del PEBA edel PCU da parte del Consiglio Comunale in data 10 agosto 2021
- Il Piano è teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area circoscritta e riguarda edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano). Il Piano deve poter individuare le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti e fare la stima dei costi, infatti i Piani, non sono solo uno strumento di monitoraggio, ma anche di pianificazione e coordinamento sugli interventi per l’accessibilità poiché comportano una previsione del tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, e la priorità di intervento.
L’analisi degli edifici è stata effettuata attraverso una minuziosa rilevazione e catalogazione delle barriere architettoniche;
i sopralluoghi sono stati effettuati sugli edifici definiti, metro dopo metro, e sono state evidenziate le barriere, le situazioni di disagio, la mancanza di sicurezza per l’utente, provvedendo a tutte quelle soluzioni atte al miglioramento della fruibilità e del comfort ambientale
Il censimento effettuato ha portato, dunque, alla conoscenza e all’individuazione di tutti quegli ostacoli, presenti negli edifici, evidenziandone gli aspetti quantitativi e qualitativi al fine di proporre, nella fase successiva, gli interventi per una graduale eliminazione oppure per interventi di adeguamento. L’analisi condotta sullo stato degli edifici, ha preso in considerazione la totalità degli elementi ivi presenti.:
le priorità di intervento sono state suddivise in stralci,nell’arco di dieci anni, come previsto dalla normativa di riferimento e si evidenzia per es:
SECONDO STRALCIO | 2022
Biblioteca Classense
TERZO STRALCIO | 2023
Loggetta lombardesca MAR
Si chiede al Sindaco, nonché Presidente della Provincia, e alla Giunta
- quali interventi siano già stati attuati, e quali siano in programma a breve termine, e in quali tempi si stima saranno realizzati .