“Darsena di campagna” – “Recupero di acque meteoriche e reflue in ambito urbano.

Gruppo di Lavoro: Mattia Casadio – Davide Cozzolino – Eleonora Galati – Giulia Paolizzi

La nostra idea progettuale nasce dal desiderio di creare un quartiere ecosostenibile dal punto di vista edilizio e ambientale con particolare attenzione al tema del risparmio idrico riferito, distintamente, alle acque meteoriche e reflue.

Il quartiere ospiterà delle palazzine le cui acque reflue, depurate attraverso un impianto di fitodepurazione, alimenteranno un orto urbano, per la produzione e promozione di prodotti a km zero ed eventi legati al tema che animeranno la zone al fine di far rivivere il quartiere Darsena di Ravenna. Inoltre, sempre in linea al tema del risparmio idrico, oggetto del concorso, sono stati pensati alcuni stratagemmi per il recupero ed il riutilizzo delle acque meteoriche all’interno degli edifici.

L’area interessata dal progetto riguarda i comparti n. 12 e 13 sulla destra del Canale Candiano.

Il quartiere oggetto del progetto ospita quattro palazzine di 4 piani orientate verso Nord-Est rivolte verso il mare Adriatico. Gli edifici sono sede di uffici, zone ricreative nei piani inferiori ed alloggi nei piani superiori per un’utenza pari a 200 abitanti/equivalenti, in accordo con le richieste del POC. L’ingresso dell’area abitativa è posto lateralmente al comparto 13 (Via Pirano) dove è collocato l’accesso ai parcheggi coperti. È prevista la demolizione del fabbricato esistente facente parte del vecchio complesso industriale.

Le palazzine presentano una geometria piuttosto semplice e sono caratterizzate da quattro parallelepipedi accoppiati e con una copertura inclinata a forma di “farfalla”. Questo tipo di copertura permette un’ottima raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana in modo da garantire una buona autosufficienza idrica. In questo modo si riduce la dispersione di acqua piovana che sarà convogliata nei canali di gronda, nei pluviali e infine nei serbatoi interrati delle palazzine. Inoltre, la copertura ospita l’istallazione di pannelli fotovoltaici data la sua particolare forma e inclinazione. Gli alloggi saranno infatti costruiti con i principi tecnologici di ultima generazione dal punto di vista energetico.

Durante lo sviluppo del progetto, nella fase di indagine dei suoli, si è venuti a conoscenza della presenza all’interno del comparto 13 di sostanze inquinanti come amianto (crisotilo) nei terreni del Top Soil, in concentrazioni superiori alle CSC previste dalla Tabella 1 in Allegato 5 al Titolo V del D.Lgs 152/06, sia per suoli ad uso Verde pubblico, privato e residenziale sia per suoli ad uso commerciale/industriale unitamente a rame e piombo. In seguito al monitoraggio ambientale si è esclusa la presenza di fibre aerodisperse di amianto nell’aria.

Oltre alla tipologia ed al quantitativo di inquinanti dell’area non è stato però possibile conoscere la precisa collocazione dei saggi inquinati.

I dati emersi hanno costretto a ragionare sulle possibili soluzioni per evitare problematiche legate alla fattibilità dell’intervento. L’orto urbano, infatti, è stato posizionato nel comparto 12, privo di sostanze inquinanti nel suolo, mentre l’impianto di fitodepurazione è stato inserito all’interno del comparto inquinato in quanto interamente impermeabilizzato; questo non compromette, infatti, il funzionamento e l’efficacia dell’impianto.