Progetto SCALO 09

Progettisti: Enrico Mambelli-fotografo, Andrea Ranieri-architetto, Roberto Pasini-architetto, Marialuisa Cipriani-paesaggista, Claudia Cagneschi-architetto, Valentina Casadei-architetto, Matteo Sacchetti-architetto (capogruppo), Guglielmo Fabbri-grafico, Matteo Lucca-artista.

IDEA

Il progetto propone un processo finalizzato a trasformare l’enclave degli orti urbani in un paesaggio non solo estetico ma anche sociale, che generi spazi urbani in cui lavorare e incontrarsi. L’interazione tra agricoltura e attività sociali opera nel quadro di un’idea di cultura urbana aperta e condivisa, che trasforma la comunità, favorendo l’integrazione tra diverse categorie di cittadini. Il nostro prototipo di “fattoria urbana mobile” potrà essere esportato in altri spazi residuali disponibili, trasformandoli in luoghi di socializzazione immersi nel verde naturale e rurale. Il processo proposto è aperto e definisce l’uso di uno spazio, costruendo una prospettiva collettiva e comunitaria totalmente alternativa alla recente deriva verso l’iper-regolamentazione. L’obiettivo di questa riqualificazione è anche la riconciliazione tra città e campagna, tra lavoro manuale e lavoro intellettuale. Il concetto fondamentale è quello dello spostamento da un paesaggismo contemplativo a un paesaggio vissuto. Il progetto non si limita a disegnare un piccolo ecosistema naturale e antropico, ma lo disegna come prodotto derivato dall’orchestrazione di un programma di attività sociali basate sul metter mano, il faticare, lo sporcarsi, ma anche l’assaporare, il mangiare, il nutrirsi. Il progetto tocca lo stile di vita per recuperare il senso dei ritmi stagionali e riavvicinarsi al tempo della natura.

PROGETTO

I sentieri pedonali esistenti sono ripristinati e integrati dove necessario. Si identificano così le fasce laterali in cui si concentrano gli orti e un’area centrale in cui sono ospitate le nuove funzioni e che connette diagonalmente darsena e parcheggio su via Pag. Le fasce laterali degli orti sono protette da dune erbose, coperte con un giardino aromatico di santoline, lavande, rosmarini eretti e prostrati, timi, salvie, mentre gli orti sono tra loro suddivisi con recinzioni lignee. A lato della duna verso l’area sociale centrale i camminamenti pedonali sono pavimentati con doghe di legno. L’area centrale è piantumata con un bosco di pioppi tremuli, dai tronchi sottili e dalle cortecce argentee, sotto la cui ombra saranno ospitate le attività sociali, divise in tre zone tematiche: mercato e commercializzazione di quanto prodotto; attività artistico-culturali e di diffusione dell’agricoltura urbana; tempo libero e svago. Sotto lo stormire delle foglie dei pioppi si svolgeranno attività di otium e negotium: la possibilità del pranzo per gli impiegati dei vicini uffici; lo studio all’aria aperta per gli studenti dell’università; salotti, zone di lettura e di riposo per adulti e bambini; lounge, spazi per le mostre, proiezioni di film, piccoli concerti, incontri culturali, ma anche attività di giardinaggio, vendita di prodotti biologici, laboratori di falegnameria, arte applicata. In tal modo una grande varietà di categorie sociali si incrocerà nell’area, pensata come un luogo di inclusione sociale. Gli orti avranno un duplice ruolo. Da una parte forniranno alla cucina le materie prime: una porzione di orto sarà direttamente curata dallo chef del ristorante che offrirà menù basati sulla disponibilità stagionale; dall’altra offriranno un ambiente piacevole alla vista e all’olfatto: gli avventori potranno trascorrere il loro tempo vicino a piante aromatiche, ortaggi e frutti. Le attività della “fattoria urbana mobile” saranno ospitate in unità auto-costruite nel corso di workshop programmati. Le unità auto-costruite comprenderanno l’atelier e la residenza temporanea, l’info-point, il food-track, lo scenario, la biblioteca, il mercato e saranno energeticamente autonome grazie ai pannelli fotovoltaici e solari-termici leggeri montati sulle coperture.