Da martedì 22 giugno, per il ciclo Ascoltare Bellezza, sarà allestito nella sala del Mosaico della biblioteca Classense, in via Baccarini 3, Hanabi flowers of fire, intervento artistico realizzato da Santi Moix in dialogo con il pavimento che domina la sala e ideato per salutare il solstizio d’estate, il momento in cui il sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva, il giorno più lungo dell’anno.
L’opera verrà inaugurata alle 16.30 alla presenza dell’artista dalla presidente dell’Istituzione Biblioteca Classense Patrizia Ravagli e vedrà l’introduzione in sala di un altro artista di rilievo, Luca Pignatelli, già ospite nel 2019 della rassegna ravennate.
Hanabi flowers of fire resterà visitabile fino al 28 agosto.
Orari: da martedì a sabato dalle 9 alle 19; chiuso ogni domenica, lunedì, il 23 luglio e dal 10 al 20 agosto. Ingresso libero
L’artista Santi Moix
Nato a Barcellona nel 1960, nel 1986 si è trasferito a New York dove tuttora vive e lavora. Molteplici e varie le fonti di cui si nutre la sua pittura: il fumetto, la letteratura insieme all’amore per i grandi maestri della storia dell’arte. Ma è la natura che ci circonda il principale interesse di Santi Moix. Così, quando si è trasferito a New York, ha iniziato ad utilizzare un linguaggio espressivo contemporaneo che si ponesse come estensione libera dell’atto creativo. Dopo aver realizzato l’ enorme pittura muraria per lo Spazio Prada progettato da Rem Koohlas a Soho; nel 2017 ha completato la sua opera più vasta: 1.200 metri quadrati di affreschi che ricoprono la chiesa di San Vito nel villaggio catalano di Saurí interpretando visioni coloratissime ispirate alla natura del territorio e alla Commedia dantesca.
Instancabile e cosmopolita, Moix oggi è considerato una delle figure di di maggior rilievo della scena pittorica newyorchese. Tra le recenti mostre personali ricordiamo: “A Moment” alla Paul Kasmin Gallery, New York;“Una favola fluente” alla Matthew Liu Fine Arts, Shanghai; “Brooklyn Studio” presso la M77 Gallery, Milano; “Las Aventuras de Huckleberry Finn” al Centro Cultural Fundación Cïrculo de Lectores, Barcellona..
Sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche.
La sala del Mosaico in biblioteca Classense
La sala del Mosaico prende nome dall’elegante pavimento musivo che la orna: i tre pannelli che lo compongono furono rinvenuti nelle vicinanze di Classe nel 1875 e successivamente trasferiti in Classense. Le vicende legate al recupero e al trasporto del mosaico hanno comportato il rifacimento di ampie porzioni, ricostruite sulla base dei disegni realizzati sul sito di provenienza: la stesura del mosaico originale può essere assegnata alla seconda metà del VI secolo, per la raffinatezza e la complessità della composizione, caratteristiche dei mosaici di quel periodo. I simboli della vite e del pavone, presenti nel pannello centrale, riconducono ai temi religiosi di Cristo e della resurrezione e confermano l’ipotesi che si tratti di un pavimento in origine destinato ad un luogo sacro, probabilmente la Basilica Probi che sorgeva nella zona di ritrovamento del mosaico. Dal 2018 questo straordinario spazio ospita il percorso Ascoltare Bellezza, che vede annualmente quattro artisti contemporanei impegnati nella realizzazione di un’opera specifica in relazione con il prezioso elemento musivo pavimentale. Un momento di raccoglimento artistico che accompagna e saluta l’arrivo delle stagioni, cui hanno partecipato in questi tre anni: Nicola Samorì, Giovanni Frangi, Luca Pignatelli, Giovanni Manfredini, Nanni Balestrini, Piero Pizzi Cannella, Nicola Verlato, Arnold Mario Dall’O, Daniela Alfarano, Daniele Galliano, Luca Zamoce.
Ascoltare bellezza è un progetto promosso dall’assessorato alla Cultura, Istituzione Biblioteca Classense, Mar museo d’Arte della città di Ravenna, curato da Paolo Trioschi .
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