Durante la seconda fase del percorso sono state selezionate con i partecipanti 3 tematiche sulle quali elaborare le linee guida per la pianificazione di temi e spazi ritenuti prioritari per i cittadini: aree verdi, spazi pubblici e nuovi strumenti per la rigenerazione urbana. Attraverso momenti formativi, passeggiate esplorative di casi studio e laboratori pratici i cittadini si sono confrontati con i tecnici per delineare degli indirizzi in merito all’immagine di città desiderata.
A conclusione del percorso partecipativo tutti i materiali raccolti sono stati consegnati all’amministrazione ed esposti alla cittadinanza attraverso un urban exhibit, che è stata essa stessa un’attivazione temporanea di uno spazio vuoto e dimenticato della città, con l’obiettivo di mettere in luce il tema della rigenerazione di questi “vuoti” urbani oggetto del percorso stesso.
Sono state circa 400 le firme raccolte nel libro delle presenze della mostra nonostante l’apertura effetto pop up, a dimostrazione dell’interesse e della sensibilità della cittadinanza sul tema degli usi temporanei e dei luoghi sconosciuto e/o abbandonati.
Il documento di proposta partecipata (DocPP) validato dal tecnico di garanzia regionale è stato a seguire approvato dalla Giunta con DGC n. 10 del 09/01/2020, che ha dato mandato alle strutture tecniche competenti, nonché ai progettisti del PUG di valutare la proposta partecipata contenuta nel DocPP al fine di tenerne conto nello sviluppo della strumentazione urbanistica, trovandone il corretto inserimento all’interno del Quadro Conoscitivo e del Piano Urbanistico Generale (PUG) in via di redazione, dandone riscontro in modo dettagliato all’interno degli elaborati del PUG.
- – promuovere la conoscenza del PUG quale nuovo strumento di governo del territorio;
- – sensibilizzare la cittadinanza, gli enti e i professionisti ad una cultura urbanistica più attenta alla sostenibilità ambientale e al consumo del suolo;
- – conoscere la percezione che i cittadini hanno dei contesti urbani di riferimento e porre attenzione alla valorizzazione delle conoscenze territoriali degli abitanti;
- – promuovere l’idea di città bene comune quale luogo dell’abitare di cui amministrazione e cittadini si prendono cura degli spazi urbani in modo condiviso;
- – favorire il miglioramento della qualità urbana ed edilizia, con particolare riferimento alla performance ambientale e alla vivibilità degli spazi e dei quartieri;
- – mappare gli spazi e i luoghi della rigenerazione urbana;
- – implementare l’attrattività turistica sostenibile dei territori attirando nuovi flussi turistici in aggiunta a quelli connessi alla città d’arte e alle località marittime.
Il Piano Urbanistico Generale è il principale atto di pianificazione di una città, ossia lo strumento attraverso il quale ogni Comune progetta il proprio futuro. Il PUG è uno strumento nuovo, individuato dalla LR. 24/2017 per la programmazione e la pianificazione di tutto i territorio comunale, in sostituzione degli attuali Piano strutturale, dei Piani operativi e del Regolamento urbanistico edilizio.
Il processo di pianificazione parte da una approfondita conoscenza del territorio, da una attenta analisi dei suoi caratteri, del suo stato di fatto e dei processi evolutivi che lo interessano, tenendo conto delle risorse naturali, della conformazione insediativa e della comunità locale, fissando gli obiettivi e le scelte di assetto del territorio. Tali analisi e scelte di assetto vengono portate avanti entro il quadro fissato dalla legge urbanistica regionale, molto attenta a tematiche quali il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione e riqualificazione urbana, la sostenibilità ambientale e la città bene comune.
In più occasioni il Comune di Ravenna ha investito sul coinvolgimento della comunità nell’elaborazione dei percorsi più importanti intrapresi dall’amministrazione per lo sviluppo del territorio. Anche questa volta il Comune di Ravenna ha voluto andare oltre a quanto strettamente prescritto come obbligatorio dalla legge regionale sull’urbanistica in merito alla partecipazione, avvalendosi di facoltà non obbligatorie previste dalla stessa; si intende quindi portare avanti la scrittura del più importante strumento di governo del territorio con la comunità intera, promuovendo un modello virtuoso di amministrazione condivisa e l’idea di città bene comune, quale luogo dell’abitare in cui il cittadino contribuisce con le proprie idee e conoscenze al benessere della comunità e il Comune raccoglie le istanze che da questa provengono in un’ottica di ascolto reciproco e collaborazione.
per approfondire:
La partecipazione è rivolta a tutta la comunità, cioè all’insieme dei soggetti nei confronti dei quali il Piano produrrà i propri effetti. Si tratta di un processo inclusivo, aperto a stimolare l’adesione di qualsiasi cittadino. Attraverso una selezione rappresentativa, alcuni di questi soggetti saranno invitati a partecipare attivamente al Tavolo di Negoziazione.