Progetto 4mmmm

Progettisti: Francesca Burdisso-architetto (capogruppo), Elisa Guerrini-ballerina/coreografa, Luca Copertino-dott. forestale, Manlio Burdisso-fotografo.

I nuovi spazi.

Lo spazio della rappresentazione: un grande prato, delimitato dai muri verdi che si estende lungo il lato verso il canale.

Gli alloggi per gli artisti: si insinuano all’interno del lotto. Diventano un rifugio ricoperto di verde. Usiamo la struttura di una comune serra agricola, avendo cura di controventarla in maniera più consistente. La posizioniamo sopra una pedana in legno galleggiante. La copriamo con un pacchetto costituito da materiale isolante naturale racchiuso tra due pannelli di pvc. Al di sopra della copertura in pvc disponiamo una griglia metallica per migliorare il fissaggio e per consentire ai rampicanti di ricoprire completamente la copertura. All’interno il modulo abitativo verrà allestito con un arredo spartano in legno a formare una parete attrezzata con armadio, letto, cassetti, feritoie verso l’esterno intervallate da scatole – libreria, tavolo di lavoro. Tra la copertura in pvc e la parete attrezzata verrà disposto l’impianto geotermico. I componenti dell’impianto sono: 1. Una serpentina di raffreddamento interrata. Di norma si tratta di tubature in polietilene che fungono da scambiatori di calore, sfruttando l’energia termica presente nel sottosuolo o nell’acqua. Le tubature possono essere interrate verticalmente nel terreno (sonde geotermiche verticali), oppure orizzontalmente a 1-2 metri di profondità (sonde o collettori orizzontali). 2. Uno scambiatore di calore interno. Di norma si tratta di elementi radianti o serpentine a circolazione lenta (vedi impianto a pavimento) i materiali possono essere alluminio, rame, polietilene, ecc.. 3. Una pompa di circolazione, una piccola pompa per far ricircolare il fluido di raffreddamento nei tubi tra i primi due elementi.

Il modulo così composto: pedana + struttura serra + copertura a pacchetto + rampicanti verrà utilizzato per ospitare tutte le altre funzioni semplicemente modificando l’allestimento interno

La cucina: insieme agli spazi per la ristorazione diventa il cuore del progetto. Intorno ad essa crescerà la spirale dell’orto sinergico. Una sorta di laboratorio didattico per applicare le tecniche della coltura biodinamica dal quale gli ortolani potranno trarre ispirazione eventualmente per trasformare in orto biodinamico anche il proprio orto. L’agricoltura biodinamica è un metodo di coltivazione basato sulla visione spirituale antroposofica del mondo elaborata dal filosofo ed esoterista Rudolf Steiner e che comprende sistemi sostenibili per la produzione agricola, in particolare di cibo, che rispettino l’ecosistema terrestre includendo l’idea di “agricoltura biologica” e invitando a considerare come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso. Obiettivi dell’orto biodinamico sono: mantenere la terra fertile, mantenere in buona salute le piante; accrescere la qualità dei prodotti. Per far ciò ci vengono in aiuto: il calendario lunare; la bio-diversità; i preparati; innanzitutto è necessario iniziare a pensare ad un orto che può, e in parte deve, accogliere ogni genere di fiori, frutti e ortaggi, ma completamente privo di prodotti chimici, dal seme al frutto. Per nutrire terra, radici e piantine usufruiremo quindi di fertilizzanti preparati in modo biodinamico. Detto ciò, è importante anche una fase di studio preliminare poiché, come accennato, l’orto biodinamico si basa sulla biodiversità. E’ dunque indispensabile conoscere le caratteristiche e le specifiche necessità delle piante. Per la buona riuscita dell’orto biodinamico dovremo infatti “associare” tra loro le piante, ovvero predisporre le piantagioni, in modo che possono aiutarsi tra loro a crescere. Questo perché ogni pianta emette secrezioni acide e gas, sia dalle radici, che da foglie e frutti. Queste secrezioni possono avere influenze positive o negative sulle piante che si trovano loro accanto e l’orto biodinamico sfrutta a suo vantaggio tale influenza. Ad esempio: le radici dei pomodori producono sostanze che aiutano il sedano a crescere forte e sano. Andranno dunque posizionati vicini, così come carote e cipolle, poiché le prime proteggono le seconde dalle mosche. Al contrario, mai posizionare vicine piante della stessa famiglia (come zucche, cetrioli e zucchine), poiché così facendo le esporremmo ad attacchi di ogni genere, in quanto prive di piante “amiche” che le proteggano (lotta antiparassitaria meccanica). Accanto ai giusti accostamenti, l’orto biodinamico da molta importanza anche alla presenza di alcune importanti piante, come le ortiche che, lungi dall’essere erbacce da estirpare, donano al terreno minerali e sostanze nutritive importanti, ma anche piante aromatiche e fiori, che fungono da “guardiani” dell’orto biodinamico, assolvendo funzione simile alla rosa posta all’inizio del filare di uva: questa è infatti la prima ad ammalarsi, avvisando il contadino se c’è qualcosa che non va.

Per quanto riguarda invece i cosiddetti “preparati”, questi sono strumenti fondamentali, in quanto unici fertilizzanti utilizzabili nell’orto biodinamico (sono infatti aboliti fertilizzanti minerali sintetici e pesticidi chimici). Steiner ne individua 9 tipi, per i quali ha lasciato precise indicazioni da seguire in fase di preparazione. Tra gli elementi utilizzati per creare questi preparati si contano erbe e minerali adoperati anche in fitoterapia, come l’achillea, il tarassaco, l’equiseto e la valeriana; per quanto riguarda invece la realizzazione vera e proprie, le modalità non sono molto lontane da quelle usate per i preparati omeopatici. Vige infine l’osservanza del calendario lunare: nel suo giro intorno alla terra, la luna passa infatti per le 12 costellazioni zodiacali, ognuna delle quali ha caratteristiche che influenzano la Terra e, nel caso di un orto, stimolano le varie parti di uno specifico gruppo di piante. Per questo il calendario, o meglio lunario agricolo che segue il metodo biodinamico ne tiene conto. Infine, per non impoverire il terreno, da non trascurare è la necessità di applicare il principio della “rotazione delle colture“.

Il ristorante: posto a ridosso della cucina potrà avvalersi dei prodotti della coltura biodinamica per organizzare eventi di cucina a tema.

I servizi: i bagni comuni per gli alloggi vengono collocati in posizione periferica.

L’info Point: viene posto in posizione centrale a breve distanza dall’ingresso al lotto, con un modulo servizi adiacente.