“Il sole nel dolore”
Se “I nomi dell’esilio” fosse una tela sarebbe una tela blu notte con tanto colore. Macchie di colore giallo intenso, rosso acceso e verde brillante.
Blu notte
perchè all’improvviso qui hanno chiuso tutto. Non mi aspettavo di stare in quarantena in Italia…non mi aspettavo questo nuovo virus qui. Dal 10 marzo tutta l’Italia è dichiarata zona rossa e per 69 giorni non si esce dal proprio comune.
Io ho continuato a lavorare, ma il resto? Niente cinema, niente caffè al bar, niente giornale al bar, niente più Hamilton che mi guarda dritto negli occhi o Marquez che urla di gioia dopo la gara, niente teatro, niente viaggi.
Verde brillante
Verde come le camminate, migliaia di passi nell’erba, io ho continuato a camminare nel mio campo di querce. Camminando in questo esilio faccio nuovi incontri, incontro lepri dalle orecchie ritte, sono altissime, saltano fra i filari delle viti, incontro l’upupa dal petto rosso, sento forte il canto dei grilli, le lucciole di notte mi incantano.
Le auto in giro sono molto poche e quindi non si sentono i rumori dei motori sulla strada. Senza i rumori ascolto meglio dentro e fuori, ascolto meglio l’essenziale. Il mio essenziale sono i sogni, i colori. I nomi dell’esilio, i miei nomi dell’esilio me lo urlano forte l’essenziale. I miei nomi dell’esilio sono bellissimi, sono Ezio Bosso, Christo e George Floyd. Le mie luci colorate nell’esilio. Sono partiti durante l’esilio, senza tanto rumore attorno. La loro partenza è stata un boato nel silenzio e le loro vite restano per sempre nella mia.
Celeste come il cielo
Ezio Bosso sei tu celeste come il cielo, ti sento sempre, quando voglio, Ezio Bosso mentre sussurri che la musica, la musica ci insegna ad ascoltare, la musica ci salva.
Giallo intenso
Christo con la tua passerella sul lago d’Iseo. Christo con la tua passerella d’oro sotto il sole ci hai fatto camminare a piedi nudi sull’acqua e ci hai gridato che la bellezza e l’arte trionfano sempre. Tu che ai sogni ci hai sempre creduto e sei scappato da un regime totalitario per essere un uomo libero.
Rosso acceso
George Floyd la tua morte, il tuo assassinio ha mobilitato tutta questa gente. George per te sono scese in strada con le mascherine centinaia di persone dalla Nuova Zelanda a Londra, da Washington D.C. a Berlino. “Non si uccide così…non si uccidono così gli esseri umani”… senti lo stanno gridando tutti forte in questo silenzio.
Nell’esilio di questi giorni ho visto il blu notte dell’incertezza, della paura rotto dal verde brillante della natura che si rigenera e diventa sempre più bella curandosi le ferite. Il giallo, il celeste, il rosso hanno poi inondato tutta la tela.
Ezio, Christo, George mi mostrate che i sogni contano e i sogni trasformano, mobilitano, ci fanno più belli. Io allora ho trovato il sole nel dolore, voglio sognare e voglio diventare il mio sogno…..sento grazie a voi che il bello, il giusto è il sogno che voglio vivere ogni giorno.