Sabato 18 novembre, alle 16 nella sala Muratori della biblioteca Classense si terrà un incontro dal titolo Il ravegnano Domenico Guerrini, uomo d’armi e di lettere.
Domenico Guerrini, nato a Ravenna nel 1860 da famiglia benestante e religiosa, si forma culturalmente al liceo convitto “Dante Alighieri”, in una città ancora ricca di fermenti vivissimi dopo l’Unità d’Italia, maturando uno spirito libero. Fin da giovane amante della poesia, appassionato di letteratura classica, intraprese la carriera militare, diventando insegnante all’Accademia Militare di Livorno e alla Scuola di guerra di Torino, e poi partecipando come generale alla Prima guerra mondiale. Fu autore di numerosi saggi di carattere storico e risorgimentale, di articoli editi in riviste militari; fondatore e direttore de La rivista di Fanteria e Le Forze Armate. Nel 1919 si trasferì a Fratta Polesine (Rovigo), nella cinquecentesca villa Molin (oggi Avezzù Pignatelli) di proprietà della moglie Emma Bragadin. In questo “laborioso romitaggio” proseguì l’attività pubblicistica impegnandosi anche come amministratore comunale.
Questo intellettuale impegnato nella carriera militare, fra Otto e Novecento, nell’Italia post unitaria, poi liberale, fino all’avvento del fascismo, seppe sempre mantenere costanti e solidi contatti con la sua Ravenna sia nelle relazioni amicali sia nella passione profusa nello studio della storia locale, come delineato in modo approfondito nei saggi di Claudia Giuliani e Fausto Fiasconaro. Dimostrazione di questo legame ininterrotto con la città natale, dove ancor giovane fu condirettore de Il Ravennate. Supplemento letterario, è l’amicizia con illustri concittadini quali Corrado Ricci (1858-1934) e Luigi Rava (1860-1938), poi quella con Santi Muratori, direttore della Classense; gli studi quali quello sull’editto teodoriciano (1884) e l’articolo La lingua romena ed il parlar romagnolo (1900) ed il piacere di essere richiamato nella sua città natale come applaudito conferenziere al teatro Alighieri di Ravenna (1907).
Un legame che nemmeno la morte, avvenuta nel 1928, ha interrotto. Infatti, dopo la suddivisione della sua ricca raccolta libraria tra i fratelli e la moglie, la sorella Martina, in perfetta sintonia di sentire con il fratello, nel 1930 maturò la decisione di donare la sua parte al Comune di Ravenna che ancora oggi la conserva nella camera F del fondo antico della Classense.
Come ha sottolineato Santi Muratori nel necrologio, Domenico Guerrini è stato un uomo che ha racchiuso in sé l’anima ravegnana.
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