La seduta del 27 gennaio 2012

Otto candele per ricordare

Venerdì 27 gennaio 2012, anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, alle 9.45 nella Sala Consiliare della Residenza municipale, si è svolta la seduta della Consulta delle ragazze e dei ragazzi a cui hanno partecipato tutti i rappresentanti eletti dalle scuole primarie e secondarie di primo grado sia effettivi che supplenti.

Dopo una introduzione di Mirella Borghi, dirigente dell’Area Istruzione e Politiche di Sostegno, sulle ragioni storiche e culturali che hanno portato alla istituzione del “Giorno della Memoria” attraverso la Legge 211/2000 ..in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti..sono intervenuti il Sindaco Fabrizio Matteucci, che ha ribadito l’importanza dell’uguaglianza dei diritti, pur nella diversità di ognuno di noi …siamo tutti diversi, ma uguali nei diritti..”, e il Prefetto Bruno Corda, che ha fatto riflettere i ragazzi/e sulla forza della memoria, perché può accadere che …”l’odio possa crescere un po’ dentro di noi ogni giorno….. allora occorre capire quando le radici dell’odio si radicano nel nostro cuore e capire quando è ora di agire per sradicarle.

E’ stato poi proiettato il video Roberto Bachi: uno stato di perfetta innocenza” realizzato da Fabrizio Varesco, che ha ampiamente dialogato con i presenti sulla storia di questo alunno ebreo della Scuola Mordani scomparso insieme alla famiglia nel buco nero delle leggi razziali e dei campi di sterminio: è la vicenda di un bambino “ di qui” raccolta e riportata alla nostra attenzione attraverso la voce e il ricordo dei suoi compagni di scuola, grazie alla maestria di Varesco e alla passione e determinazione dal Dirigente del 2° Circolo, ora scomparso, Giorgio Gaudenzi.

La storia di questo bambino ha stimolato domande nei ragazzi/e presenti, ad es. su come gli ebrei abbiano trovato la forza di ricominciare dopo tanto dolore.

Varesco ha risposto che il popolo ebraico è sopravvissuto soprattutto grazie alla sua storia e cultura, che ne costruiscono l’identità, a partire dai testi sacri come ad es. la Thorah; ha inoltre evidenziato come la Shoah non sia stato, purtroppo, l’unico atto scellerato di sterminio nei confronti di un popolo o una minoranza, ma sia stato quello sistematicamente e scientificamente pianificato

Questo incontro della Consulta è stato intitolato “Otto candele per ricordare”, da un racconto di Primo Fornaciari, che ricorda un gesto delicato e potente di rivolta, compiuto da 5 prigionieri ebrei, nel 1944 ad Auschwitz e rimasto per molti anni sconosciuto: essi hanno celebrato malgrado il luogo e malgrado l’orrore, la Festa di Hanukkah o Festa delle Luci, che dura otto giorni e dove vengono accese progressivamente le candele di un candelabro a nove braccia.

Il racconto è stato letto dall’attrice Francesca Mazzoni e ogni passaggio della storia è stato scandito dall’accensione di una candela da parte di una ragazzo di una ragazza: al termine c’erano otto luci accese e un silenzio commosso.

Questo incontro, è stato organizzato pensando che il potere della narrazione di storie, sia attraverso le immagini così come attraverso le parole, permetta di portare chi ascolta dentro un fatto o un evento accaduti, dando volto, parola, suono a quelle che altrimenti rimarrebbero, forse, solo cronache lontane nei luoghi e nel tempo.

“Ricordarsi di quelle vittime serve a mantenere memoria delle loro esistenze e del perché esse vennero troncate e la memoria del passato serve ad aiutarci a costruire il futuro” Elisa Galli – Presidente della Consulta delle ragazze e dei ragazzi.