Venerdì 29 maggio si terrà il seminario “Non solo vittime, non solo corpi. Parole, storie e sguardi per ripensare l’accoglienza dei minori migranti” e la presentazione del libro “Regine d’ebano”.
Due sono gli appuntamenti previsti per domani, venerdì 19 maggio, nell’ambito dell’anteprima “Aspettando il festival delle Culture 2017”. Dalle 14.30 alle 17, nell’aula 4 di palazzo Corradini, in via Mariani 5, si terrà il seminario “Non solo vittime, non solo corpi. Parole, storie e sguardi per ripensare l’accoglienza dei minori migranti”.
Quali sono i motivi che spingono un numero sempre crescente di minori a intraprendere i pericolosissimi e incerti viaggi che (auspicabilmente) li porteranno in Europa? Quali sono le loro aspirazioni e le loro idee di futuro? I sistemi nazionali sono attrezzati per comprendere le storie di queste ragazze e di questi ragazzi e per rispondere alle loro necessità?
A queste e altre domande proveranno a rispondere gli esperti nazionali e internazionali che interverranno al seminario organizzato da Annalisa Furia dell’Università di Bologna e rivolto a operatori del settore, studenti e a tutti gli interessati.
Per ragioni organizzative è richiesta l’iscrizione all’indirizzo email: Annalisa.furia@unibo.it.
Dalle 18.30, nel Grinder coffee lab, in via Di Roma 178, si terrà la presentazione del libro “Regine d’ebano” (Edizioni Vertigo) di Paolo Pobbiati, insegnante, attivista e componente del consiglio direttivo di Amnesty international Italia.
L’autore – intervistato dalla giornalista Chiara Bissi – presenterà il suo libro e affronterà, insieme al pubblico, temi di attualità legati all’immigrazione.
“Un viaggio tra passato e presente. Tra religione e storia, politica e leggende. Nell’ Etiopia nel XVIII secolo, funestata da dispute acerrime per la conquista del potere e della supremazia spirituale, si muovono anche figure di un fascino unico come la regina Mentewab e l’avventuriero James Bruce, giunto in Etiopia per uno scopo ben preciso e poi travolto da un destino imprevedibile. Carlo e Maryam sono invece una coppia determinata a trovare il Tabot segreto o “Clavicola di Re Salomone”. Ma non sono gli unici ad essere interessati a questa reliquia segreta; piccoli gruppi di diverso orientamento religioso si muovono nell’ombra per scongiurare che quell’oggetto misterioso possa rivoluzionare ciò che è stato costruito in tanti anni di storia”.
L’evento è organizzato in collaborazione con la Libreria Longo e con Amnesty International Gruppo 87 Ravenna.
Il Festival delle Culture e tutti gli appuntamenti che lo precedono sono promossi dal Comune di Ravenna – Casa delle Culture con numerosissimi soggetti – associazioni e singoli cittadini – che divisi in gruppi di lavoro hanno dato vita alle varie iniziative attraverso un tavolo di progettazione partecipata.