La lettura: uno strumento per rielaborare le emozioni
Leggere ai/alle bambini/e non è un’abitudine di tutte le famiglie, nonostante il pensiero condiviso dagli studiosi e dagli addetti ai lavori che sia un’attività estremamente seria, alla quale sarebbe importante dedicare un tempo quotidiano. Leggere assieme è un’esperienza piacevole, rafforza il legame affettivo, crea l’abitudine all’ascolto, aumenta i tempi di attenzione, arricchisce il linguaggio, può essere una strategia per calmare e rassicurare, aiuta i/le bambini/e a riconoscere ed elaborare le proprie emozioni e quelle degli altri.
I bambini/e durante la loro crescita affrontano emozioni intense e talvolta eventi, che anche per noi adulti, sono difficili da comprendere, per questo possono aver bisogno di esplorare queste emozioni con un linguaggio semplice, con simbologie efficaci, che permettano di sciogliere tensioni e preoccupazioni.
Le storie per bambini raccontano spesso di condizioni interiori di non facile comprensione ed elaborazione come il sogno, il conflitto, il cambiamento, l’identità, la malattia, la crescita, la morte. Temi che possono risultare indicibili, difficili da spiegare, con il libro possono essere affrontati avendo accanto adulti significativi che leggono per loro, che diventano mediatori e devono porsi come un contenimento affettivo per aiutare i bambini a rielaborare le emozioni forti che queste tematiche potrebbero suscitare.
I racconti hanno una forte capacità catartica, permettono ai bambini e alle bambine di vivere le storie che ascoltano, di immedesimarsi con i personaggi e, attraverso le soluzioni che questi trovano all’interno del racconto, di interiorizzare strategie per affrontare le difficoltà quotidiane.
“Per fortuna il libro si può chiudere e riaprire, per ripartire e illudersi di poter riattraversare quelle porte, come fantasmi, come fanciulli alati, come presenze magiche capaci di mettere insieme mondi lontani mantenendone la memoria” (Terrusi, 2012).
A cura del coordinamento pedagogico del Comune di Ravenna