20 Luglio 2021

“Il più bell’italiano. Vita partigiana del dottor Mario Pasi”: domani la presentazione del libro, visibile anche in streaming

Domani, mercoledì 21 luglio, alle 18.30, nella sala Corelli del teatro Alighieri, in via Mariani 2, verrà presentato il volume “Il più bell’italiano. Vita partigiana del dottor Mario Pasi” di Giuseppe Masetti, dedicato a Mario Pasi, medico e partigiano, medaglia d’oro al valor militare. In considerazione del forte interesse suscitato dall’appuntamento e del fatto che non ci sono più posti disponibili essendo stata raggiunta la capienza massima imposta dal rispetto delle normative sanitarie, la presentazione sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina facebook Comune di Ravenna.

Interverranno il sindaco Michele de Pascale, la presidente del consiglio comunale di Ravenna, Livia Molducci, il presidente del consiglio comunale di Belluno, Francesco Rasera Berna, l’autore Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e provincia. Si terranno letture a cura di Lady Godiva Teatro con Carlo Garavini, Tania Eviani, Giulia Casadio, Elio Ragno, Alice Cottifogli, Clara Silvestri e il coordinamento e la regia di Eugenio Sideri.

La presentazione del libro sarà preceduta alle 17.30, in via Mario Pasi 11, davanti alla casa natale, dallo scoprimento di una lapide alla memoria cui parteciperanno il sindaco de Pascale, la presidente Molducci e una delegazione del Comune di Belluno nelle cui montagne Pasi organizzò la resistenza e morì.

Il volume è l’esito di una ricerca fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Ravenna e realizzata grazie al sostegno di Alberto Bissi che omaggia in maniera compiuta e adeguata la figura di Mario Pasi, medico, intellettuale, animatore politico, alpino e partigiano, uno dei più brillanti e autorevoli protagonisti della lotta di Liberazione..

Il libro che ripercorre la vita e le scelte politiche di Mario Pasi è anche – come scrive Masetti – “la storia di una generazione che alla vigilia e negli anni della guerra cercò nella politica la strada per rigenerare il Paese dal conformismo e dal degrado a cui il fascismo l’aveva indotto. Un percorso di formazione che parte dalla sua Ravenna, passa per l’Università di Bologna e si conclude tra le montagne del Veneto per dispiegare la sua forte idealità e il dovere di opporsi con ogni mezzo alla dittatura, anche al di sopra di ogni più caro sentimento privato. Perché allora, scriverà Mario Pasi, «l’assenteismo non è possibile, la nostra intelligenza non ce ne dà il diritto» e tutte le energie del giovane medico saranno indirizzate a salvare vite umane e a coinvolgere altri giovani nella lotta di Liberazione. Estrema determinazione, valore disperato, fiducia nella forza dell’esempio: anche questo è stata la Resistenza”.

Cenni biografici su Mario Pasi tratti dal libro

Mario Pasi (Ravenna 1913 – Belluno 1945) è stato medico all’ospedale civile di Trento, intellettuale e attivista politico, partigiano militante nel Trentino e a Belluno con il nome di battaglia di Alberto Montagna.

Dopo gli studi universitari a Bologna e la Scuola Allievi Ufficiali a Firenze, durante il servizio militare prese parte, come tenente medico, della 5a Divisione alpina “Pusteria”, alle operazioni belliche prima sul fronte francese, poi su quello greco-albanese nel 1940-41. Ripreso il posto all’ospedale Santa Chiara iniziò a tessere la rete dell’organizzazione comunista tramite il periodico “Il Proletario” da lui fondato nel 1942 e favorì la nascita del CLN a Trento dove, all’indomani dell’8 settembre 1943, aiutò molti soldati italiani a sottrarsi alla cattura dei tedeschi.

Salito con i partigiani tra le montagne del bellunese nel febbraio 1944 divenne prima Commissario politico di brigata, poi di divisione e infine dell’intera Zona Piave, pari a gran parte del Veneto. Catturato per delazione nel mese di novembre fu a lungo sottoposto a disumane sevizie nella caserma della Gestapo, prima di essere impiccato, insieme ad altri nove partigiani, al Bosco delle Castagne il 10 marzo 1945.

Per la sua attività e per il suo eroico silenzio sotto tortura fu subito insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.

A lui sono dedicate diverse tracce memoriali a Ravenna e a Belluno. A Trento lo ricordano una piazza al centro della città e una lapide dettata da Concetto Marchesi all’ingresso dell’ospedale.

L’autore

Giuseppe Masetti (Alfonsine, 1951) è laureato in Lettere Moderne a indirizzo storico presso l’Università di Bologna. Ha lavorato a lungo nel ravennate per diversi Enti locali nei settori delle istituzioni culturali.

Da oltre vent’anni è direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna e autore di numerosi contributi sulla storia locale durante la Seconda guerra mondiale.

Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Popolazione e memoria della guerra nel Ravennate 1943- ’45, con Massimo Baioni, Galeati, 1984; Parola d’ordine Teodora, con Antonio Panaino, Longo, 2005; Alberto Bardi 1918-1984. Il comandante Falco, Edizioni del Girasole, 2018 e la cura del progetto “Sulle tracce della storia. Paesaggi, cinema e storie di guerra” per il Parco del Delta del Po nel 2015.