Procede a ritmo serrato il percorso che porterà alla realizzazione dello studentato universitario nell’immobile di viale Farini 21, oggi sede di uffici comunali.
Il Comune di Ravenna, Ravenna Holding S.p.A e Fondazione Flaminia, a seguito dell’accordo quadro stipulato avente come obiettivo la realizzazione e gestione di una residenza per studenti universitari, hanno avviato nei mesi scorsi la progettazione e gli iter burocratici necessari per la candidatura del progetto ai finanziamenti della Legge 338, che bandisce risorse a supporto della realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari.
Martedì scorso con atto di giunta è stato approvato il progetto di studentato che verrà candidato per i finanziamenti.
L’immobile, attualmente adibito a uffici pubblici, ha una superficie complessiva di circa 4000 metri quadri distribuita su cinque piani fuori terra più l’interrato. Il progetto prevede 112 posti letto suddivisi in: 9 mini alloggi, 43 camere doppie e 12 singole. Particolare attenzione sarà rivolta agli spazi collettivi (sale studio e ricreative, cucine comuni, palestra, campo da paddle-tennis in copertura) e di servizio, che privilegiano la socializzazione e la permeabilità della struttura, riflettendosi anche sul giardino esterno e gli spazi commerciali circostanti. Sono previsti interventi sull’involucro edilizio e soluzioni impiantistiche tecnologicamente avanzate al fine di ottenere un elevato grado di efficientemente energetico.
L’intervento di ristrutturazione comprende opere da appaltare per circa 3 milioni e 800mila euro.
Il Comune di Ravenna in questa fase sta tenendo il coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti in questo importante progetto: Fondazione Flaminia, che sarà il soggetto capofila nella presentazione del progetto entro il prossimo 9 maggio al Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca, e Ravenna Holding, proprietaria dell’immobile.
“L’ambizione – commenta l’assessora all’Università Ouidad Bakkali– è quella di presentare al Ministero un progetto di studentato innovativo che possa accedere ai finanziamenti necessari. Per Ravenna si tratta non solo della possibilità di avere finalmente uno studentato che accolga gli studenti fuori sede che frequentano il Campus ravennate, aumentando l’offerta di servizi, ma anche dell’occasione di riqualificare un’area strategica della città ripopolandola di studenti e studentesse e servizi a loro dedicati”.
“Riteniamo fortemente strategico – aggiunge il presidente della Fondazione Flaminia Lanfranco Gualtieri – il progetto di realizzare un residenza per studenti in città. Ciò significa potenziare l’accoglienza e i servizi agli studenti e ai docenti, è un tassello indispensabile per rafforzare l’identità di Ravenna città universitaria”.
A Ravenna, a differenza degli altri Campus dell’Università di Bologna, non è presente alcuna residenza destinata a studenti universitari. Attualmente è attivo solo un servizio abitativo di posti alloggio in appartamenti gestito dalla Fondazione Flaminia che riesce a coprire il 50 per cento delle richieste.
La presenza di uno studentato consentirebbe, da un lato, di rispondere prioritariamente alle esigenze degli studenti aventi diritto alla borsa di studio, agli studenti internazionali e alla generalità degli studenti fuori sede; dall’altro, di lavorare e attuare a Ravenna un progetto di valorizzazione di una dimensione formativa e comunitaria del vivere l’esperienza universitaria, che può essere realizzato unicamente nell’ambito di una struttura in cui il servizio di accoglienza si accompagni ad una pluralità di azioni atte a promuovere l’integrazione degli studenti ospiti con il tessuto cittadino e il loro coinvolgimento nella promozione di iniziative culturali e ricreative rivolte alla pluralità degli studenti universitari. La residenza risponde quindi ad un indubbio fabbisogno della popolazione studentesca. Lo studentato permetterebbe di supportare l’internazionalizzazione dell’offerta formativa universitaria, dando risposta all’aumento dell’utenza straniera. Per la popolazione studentesca lo studentato significherebbe comunque non solo posti letto, ma anche e soprattutto servizi, sono infatti previsti anche palestra e spazi studio e di socializzazione.