Quando i “no” sono utili

Quando i “no” sono utili

Per i bambini non è piacevole sentirsi dire dei “no” e come adulti talvolta ci sentiamo in colpa e in difficoltà a dover privare i bambini di qualcosa, a dover mettere dei limiti e a gestire la frustrazione che consegue un “no”.

Per i bambini è però essenziale potersi confrontare con i limiti imposti dagli adulti che lo circondano, perché se è vero che queste restrizioni possono farlo arrabbiare, lo fanno anche sentire al sicuro e protetto. Le reazioni dei bambini ad un “no” possono essere le più svariate ma è importante che l’adulto sia disposto ad affrontare questi momenti positivamente, motivando sempre la ragione che si cela dietro quei “no”. Anche quando la reazione dei bambini sembra molto dirompente è importante mantenere una vicinanza fisica ed emotiva e far si che i bambini non si sentano “soli” nell’affrontare queste fortissime emozioni. A posteriori è, inoltre, importante rielaborare insieme ai bambini quanto accaduto, cercando di fargli delle domande per capire insieme da cosa è scaturita quella reazione e come si sono sentiti in quel momento.

Il genitore che, con le migliori intenzioni, cerca di risparmiare al figlio ogni “sofferenza” lo priva inconsapevolmente dell’opportunità di sviluppare gli strumenti necessari per far fronte alle difficoltà. Ogni limite fissato è per i bambini un’occasione di crescita per sviluppare risorse personali, per imparare ad essere flessibili, pazienti, cercare alternative, essere creativi. Rappresenta un’occasione per confrontarsi con le emozioni negative, perché solo chi le ha sperimentate può aver imparato a gestirle.

Per poter agire con fermezza prima di tutto bisogna essere convinti che quello che facciamo è giusto e che lo facciamo per il bene dei bambini, altrimenti il rischio è quello di trasmettere la nostra incertezza e mandare un messaggio confuso e ambiguo. A questo proposito è essenziale la coerenza, se il bambino riceve delle risposte coerenti e costanti al suo comportamento avrà un’idea più chiara di che cosa è consentito e cosa no.

Nello stabilire le regole o porre i limiti non è necessario mettere in atto comportamenti punitivi, alzare la voce o imporre la propria volontà con la forza, al contrario questi atteggiamenti possono risultare controproducenti e generare nel bambino un sentimento di paura. Talvolta può accedere di esagerare nel modo di esternare la fissazione di limiti, in questi casi è importante dare comunque ai bambini un modello positivo, facendosi vedere come persone capaci di ammettere lo sbaglio chiedendo scusa, in questo modo i bambini avranno l’occasione di capire che tutti sbagliano anche quegli adulti così importanti, spesso visti come infallibili super eroi e che è doveroso cercare di porre rimedio ai propri errori.

A cura del Coordinamento Pedagogico del comune di Ravenna