Il benessere delle giovani generazioni è l’obiettivo principale delle politiche e delle strategie che Regione Emilia Romagna e Territori locali stanno portando avanti in linea con i Goals Make It Closer dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Make it closer, cioè Rendere più vicini, includere, fare in modo che ci siano pari opportunità perché gli e le adolescenti possano trovare luoghi a loro dedicati, dove essere soggetti attivi, riconosciuti dal mondo adulto quali protagonisti del proprio futuro e delle scelte che li riguardano.
E’ importante che gli adulti – genitori, insegnanti, educatori, sanitari- conoscano le risorse presenti nella loro città, che in diversi ambiti – educativo, sanitario, sociale, culturale ecc.. – possono accogliere domande, preoccupazioni, disagi e dare anche delle risposte, in tempi rapidi e pratici.
Per fare ciò è stato costituito da Ausl Romagna distretto di Ravenna e Comune di Ravenna il “Tavolo Adolescenza” che coinvolge Consultorio Giovani, MyLab, Ambulatorio DCA, i Centri Giovanili Comunali, l’Informagiovani, il Centro per Le Famiglie, dirigenti e referenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio ravennate, professionisti e professioniste degli Sportelli d’Ascolto che agiscono all’interno degli istituti.
Fare Rete per intercettare trasversalmente il disagio, promuovere il benessere grazie ad un approccio multidisciplinare, che possa comprendere i contesti di vita delle/degli adolescenti creando così una rete di sostegno con la finalità pratica di ridurre l’abbandono scolastico, contrastare la diffusione di stati di depressione, ansia, paura e le conseguenze ad essi annesse.
Le ragazze ed i ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, di partecipare ed essere attivi nei vari contesti.
Grazie ai dati della ricerca “Tra presente e futuro. Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2022” e la partecipazione di tutte e tutti sono emerse molteplici prospettive riassunte in seguito:
Il Covid-19 sembra aver accelerato le situazioni psicopatologiche fra i giovani, esse risultano essere sempre più precoci e ciò si presenta come un trend in crescita. Allo stato attuale il disagio viene intercettato in situazioni ormai di urgenza, ad esempio, in contesti di ricovero o presso i Pronto Soccorso in situazioni di incolumità compromessa. I tentativi di suicidio, i vari disturbi legati all’alimentazione e le situazioni di dipendenza patologica sono quindi una emergenza da contrastare velocizzando le tempistiche tra la domanda di ascolto di chi è in difficoltà e la risposta al bisogno sia istituzionale sia capillare tramite percorsi educativi e preventivi in collaborazione con le famiglie.
Un aspetto condiviso al Tavolo è stato quello di impegnarsi a non psichiatrizzare il disagio, non deputare perciò ogni problema alla sola pertinenza psichiatrica anche quando questo ha a che fare con problematiche sociali.
Consentire di mantenere per la giusta durata il ruolo sociale di adolescente diventa un perno su cui sviluppare i diversi obiettivi per la promozione della salute mettendo contemporaneamente a fuoco i contesti di fragilità da cui parte il disagio (economico, familiare, sociale, culturale, ecc.) e le diverse problematiche che possono presentarsi (disturbi dell’alimentazione, ritiro sociale, utilizzo di sostanze, ecc.) stando sempre attenti però a non applicare etichette che spesso inducono e rinforzano nell’individuo quei comportamenti non desiderabili ai fini della promozione del benessere fisico e psicologico.