Cyber bullismo
Il 17 marzo 2017, nella Sala del Consiglio Comunale alle ore 9,45 si è riunita la terza seduta della Consulta delle Ragazze e dei Ragazzi dell’anno scolastico 2016/17. Ricordiamo che a tutte le sedute partecipano sia gli eletti effettivi che i supplenti.
Raccogliendo la sollecitazione proveniente dall’assemblea di approfondire il tema del cyber bullismo, per proporre qualcosa di concreto, d’intesa con la Presidente Bianca e il Vice presidente Edoardo, abbiamo realizzato un intervento dialogato dal titolo “Ragazzi on line: l’importanza delle parole impigliate nella Rete” condotto dalla dott.ssa Elisabetta Zurovac – post doc Università di Urbino – esperta in New Media.
L’intervento ha seguito i 10 punti del Manifesto della comunicazione non ostile uscito dalla due giorni di Trieste del 17 e 18 febbraio 2017, aperte dalla Presidente della Camera Laura Boldrini.
Il Manifesto contro l’hate speech* nato per arginare e combattere i linguaggi negativi che imperversano su Twitter e Facebook, e non solo, è stato scritto a più mani dai primi 100 influencer* che hanno aderito al progetto ed è stato quindi sottoposto al giudizio e al voto della Rete attraverso questi quesiti: “siete d’accordo che virtuale è reale, che le parole hanno conseguenze, che dissentire non significa offendere, che prima di parlare bisogna ascoltare?.
Elisabetta ha interagito con i ragazzi e le ragazze, partendo dall’assunto che la Rete da sola non è né positiva e né negativa, ma è l’uso che se ne fa che può esserlo. La Rete è fatta di persone, fra cui noi stessi, per cui occorre promuovere Buone Pratiche per difenderci e per non offendere
Uno smartphone, per esempio, permette moltissime attività: comunicare, giocare, inviare foto e video, scaricare informazioni, filmare, chattare, condividere … tutti questi dati però si moltiplicano negli spazi delle app e lasciano informazioni sensibili … nulla si toglie mai definitivamente (per es. anche da whatsapp si possono fare screenshot* di foto senza che chi ha inviato lo sappia) è quindi fondamentale essere responsabili e esaminare fino in fondo quello che si condivide.
Noi stessi possiamo divenire gli anticorpi contro una comunicazione ostile, violenta, portatrice di odio.
Sia nella vita reale che in quella virtuale, bisogna pensare bene quali parole usare per comunicare qualcosa: “devo trovare le migliori parole possibili per farmi capire” perché quello che dico o scrivo ha sempre delle conseguenze sugli altri: posso non essere d’accordo con te e non essere contro di te; gli insulti non sono argomenti: non hanno senso e, quando ci sono, è bene ignorarli e andare avanti: la scelta migliore è tacere e non “dare da mangiare ai trolls”* che potrebbero continuare e diventare veri propri hater.
La seduta è stata seguita con molta attenzione e partecipazione, alcuni ragazzi e ragazze, più di altri/e hanno dialogato con Elisabetta e fra di loro, testimoni di un mondo e di un linguaggio (di cui segue un piccolo glossario) da cui soprattutto gli adulti presenti erano quasi analfabeti.
L’Assessora Ouidad Bakkali, presente all’incontro, ha proposto di approfondire l’argomento, che si lega al fenomeno del bullismo on line e off line, per arrivare a produrre un testo o altro, quale espressione della Consulta su questo tema importantissimo da portare in Consiglio Comunale. I ragazzi e le ragazze hanno accolto la proposta.
La seduta si è chiusa alle 11,30.