27 Novembre 2024

La Consulta del 3 febbraio 2025

XXV° Consulta delle Ragazze e dei Ragazzi CdRR

…è sempre Giorno della Memoria: odio, discriminazione, pregiudizio, bullismo.

Sintesi della 2° seduta

Lunedì 3 febbraio 2025 alle ore 10 nella sala del Consiglio Comunale

Ai lavori oltre alle insegnanti, assistono:

  • Francesco Andreano- referente Regione Emilia Romagna Assemblea Legislativa e del progetto conCittadini a cui la CdRR aderisce;
  • Filippo Perri Associazione Pereira Aps formatore del progetto Cittadini Liberi dalle Mafie che realizza (in co-progettazione con il Comune di Ravenna) laboratori sulla legalità contro le mafie e i comportamenti mafiosi
  • Eleonora Ghinassi e Valentina Bartoletti, operatrici del MyLab Ravenna.

Il Sindaco f.f. Fabio Sbaraglia apre l’Assemblea insieme al Presidente della Consulta Isacco Giustizieri e alla Vice Presidente Adele Barbieri. Saluta tutti i ragazzi e le ragazze presenti. Poi presenta Nicoletta Bacco- responsabile UO Pubblica Lettura della Biblioteca Classense di Ravenna.

Nicoletta Bacco distribuisce ai presenti una specifica Bibliografia sul tema il Giorno della Memoria .

Il Sindaco riprende il significato del Giorno della Memoria appena trascorso. Racconta ai ragazzi e alle ragazze che a Ravenna il 27 gennaio di ogni anno si rende omaggio alla lapide che si trova in Stazione, in memoria dei 31 ebrei transitati per la stazione cittadina in direzione Milano per proseguire verso il campo di sterminio di Auschwitz.

Altro momento importante accade in Prefettura. Vengono consegnate le medaglie d’onore ai familiari dei soldati deportati in campi di lavoro nel 1943 dopo l’armistizio, per non aver accettato di combattere con i nazifascisti. Quello che colpisce di più è la mancanza del racconto della loro esperienza: un silenzio durato anni e, in alcuni casi, mai interrotto.

Il Sindaco passa poi la parola ai presenti in modo che possano raccontare quale aspetto del dramma della Shoah che li ha particolarmente colpiti vogliono raccontare.

I ragazzi e le ragazze dicono:

  • Abbiamo visto il film La vita è bella e Schindler List e ci chiediamo: come si fa a fare una cosa così crudele senza motivo ad altre persone?
  • Ho visitato il campo di concentramento di Dachau. A tutte queste persone è stata portata via la vita e ogni aspetto di essere umano.
  • Mi sono recato con la classe a vedere le pietre d’inciampo (piccoli blocchi di pietra quadrati ricoperti di ottone posti di fronte alla casa dei deportati nei campi di sterminio)
  • Ho letto il libro “Un sacchetto di biglie”. La storia di Joseph Joffora. Sono rimasta colpita dal fatto che gli ebrei erano definiti come una razza che non doveva esistere. Questa è una cosa che non si dovrebbe neanche sentire.
  • Ho visto un documentario su Liliana Segre. Lei ha evidenziato come le persone non ebree se ne sono fregate di quello che stava succedendo;
  • Un ragazzo evidenzia un aspetto particolare: la musica nei campi di concentramento. I prigionieri venivano obbligati a suonare marce militari. Durante la marcia i deportati venivano presi in giro. Le persone che hanno suonato in quei campi ora non riescono più a toccare uno strumento musicale.
  • Ho visitato il campo di concentramento in Alsazia-Lorena. In quel luogo, c’è un percorso ciottolato sul quale i rinchiusi dovevano marciare e se fossero usciti dalle file, sarebbero stati eliminati. Quella che è successa è un’atrocità che non bisogna ripercorrere.
  • Ho visto il Film sulla vicenda di Anna Frank.
  • Un bambino ricorda Árpád Weisz… allenatore di successo del Bologna calcio negli anni ‘30 esonerato dopo le leggi razziali del 1938. Fuggito in Olanda e poi morto ad Auschwitz con tutta la famiglia. La sua vicenda è stata raccontata nella Consulta dello scorso anno da Alfredo Tassoni Presidente del “Club Cosmopolita Arpad Weisz “. Il quale si è tanto impegnato perché la memoria di questo grande allenatore non svanisca. Inoltre grazie al lavoro proposto dalla Consulta, quest’anno una classe della scuola Primaria di S.Alberto andrà a Bologna allo Stadio dall’Ara per ripercorrere la sua storia fatta di grandi successi e poi di insensato oblio.
  • Una bambina cita gli esperimenti scientifici, terribili e inutili che venivano fatti sui gemelli.
  • Molti ragazzi e ragazze raccontano che le famiglie venivano separate nei campi, che si uccidevano i figli davanti ai genitori e viceversa. Un trauma enorme da cui è difficile uscirne. Questo suscita molta impressione.
  • Emerge l’impressione che alcune persone pensassero che tutto questo fosse giusto perché ritenevano ebrei, disabili inferiori a loro.

Isacco Giustizieri Presidente della Consulta porta un suo intervento e si sofferma su tre parole: pregiudizio, discriminazione ed esclusione, che fanno parte della nostra vita quotidiana, dal pregiudizio su un compagno alla discriminazione di una ragazza. Da dove sono nate queste forme di violenza? Sono nate da chi voleva scaricare il proprio dolore sugli altri in modo che provassero la stessa cosa, ma possono essere trasformate in empatia, inclusione e accoglienza.

Come si può creare questa trasformazione? Si può dare qualche spunto con laboratori di emozioni. Bisogna descrivere i sentimenti che si provano e che bisogna esprimere, capirne l’origine per trasformarla in qualcosa di più piacevole e ricorda all’Assemblea che: la materia non si crea, non si distrugge ma si trasforma.

Adele Barbieri vice Presidente a sua volta interviene: non impariamo mai da queste vicende. I campi di concentramento si stanno ripresentando. Non va dimenticato cosa è successo, tutto quello che è avvenuto è sbagliato. Nonostante tutto questo c’è l’impressione che non impariamo mai.

Successivamente il Sindaco lascia la parola a Nicoletta Bacco. Nicoletta legge un brano del libro “ La Stella nel Pugno” di Robert Sharenow ed.Piemme freeway

Trama del libro: Berlino, 1935. Karl subisce gli attacchi di un gruppo di coetanei spietati e filonazisti, che lo maltrattano per le sue origini ebraiche. Conosce per caso un grande campione di boxe, che gli insegna che prendere botte non è una vergogna e che saper incassare un pugno è il primo passo per diventare pugile. Karl si allena e diventa una vera promessa del pugiliato, ma il Nazismo al potere cambierà irrimediabilmente e drammaticamente le carte in tavola .

Ripartono le considerazioni e gli interventi sollecitati sia dal racconto appena letto e sia dall’esperienza personale vissuta in tempo di guerra da molti nonni o bisnonni dei e delle presenti:

  • La Shoah è stato l’evento più tragico che si ricorda. Il nonno raccontava che, quando andava a scuola, i suoi compagni ebrei non vi andavano più. Scoprì solo a guerra finita che furono deportati nei campi di concentramento.
  • Ho un nonno nato nel ‘40, da piccolo si nascondeva nei fossati costruiti dai soldati.
  • Ribadisco che non c’è motivo per cui possa venire in mente a qualcuno di fare queste cose: non ha senso.
  • Io ancora oggi assisto ad eventi come guerra, bullismo, femminicidio e mi chiedo come poter eliminare tali comportamenti. A tale proposito suggerisco degli esempi: essere gentili, includere un bambino in un gioco, non lasciarlo da solo.
  • Un bambino fa una domanda esplicita: ma i nazisti non hanno mai pensato, a mettersi nei panni degli altri?
  • Lo zio del nonno (bersagliere) durante la guerra è stato portato in un campo di concentramento. Una volta finito il conflitto, quando c’erano notiziari sulla guerra cambiava canale oppure spegneva la TV. Troppo debole per sentire, non sopravvisse a lungo.
  • Il mio bisnonno nato nel ‘24 è stato partigiano. Non ha mai raccontato quello che ha subito, non volle nemmeno dire il nome del battaglione di cui faceva parte. Ho trovato una vecchia intervista in cui lui raccontava quello che era successo, ma avrei voluto parlare direttamente con lui di queste cose e ora non posso più farlo.
  • Il nonno di un amico nato nel ‘26, ha vissuto la guerra, finì in un campo di concentramento e sopravvisse mangiando le prugne prese allungando il braccio da un albero fuori da un muro.
  • L’Assemblea afferma che le persone in generale non danno molta importanza a questa giornata (Giorno della Memoria ndr).
  • Alcuni bambini affermano che la razza predestinava azioni e pensieri. Un pregiudizio fatto da nazisti per far sì che gli ebrei fossero discriminati da tutti. Hitler voleva la vendetta, era furioso visto che venne scartato due volte dalla scuola d’arte mentre pensava di essere un grande artista.
  • Il bisnonno raccontava che le ragazze durante la guerra si vestivano da maschi per proteggersi dai nazisti
  • Il nonno partigiano salvò la nonna durante la guerra e da quel momento stanno insieme. Per fortuna in tanta tristezza, c’è una nota di calore e amore.

Il Sindaco f.f. Sbaraglia ringrazia per tutti i contributi emersi dall’Assemblea. Porta una sua riflessione: abbiamo visto che dal Pregiudizio, che nasce dall’Ignoranza e provoca Paura, si arriva alla Discriminazione e all’Esclusione.
Il nazifascismo attraverso le Leggi razziali ha legittimato questi atteggiamenti. Ha modificato il processo culturale alla base della convivenza civile. Ha portato pian piano a far diventare “normale” punire una persona solo perché diversa.

Il seme dell’odio è ancora fra noi. È importante trovare strumenti nuovi per raccontare, testimoniare, ascoltare le storie personali. Storie che fanno parte di una storia più generale e di massa, dove non tutte le persone furono indifferenti alla violenza e all’ingiustizia.

Chiusura dei lavori ore 11,00

Foto panoramica della Sala del Consiglio con i ragazzi e le ragazze presenti seduti nei posti dei Consiglieri
Posti centrali della Sala del Consiglio. Seduti da destra: Fabio Sbaraglia Sindaco facenti funzioni, il Presidente della Consulta Isacco Giustizieri, la Vice Presidente Adele Barbieri, Nicoletta Bacco- responsabile UO Pubblica Lettura della Biblioteca Classense di Ravenna.