10 Ottobre 2019

FÈSTA 2019/2020 musica, teatro, danza

Festival delle arti performative curato da E Production

Il programma di Fèsta è realizzato con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e in collaborazione con gruppo nanou, Ravenna Teatro, To Day To Dance, Notte d’Oro Off – Assessorato al Turismo.

Torna per l’ottava edizione Fèsta, il festival delle arti performative contemporanee organizzato da E Production a Ravenna, che si svolge tra l’autunno 2019 e l’inverno 2020.

Dopo la bellissima anteprima del 4 ottobre, inserita nell’ambito della Notte d’Oro Off nella Darsena di Ravenna, il festival prende il via con la prima parte, che si articolerà nel periodo da ottobre a dicembre; presenteremo quattro spettacoli di teatro e danza – di cui due in prima ravennate – due concerti, una mostra fotografica, un laboratorio, quattro appuntamenti musicali curati da Club Adriatico. Il ricco cartellone multidisciplinare spazia dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, alle arti digitali, intercettando la vivacità del tessuto culturale romagnolo stabilendo collaborazioni e sinergie con alcune delle più significative realtà artistiche e istituzioni culturali del territorio.

“Questo festival rappresenta ogni anno una piacevole conferma per la ricchezza del programma offerto – dichiara l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – che nasce e cresce nell’ambito di una intensa collaborazione tra enti pubblici e realtà artistiche, in un connubio felice. Sono sicura che il pubblico potrà apprezzare le proposte performative i cui appuntamenti si articoleranno tra l’autunno e l’inverno nei vari luoghi della città”.

“In Emilia-Romagna siamo convinti che la creatività possa diventare il motore per trasportare il nostro Paese verso una nuova crescita economica e sociale – aggiunge l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti -. Siamo ancora più convinti che, la sinergia tra le idee dei diversi ambiti creativi, renda il nostro sistema culturale originale e unico. Lo confermano i nostri operatori che, con il loro impegno, ci mostrano quanto la multidisciplinarietà e la ricerca possano portare a nuove opportunità e a strade sempre più interessanti da percorrere. Fèsta sintetizza e valorizza al meglio il potenziale della Cultura e il suo generoso modo di esprimersi e di generare consapevolezze. Buon lavoro”.

Fèsta, incrocia il programma della Stagione dei Teatri curata da Ravenna Teatro, con le repliche ravennati presso il Teatro Rasi, dello spettacolo Macbetto o la chimica della materia, trasmutazioni da Giovanni Testori. Il lavoro che andrà in scena il 10, 11 e 12 ottobre è frutto di una collaborazione fra tre delle più importanti compagini teatrali romagnole: Teatro delle Albe, Menoventi e masque teatro. Roberto Magnani del Teatro delle Albe, ideatore del progetto, guida un cast che comprende altre due interpreti d’eccezione, Consuelo Battiston (Menoventi) e Eleonora Sedioli (masque).
Ulteriore appuntamento condiviso con Ravenna Teatro al Rasi è quello del 26 ottobre, con l’allestimento dello spettacolo Docile, in prima presentazione a Ravenna, della compagnia faentina Menoventi. Il lavoro che vede in scena l’attore Andrea Argentieri e Consuelo Battiston, fondatrice insieme al regista Gianni Farina della compagnia, è stato realizzato nel corso dello scorso anno tra Ravenna e Faenza e dopo diverse repliche e buone accoglienze e recensioni raccolte in altre piazze italiane arriva finalmente al confronto con il pubblico e con la critica ravennate.

Il 31 ottobre il festival prosegue con un focus sulla danza, in collaborazione con la rassegna To Day To Dance. Gruppo Nanou e Daniele Torcellini riallestiscono la performance/Installazione Neverwhere [prototipo] presso il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna. Gruppo nanou curerà anche un momento laboratoriale, di formazione per danzatori, della durata di 3 giorni a dicembre negli spazi di Artificerie Almagià.

Il 4 novembre abbiamo il grande piacere di ospitare il concerto in Piano solo di un grandissimo musicista di rilievo internazionale, il pianista di origini iraniane Ramin Bahrami che ha scelto, insieme ad Alberto Spano, l’Almagià come sede per le sessioni di registrazione del suo prossimo disco che si terranno tra l’1 e il 4 di novembre. Il concerto, che verrà registrato dal vivo, è intitolato “Melancholia”.
La “melancolia” o “malinconia” è uno stato d’animo dell’essere umano particolarmente tipico dell’artista, che spesso ispira grandi opere d’arte e composizioni. Da Aristotele alla moderna psicanalisi è un tema che ha attirato l’attenzione di scrittori, filosofi, artisti, poeti, scienziati, psicanalisti…
Prendendo spunto dalla celeberrima incisione di Albrecht Dürer risalente al 1514, Ramin Bahrami disegna un percorso musicale affascinante e intenso che esegue in concerto con la complicità del giornalista e produttore Alberto Spano.
Un vero e proprio dialogo a due sul palco che aiuterà il pubblico ad ascoltare con maggiore consapevolezza le immortali pagine scelte fra quelle dei più grandi compositori “melanconici”, da Domenico Scarlatti a Luciano Berio, attraverso Bach, Chopin, Tchaikovsky, Grieg, Ravel e tanti altri.

Il 29 novembre, in collaborazione con l’Osteria del Pancotto di Gambellara (Ravenna) , verrà allestita la mostra fotografica di Enrico Fedrigoli che ripercorre, in occasione dei 20 anni di lavoro a stretto contatto con Fanny & Alexander, la raffinatissima ricerca visiva che da sempre accompagna i percorsi e i progetti teatrali della compagnia.

Fèsta si arricchisce anche delle proposte musicali curate da Club Adriatico, giunto alla sua settima stagione, con quattro diversificati appuntamenti con la musica elettronica e le arti digitali programmati tra Ravenna (31 ottobre, 19 e 28 dicembre) e Covo Club di Bologna (30 novembre). In particolare segnaliamo per l’edizione 2019 di F la collaborazione presso il Planetario di Ravenna con ARAR e Orthographe nell’ambito della rassegna di concerti Paradoxes.
Club Adriatico, divenuto nel corso degli anni un percorso di riferimento per addetti ai lavori e appassionati, ospiterà nel corso dei quattro appuntamenti in programma artisti italiani e internazionali tra interessanti nuove proposte e personalità artistiche già affermate, con una sorpresa finale nell’ultima data dell’anno, quella del 28 dicembre.

Abbiamo infine il piacere di segnalare gli artisti che saranno in residenza presso la nostra sede e spazio di lavoro e prove Ardis Hall, in zona Bassette a Ravenna. Tra agosto e dicembre abbiamo ospitato e ospiteremo, oltre ovviamente ai padroni di casa Fanny & Alexander e Menoventi, alcuni percorsi produttivi di gruppo nanou, Elisa Pol/Nerval Teatro, Tolja Djokovic, Gabriella Maiorino.

Per la seconda parte del festival, nell’inverno 2020, stiamo perfezionando una serie di ulteriori appuntamenti e di nuove produzioni.

Si ricordano infine gli artisti che si sono esibiti nell’anteprima della Notte d’Oro Off in Darsena di città, in un evento speciale a ingresso gratuito supportato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Ravenna che ha coinvolto gli spazi di Artificerie Almagià. Lo spettacolo di danza Everyone Gets Lighter di Kinkaleri, interpretato dal danzatore e performer Marco Mazzoni (autore anche dell’artwork di questa edizione del festival), è stato seguito dal Live del duo strumentale ravennate Cacao formato da Diego Pasini e Matteo Pozzi, e dai dj set tra funk, elettronica e hip-hop di Marina Meccanica e Dj Nersone.

PROGRAMMA PRIMA PARTE – AUTUNNO 2019

Kinkaleri/Marco Mazzoni, Cacao, Teatro delle Albe/Menoventi/Masque Teatro, Menoventi, gruppo nanou/Daniele Torcellini, Ramin Bahrami, Enrico Fedrigoli/Fanny & Alexander, Club Adriatico, Paradoxes

Venerdì 4 ottobre, Artificerie Almagià
Evento speciale per la Notte d’Oro Off in collaborazione con Comune di Ravenna – Assessorato al Turismo e To Day To Dance
Ore 22.15 Everyone Gets Lighter/All! di Kinkaleri, con Marco Mazzoni (performance/danza)
Ore 23.00 Cacao (concerto)
Ore 23.45 Marina Meccanica – Dj Nersone (dj set)

10, 11, 12 ottobre, Teatro Rasi. Ore 21.00
Macbetto o la chimica della materia di Teatro delle Albe, Menoventi, masque teatro (teatro)

26 ottobre, Teatro Rasi. Ore 21.00
“Docile” di Menoventi (teatro)

31 ottobre, MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna. Dalle ore 19.00 alle 21.00
“Neverwhere (Prototipo) – Habitat per luci, corpi, occhi” di gruppo nanou e Daniele Torcellini (installazione coreografica/danza)
In collaborazione con To Day To Dance

31 ottobre, Artificerie Almagià. Ore 23.00
Club Adriatico (live e dj set)

4 novembre, Artificerie Almagià. Ore 20.30
Melancholia – Ramin Bahrami (concerto, piano solo)
presenta Alberto Spano
In collaborazione con Rete Almagià

29 novembre, Osteria del Pancotto. Ore 18.00
Inaugurazione mostra Enrico Fedrigoli (fotografia)

30 novembre, Covo Club di Bologna
Ore 23.00 Club Adriatico (live e dj set)

10, 11, 12 dicembre, Artificerie Almagià
Alphabet: Metodo di gruppo nanou (laboratorio/danza)

19 dicembre, Planetario di Ravenna
Club Adriatico x Paradoxes (live)

28 dicembre, Artificerie Almagià, Ore 23.00
Club Adriatico (live e dj set)

Artisti in residenza a Ardis Hall (settembre – dicembre 2019):
gruppo nanou, Fanny & Alexander, Elisa Pol/Nerval Teatro, Tolja Djokovic, Gabriella Maiorino

LUOGHI
Artificerie Almagià, via dell’Almagià 2
Teatro Rasi, via di Roma 39
MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, via di Roma 13
Ardis Hall, via G. S. Bondi 3, zona Bassette
Covo Club, viale Zagabria 1 (Bologna)
Planetario di Ravenna, Viale Santi Baldini 4/A

APPROFONDIMENTI SUL PROGRAMMA ARTISTICO

Venerdì 4 ottobre, Artificerie Almagià
Evento speciale per la Notte d’Oro Off in collaborazione con Comune di Ravenna – Assessorato al Turismo e To Day To Dance

Kinkaleri negli ultimi anni ha sviluppato un progetto sul linguaggio dal titolo All! strutturando percorsi fisici, verbali, visivi, sonori, mirati allo sviluppo di un pensiero nella totale libertà espressiva. Alla base di questa ricerca c’è l’invenzione del codice K, un alfabeto gestuale che permette di trascrivere il simbolo alfabetico direttamente sul proprio corpo, in continua dinamica nello spazio e nel tempo; una pratica coreografica dove una griglia rigida di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un luogo di libertà individuale sviluppando tutte le funzioni di un corpo compreso in un movimento. Una pura invenzione per far assumere a qualsiasi performer la scrittura come dato compositivo da interpretare qui e ora, adottando un codice/linguaggio che nella sua applicazione calligrafica ha la possibilità di divenire altro, travalicando la parola stessa e ridefinendo l’idea di coreografia.
Everyone Gets Lighter è una performance sulla trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza; in un dispositivo saranno presentati da un perfomer tutti gli elementi costitutivi del codice, fornendo al pubblico le possibili applicazioni che coinvolgono il corpo nella sua potenzialità comunicativa e coreografica. La performance si propone di essere allo stesso tempo soggetto di pratica e di contemplazione.

Cacao è il duo composto da Diego Pasini (Basso) e Matteo Pozzi (Chitarra) e animato dalla volontà di esplorare nuovi orizzonti sonori per delinerare un filo rosso che sintetizzi, in maniera non banale, i loro ascolti che spaziano dalla psichedelia all’elettronica, dal kraut rock alla canzone d’autore, dalla musica caraibica alla dance anni ’90 e poi anche funk, hard core e colonne sonore. La loro sfida è utilizzare strumenti analogici come basso e chitarra nell’emulare e umanizzare il suono digitale, tessere chiaroscuri sonori a volte tetri e altre volte giocosi, dando forma ad una danza organica.

La serata si conclude con il dj set caldo e coinvolgente di Marina Meccanica e Dj Nersone, tra suoni black: soul, funk, ellettronica e hip hop.

10, 11, 12 ottobre, Teatro Rasi
Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Masque Teatro, E/Menoventi
MACBETTO o la chimica della materia
Trasmutazioni da Giovanni Testori

Macbet: Roberto Magnani
Ledi Macbet: Consuelo Battiston
La strega: Eleonora Sedioli

ideazione, spazio, costumi e regia: Roberto Magnani
musica: Simone Marzocchi
coreografia: Eleonora Sedioli
tecnica: Luca Pagliano
clavicembalo: Chiara Cattani
coproduzione: Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Masque Teatro, E/Menoventi
si ringrazia l’Associazione Giovanni Testori

L’universo poetico di Giovanni Testori scava nell’indicibile attraverso la lingua e la sua reinvenzione, dando vita a opere materiche, biologiche, sviluppate in un farsi e disfarsi continuo che richiama le ragioni profonde del teatro stesso. Attraverso i corpi e le voci di tre performer la parola di questo groviglio di eros e streghe si fa tangibile, concreta, ossessiva e musicale. Un lavoro sul potere e sulla sessualità del potere, dove maschile e femminile sono in continua mutazione.

26 ottobre, Teatro Rasi
Menoventi
DOCILE

di Gianni Farina e Consuelo Battiston
con Consuelo Battiston e Andrea Argentieri
regia Gianni Farina
immagine di Marco Smacchia
Organizzazione Ilenia Carrone
Produzione E/Menoventi
in collaborazione con Masque teatro, progetto interregionale di residenze artistiche 2017

grazie a Ravenna Teatro, Teatro Due Mondi/Casa del Teatro, Flora Moretti, Giovanni Delvecchio, Paolo Banzola

Linda Barbiani non ha vinto ricchi premi alla lotteria della nascita; la dea bendata le ha assegnato umili origini, e nell’umiltà è cresciuta. I genitori le hanno lasciato in eredità un habitus maldestro e naïf, un marchio di origine che manifesta scarsa familiarità con la cultura e con il pensiero critico.

Linda ha imparato l’arte del non lasciare traccia, dell’accontentarsi, l’arte di quella remissività che le permette di passare inosservata e di non creare problemi a nessuno.
Un giorno l’Ufficio di Collocamento le consiglia di frequentare un corso di empowerment e in quel contesto incontra una persona che stimola la sua sensibilità e la sua fervida fantasia: «esprimi un desiderio».
Qui comincia la nostra storia, una fiaba dei nostri tempi in cui anche i desideri degli sfigati possono avverarsi.

La pièce narra la storia di un disagio sociale utilizzando un’alternanza tra diversi registri formali che intende testimoniare lo stordimento delle classi subordinate di fronte a uno scenario che sembra situato fuori dal loro intendimento.
La vita della protagonista si tinge di coincidenze dal sapore fantastico e grottesco; la numerologia e l’alchimia contaminano la quotidianità generando equivoche superstizioni che dominano l’universo della rassegnata protagonista.
Il Lavoro Precario accoglie con un sorriso la sua servile incompetenza, la Salute è minata dalla mancanza di consenso informato e dalle violazioni del rapporto fiduciario con il medico, gli Affetti sono miraggi idealizzati da una disposizione estetica ingenua e superficiale.
Tutta la sua esistenza è contrassegnata dal disagio e dalla cedevolezza che aggioga “chi gli ostacoli se li porta dentro”, la sua esistenza bovina sembra rispecchiare la nostra, che affrontiamo il secondo millennio ormai “poveri di fatto, borghesi nel cuore”.

31 ottobre, MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna
gruppo nanou / Daniele Torcellini
NEVERWHERE: HABITAT PER LUCI, CORPI E OCCHI

progetto: gruppo nanou e Daniele Torcellini
coreografia: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
con: Carolina Amoretti, Sissj Bassani, Rhuena Bracci, Marco Maretti
suoni: Roberto Rettura
disegno luci: Fabio Sajiz, Marco Valerio Amico
colori: Daniele Torcellini
progetto vincitore “della morte e del morire”
prodotto da: Nanou, Ass. Cult. Dello Scompiglio
con il sostegno di: E production
con il contributo di: MIBACT, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna
Neverwhere è uno spazio perpetuamente abitato in cui lo spettatore viene invitato ad entrare e a contemplare. Lo spettatore non sarà condotto dal suo Virgilio, lo spazio stesso è la via designata.
Neverwhere non ha inizio e non ha fine. La durata dell’evento sarà di più di due ore in cui lo spettatore/ospite potrà entrare e uscire a piacimento. Il colore della luce agirà come cambiamento continuo percettivo, come percorso lisergico, dunque rituale, per generare un continuo spaesamento dell’ospite, che affidandosi al proprio sguardo potrà scegliere cosa guardare, da quale angolazione, per quanto tempo e fin dove inoltrarsi.
Luce e colore innescano il dispositivo con cui articolare uno spazio tridimensionale in dialogo con l’attività performativa. Luci e colori che cambiano nel tempo determinano uno spazio – instabile – che cambia nel tempo. Il dispositivo scenico e dei costumi, per mezzo di materiali fortemente connotati cromaticamente, illuminati da luci Led RGB cangianti, vuole enfatizzare l’instabilità percettiva perché sia i danzatori, sia il pubblico coinvolto, perdano il senso del confine tra ciò che è e ciò che appare

4 novembre, Artificerie Almagià. Ore 20.30
Melancholia, Ramin Bahrami, (concerto, piano solo)
presenta Alberto Spano
In collaborazione con Rete Almagià

La “melancolia” o “malinconia” è uno stato d’animo dell’essere umano particolarmente tipico dell’artista, che spesso ispira grandi opere d’arte e composizioni. Da Aristotele alla moderna psicanalisi è un tema che ha attirato l’attenzione di scrittori, filosofi, artisti, poeti, scienziati, psicanalisti…
Prendendo spunto dalla celeberrima incisione di Albrecht Dürer risalente al 1514, Ramin Bahrami disegna un percorso musicale affascinante e intenso che esegue in concerto con la complicità del giornalista e produttore Alberto Spano.
Un vero e proprio dialogo a due sul palco che aiuterà il pubblico ad ascoltare con maggiore consapevolezza le immortali pagine scelte fra quelle dei più grandi compositori “melanconici”, da Domenico Scarlatti a Luciano Berio, attraverso Bach, Chopin, Tchaikovsky, Grieg, Ravel e tanti altri.

Ramin Bahrami è considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti di Johann Sebastian Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale”. (Leipziger volkszeitung).
La ricerca interpretativa del pianista iraniano è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza.
Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui La Roque d’Antheron, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, Ravello Festival e in prestigiose sedi italiane come il Teatro alla Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, etc.