Storie di Ravenna – 1993: Ravenna città aperta

13 maggio – ore 18:00Teatro Rasi, via di Roma 39

Uno dei focus principali del Festival delle culture è il conflitto dei Balcani, una guerra esplosa solo qualche decennio fa a pochi chilometri da Ravenna, in Europa, di cui i giovani sanno poco, che ci permette di affrontare con la giusta distanza tematiche attuali e complesse quali il rapporto tra democrazia, consenso e nazionalismo, il rischio genocidario, la tutela delle minoranze in un paese multiculturale, la fragilità delle organizzazioni internazionali e sovranazionali nate dopo la seconda guerra mondiale. È inoltre un tema strettamente connesso alla recente storia del nostro territorio.

Nel 1993 nel pieno della guerra in Bosnia, la comunità ravennate accolse per la prima volta dei profughi di guerra, 171 cittadini bosniaci. La guerra degli anni ’90 nella ex-Jugoslavia è un’occasione per parlare di come, anche oggi, le democrazie possano cedere il passo ai nazionalismi e di come sia possibile che comunità multiculturali pacificamente conviventi si sgretolino, schiacciando i diritti umani e costringendo le popolazioni alla fuga.

Lo spettacolo che conclude la rassegna di Storie di Ravenna è dedicato all’accoglienza dei profughi bosniaci durante la guerra nella ex Jugoslavia. Il sanguinoso conflitto che ha sconvolto i Balcani agli inizi degli Anni Novanta ha segnato indelebilmente la città bizantina, che si è mobilitata per allestire servizi a partire dalla ex scuola elementare “Drago Mazzini” di via Aquileia. La puntata ripercorrerà le storie di chi è stato accolto e di chi, quell’accoglienza, l’ha organizzata, tra ricordi e memorie di chi è passato per pochi mesi e di chi, invece, è rimasto.

 

Foto di Massimo Carioti