L’11 gennaio è iniziato il percorso di incubazione, della durata di sei mesi, per le quattro idee d’impresa vincitrici del bando coLABoRA 2020 e il 26 marzo, a tre mesi dal loro insediamento, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha incontrato online i team ospitati nell’incubatore della Darsena per farsi raccontare i primi sviluppi.
Le quattro idee imprenditoriali selezionate quest’anno afferiscono a tematiche importanti: l’economia circolare, la mobilità sostenibile e la transizione digitale, linee di sviluppo individuate anche a livello nazionale ed europeo.
Il progetto coLABoRA, avviato nel 2016 dal Comune di Ravenna, in collaborazione con Fondazione Eni Enrico Mattei, con il supporto della Regione Emilia-Romagna e di Eni sulla base del VII e VIII Accordo di collaborazione Eni-Comune di Ravenna, e che da quest’anno vede a bordo anche Joule, la scuola di Eni per l’Impresa, come partner formativo per le start-up incubate, ha visto la riqualificazione e la trasformazione di un edificio in disuso in uno spazio di coworking e incubatore di start-up rivolto a tutti i liberi professionisti e ai promotori di idee innovative.
“Supportare la realizzazione di progetti innovativi ideati da giovani start-up è parte integrante del progetto CoLABoRA – commenta il sindaco Michele de Pascale – . In questo difficile momento storico è più che mai necessario sostenere e valorizzare l’imprenditorialità giovanile, un settore che è in grado di contribuire ad arricchire lo sviluppo economico, ma anche culturale e sociale del territorio, e che si rivelerà prezioso nel momento della ripresa post-pandemica. I concept approfonditi quest’anno, economia circolare, mobilità sostenibile e transizione digitale, rispecchiano un tessuto imprenditoriale cittadino innovativo, con il quale guardare al futuro. Ringraziamo Eni, Fondazione Eni Enrico Mattei e tutti i soggetti coinvolti per il prezioso e lungimirante contributo”.
“Continuiamo a sostenere con convinzione questo progetto, giunto alla sua quarta edizione, importante per i giovani imprenditori e le giovani imprenditrici della città – commenta l’assessore alle Attività produttive Massimo Cameliani -. Attraverso CoLABoRA i quattro soggetti selezionati potranno usufruire, durante il proprio percorso di crescita, degli spazi in Darsena e di una serie di strumenti utili, dalla formazione al tutoraggio, ai servizi di networking, che li aiuteranno concretamente a realizzare il proprio progetto d’impresa”.
“L’innovazione fa parte della cultura di Eni da sempre e per questo siamo orgogliosi di partecipare al progetto – sottolinea Alberto Manzati, responsabile del distretto centro settentrionale Eni con sede a Marina di Ravenna -. È una opportunità importante per la comunità di coLABoRA, che si rinnova anche quest’anno, per poter avere una connessione diretta con il mondo Eni e attingere a competenze e professionalità di eccellenza, in tutti i settori attinenti all’energia e alla transizione energetica”.
La formazione, il tutoraggio e i servizi di networking che l’incubatore coLABoRA offre alle quattro start-up e ai coworker presenti nello spazio sono coordinate da Fondazione Eni Enrico Mattei. È infatti FEEM che anche per quest’anno, in virtù dell’VIII accordo di collaborazione tra Eni e il Comune di Ravenna, supporta il Comune nella gestione del progetto e si occupa di assistere i team nello sviluppo della loro idea d’impresa, in collaborazione con gli attori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e Joule, la scuola di Eni per l’impresa.
“Continua il nostro impegno a supporto dei giovani professionisti e delle giovani imprese – afferma Cristiano Re, responsabile progetti territorio per FEEM –. Nonostante il periodo difficile che tutti noi stiamo vivendo, guardiamo avanti, facendo crescere idee e persone, per costruire assieme a loro un futuro di prosperità e rispetto dell’ambiente”.
“Siamo lieti di essere parte di questa collaborazione a supporto dell’innovazione ed imprenditorialità nel Comune di Ravenna. La formazione, l’attività di mentorship ed i servizi in kind resi alle start-up ci consentono di poter mettere a fattor comune le nostre conoscenze tecniche, capacità e visione imprenditoriale con le aspiranti imprenditrici ed imprenditori selezionati quest’anno nel progetto coLABoRA – afferma Antonio Maglio, responsabile Human Knowledge di Joule, la Scuola di Eni per l’Impresa -. La pandemia ci ha portato a rivedere i nostri assunti e paradigmi, e oggi più che mai vogliamo ridare vita a uno spazio nuovo per un tempo nuovo, attraverso cui accelerare lo sviluppo di persone ed idee imprenditoriali.”
Due dei quattro progetti sono entrati a coLABoRA come imprese già costituite, mentre gli altri due aspirano alla costituzione entro i sei mesi.
Le quattro sono Regenstech srl SB, Sylvalgae srl, La Biga e Digiwear.
Regenstech vuole rendere fattibile il riciclo nel settore della moda facendo leva su un approccio basato sull’economia circolare. La società propone la realizzazione di un materiale innovativo derivante dal riciclo di fibre tessili, pelle e affini (scarti di produzione, giacenze di magazzino e abbigliamento usato) e propone una linea produttiva basata sulla manifattura additiva, volta a realizzare una produzione flessibile, senza sprechi e altamente customizzata, partendo dargli scarti.
Sylvalgae nasce da un progetto di ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e riguarda la progettazione, lo sviluppo e la produzione di sistemi di coltura per alghe, microalghe (fotobioreattore) alimentati con mezzi di crescita sintetizzati a partire da scarti industriali o urbani, monitorati mediante l’utilizzo di software basato su algoritmi di intelligenza artificiale e IoT. La realizzazione del fotobioreattore permette di industrializzare e automatizzare la capacità delle alghe di proliferare in ambienti inquinati così da convertire scarti industriali o urbani in biomassa algale.
La Biga è un progetto che vuole incoraggiare i cittadini a spostarsi in città in bicicletta offrendo un noleggio a lungo termine di un mezzo proprio a un prezzo ridotto. Il servizio è pensato per annullare le preoccupazioni degli utilizzatori, in quanto include una rapida riparazione del mezzo: ogniqualvolta il ciclista ha un problema, La Biga sostituisce entro 24 ore la vecchia bicicletta con una perfettamente funzionante annullando i tempi di riparazione, i costi del meccanico e il disturbo di recarsi dallo stesso. Il progetto, attualmente attivo a Bologna, vorrebbe espandersi in altre città, tra cui Ravenna.
Digiwear prevede la creazione di una società dedicata allo sviluppo ed erogazione di servizi di prototipia virtuale in 3D per la filiera produttiva del Fashion integrabili in tutte le fasi: dalla progettazione al marketing, fino alle sfilate virtuali. Tali simulazioni rappresentano la riproduzione altamente fedele alla realtà di un capo confezionato, pronto per sfilare e/o per essere esposto. Il servizio potrebbe inoltre ampliarsi al settore dei videogiochi e dell’entertainment.