05 Novembre 2018

Vizi e Virtu’ i monologhi di Luigi Rasi

CON I PATROCINI DEL COMUNE DI RAVENNA E
DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
al Teatro Rasi di Ravenna
sabato 10 novembre – ore 17,00
LA COMPAGNIA TEATRALE LUIGI RASI
Presenta
Vizi e Virtu’
i monologhi di Luigi Rasi
La Compagnia teatrale Luigi Rasi, attiva sul territorio da ben 35 anni, intende rendere omaggio, nel centenario della morte, all’attore-scrittore dal quale prende il nome.
La regista costruisce allora una scena all’aperto sulla quale si affaccia un caffè d’epoca e si muovono personaggi tipici del tempo per ridare voce ai più bei monologhi di Rasi (adattati e ridotti per l’occasione) costruendo un ambiente dinamico e togliendo il monologo dalla staticità che gli è propria.
Alla rappresentazione presenzierà l’assessore alla cultura, Elsa Signorino.
“Innanzitutto – afferma l’assessore Signorino – mi complimento con gli organizzatori per aver voluto rendere questo doveroso e piacevole omaggio a Luigi Rasi, di cui il teatro porta il nome, nel centenario della sua scomparsa. Sono poi molto curiosa di assistere alla rappresentazione dei monologhi di un autore e attore ravennate che ha fatto del teatro la sua ragione di vita e che ha contribuito e contribuisce alla fama e al lustro di Ravenna quale città di cultura, di arte e di artisti”.
I monologhi proposti sono i seguenti:
LA PRESENTAZIONE
LA CAMERIERA ONESTA
IL FURORE
IL RIDICOLO
LA SECCATURA
LA PUSILLANIMITA’
LA CONFUSIONE
JETTATORE!
LA FELICITA’
Sotto la regia di ALESSANDRA CASANOVA, vedremo sul palcoscenico (in ordine alfabetico):
Roberto Ancherani, Paolo Bassi, Antonella Castelvetro, Vanda Celli, Davide Dima, Asia Galeotti, Ettore Giallongo, Marzia Gisone, Giulia Grillo, Matteo Lamargese, Caterina Marchetti, Stella Mukhutdinova, Samuele Perini, Paola Piergentili, Simone Rava, Franca Ridolfi, Elisabetta Rivalta, Mia Rizzo
Ingresso libero – la cittadinanza è invitata
CURRICULUM COMPAGNIA TEATRALE LUIGI RASI
La Compagnia teatrale Luigi Rasi di Ravenna ha raggiunto il 35° anno di attività ed è formata dagli allievi della Scuola di Teatro classico omonima che da sempre affianca la Compagnia e che prepara i giovani artisti fornendo loro le basi indispensabili per calcare il palcoscenico.
Alessandra Casanova, regista e responsabile della Scuola, vanta un lungo percorso artistico. Oltre agli studi ed alla grande esperienza in ambito teatrale, ha compiuto studi musicali (con diploma in pianoforte) che le hanno consentito di curare la regia anche in molte performances liriche.
Innumerevoli sono stati i lavori teatrali, presentati nel corso degli anni, che hanno riscosso il favore del pubblico e della critica ed hanno incoraggiato a proseguire quel lavoro che tanti anni fa aveva avviato il padre Renato, fondatore della Scuola ed indimenticabile insegnante di Teatro.
Venuto a mancare nel 2012, Renato Casanova ha dedicato la sua vita al teatro: il teatro lo ha impegnato durante i tanti anni di studio, di perfezionamento ed insegnamento e la sua eredità artistica è rimasta nella mente e nel cuore dei tanti allievi che lo hanno seguito nel corso degli anni.
Formatosi a Roma nel dopoguerra alla «Libera Accademia di Teatro» (diretta da Pietro Sharoff, già aiuto regista del grande Stanislavskij), Casanova ebbe l’opportunità di recitare coi maggiori attori che in quegli anni calcavano le scene.
Lasciata Roma verso la fine degli anni cinquanta, Casanova si trasferì a Ravenna. Tutto il suo bagaglio artistico e culturale lo mise a disposizione dei giovani desiderosi di avvicinarsi al Teatro. Il suo obiettivo era poter dare a Ravenna un punto di aggregazione per la conoscenza e lo studio del teatro classico. E ci riuscì.
Verso la fine del 1967 assunse la direzione del «Teatro stabile città di Ravenna» e nel 1985, assieme all’Endas provinciale di Ravenna, lanciò un progetto (rivelatosi, negli anni, vincente) che abbinava la Scuola di Teatro classico alla Compagnia teatrale.
Dal 2004 la direzione della Compagnia è passata alla figlia Alessandra. E dal 2008 anche la Scuola.
Un’eredità importante che Alessandra ha raccolto e sviluppato.
LUIGI RASI – note biografiche
Luigi Rasi nasce a Ravenna il 20 giugno 1852 e fin da piccolo mostra le sua non comune capacità di apprendimento.
Bambino prodigio, entra nel Ginnasio a soli 8 anni, terminando poi ogni anno scolastico come primo della classe.
A 15 anni, nel 1867, segue la famiglia a Firenze e lascia, a malincuore, la sua città natale e gli amici d’infanzia.
Amici che non dimenticherà mai e ai quali resterà sempre legato. Ci basti ricordare il fitto carteggio intrattenuto con Corrado Ricci.
A Firenze mostra la sua vera passione: il Teatro. E, terminati gli studi, decide di seguire le orme del fratello maggiore Giulio, attore teatrale.
Nel 1872 entra nella Compagnia teatrale Fanny Sadowsky, l’anno seguente in quella di Cesare Monti e nel 1877 in quella di Pietriboni.
Nel 1882 accetta di dirigere la prima Scuola di Recitazione Governativa (Accademia dei Fidenti) in via Laura a Firenze. Se Rasi dirige la sezione maschile, la sezione femminile è affidata alla moglie (anche lei attrice) Teresa Sormani.
Questa scuola, considerata “la Mecca degli aspiranti al palcoscenico” ospita tra gli allievi quelli che diventeranno i più grandi nomi del Teatro italiano (basti ricordare Teresa Franchini e Annibale Ninchi). Rasi apre però la Scuola anche a chi non è interessato a calcare il palcoscenico, ma vuole solo migliorare la dizione per il mestiere di avvocato o conferenziere.
Rasi stesso è conferenziere elegante e tecnicamente impeccabile.
La direzione della Scuola lo allontana dalle scene, ma per poco. Presto riprenderà l’attività di attore con una Compagnia propria: “La Fiorentina”.
Luigi Rasi però non è solo attore ed insegnante. Di lui ci restano anche molti scritti teorici (tra i quali ricordiamo “La lettura ad alta voce” del 1883 e “L’arte del comico” dello stesso anno) e scritti storici e biografici (tra i quali “Il libro degli Aneddoti” del 1891, “La Duse” del 1901 e “I Comici italiani” degli anni 1898-1905).
Per quanto riguarda la produzione teatrale ricordiamo alcune commedie (tra le quali “Armanda ritorna” del 1889 e “La Commedia della peste” del 1911), “Il primo libro dei monologhi” del 1888 (la seconda edizione, aumentata di due nuovi monologhi, del 1891) e “Il secondo libro dei monologhi” del 1893. E’ proprio nei monologhi, da lui stesso spesso recitati, che il Rasi-scrittore dà il meglio di sé.
Rasi muore a Milano il 9 novembre 1918, ma le sue ceneri (grazie all’interessamento del Comune di Ravenna negli anni ’70) riposano ora nel Cimitero Monumentale della nostra città.
Luigi Rasi si può considerare un artista a tutto tondo. Fu infatti attore, regista, insegnante, scrittore teorico e drammaturgo.
Un artista elegante e sobrio, disinteressato e amante del bello che raccolse, durante la sua vita, libri, costumi, appunti teatrali e molto altro materiale, che hanno trovato posto poi alla Biblioteca del Burcardo di Roma (e che ancora vi sono ospitati).
Un uomo semplice e colto che fece della sua passione, il teatro, l’unica ragione di vita. A lui va l’omaggio della nostra Compagnia teatrale.