La seduta del 27 gennaio 2014

Il Giorno della Memoria: perchè ricordare? Il coraggio dei singoli e il coraggio della comunità

In occasione del “Giorno della Memoria“, il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz nel ’45, si è riunita in seduta plenaria nella sala del Consiglio del Comune di Ravenna la Consulta delle ragazze e dei ragazzi .

L’Assessore all’Istruzione e Infanzia, Ouidad Bakkali, ha aperto i lavori sottolineando come la parola chiave dell’incontro fosse “Coraggio”, a questo proposito ha letto ai ragazzi un brano del Diario di Anna Frank e ha spiegato: “Anna era una ragazza coraggiosa che purtroppo non ha potuto vedere realizzati i suoi sogni e i suoi ideali. Grazie al coraggio di molti però quegli ideali alla fine si sono realizzati e domani, grazie al vostro coraggio, se ne potranno realizzare altri. Il coraggio infatti serve ancora oggi per combattere altre battaglie, come per esempio quelle contro la mafia, o contro le povertà”.

Ivan Farabegoli, presidente della Consulta ha raccontato che aveva 6 anni quando per la prima volta ha sentito parlare di Auschwitz: era in macchina con il babbo e stavano ascoltando una canzone dei Nomadi (“Auschwitz” n.d.r.) e alla strofa “Son morto con altri cento, son morto ch’ero bambino, passato per il camino, e adesso sono nel vento…”. ha chiesto al babbo cosa significavano quelle parole e quando lui ha risposto ha “ stentato a credergli”, tanto era assurdo l’orrore.

Ivano Artioli, presidente dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani ) di Ravenna ha portato il proprio saluto ai ragazzi, dicendo loro che “per avere la pace bisogna impegnarsi sempre e vedere tanti giovani riuniti nella Sala del Consiglio Comunale e che esercitano la democrazia, a noi adulti fa ben sperare che la pace per voi sia qualcosa che durerà”

Anche Sara Albertini della Primaria Mordani ha presentato il progetto in memoria di Roberto Bachi il giovane alunno della scuola, deportato e morto ad Auschwitz, proseguendo così il lavoro di ricerca del direttore Giorgio Gaudenzi, purtroppo scomparso. Il progetto della scuola Mordani prende il via dalla storia di Anna Frank contenuta nel libro “L’albero di Anne” (I. Cohen-Ionca) e raccontata dall’ippocastano che Anne vedeva dal lucernaio della soffitta/nascondiglio. I ragazzi realizzeranno un albero sulle cui foglie saranno inseriti riflessioni e pensieri quale invito a ricordare e per diventare artefici di un futuro migliore.

Seguendo la traccia lasciata dalla parola chiave che guidava la mattinata, Fabrizio Varesco ha presentato una selezione dal documentario da lui ideato e realizzato “ Cotignola città dei “giusti” Varoli e Zanzi”, dove il coraggio civile e la forza di una comunità hanno nascosto e protetto 41 ebrei: storie differenti, accomunate da un destino comune che le legherà per sempre al paese: tutti si salveranno dallo sterminio grazie ad un sistema di protezione che si è poi rivelato unico nel panorama italiano: la proiezione è stata accompagnata dal racconto di Fabrizio http://www.labassaromagna.it/Unione-dei-Comuni/News/Cotignola-il-paese-dei-Giusti.

Quando, invece, la comunità non è “forza”, ma è “ forzata” (come ad es. il ghetto) esprime il coraggio dei singoli: Primo Fornaciari ha raccontato la storia di Leon un ragazzo ebreo del nord Europa, fuggito dal ghetto della città di Ivye in Polonia e passato alla Resistenza e dell’amico Allen anche lui sopravvissuto. http://www.eilatgordinlevitan.com/ivie/ivie.html

E’ il racconto di una lunga amicizia, perchè i due, che per molto tempo rimasero senza sapere nulla l’uno dell’altro, qualche anno fa si sono ritrovati in America dove, dopo la guerra, erano entrambi emigrati.

Le ragazze e i ragazzi hanno raccolto poi l’invito a fare domande, esprimere pareri e riflessioni su eventi tanto orribili, quanto reali, sulla ricaduta che questo può avere nel tempo presente e, soprattutto, su cosa intendono quanto si parla di “coraggio”, riferito alla loro esperienza quotidiana, a ciò che li colpisce maggiormente.

Ne è scaturito uno scambio interessantissimo dove in molti si sono espressi e di cui riportiamo una breve sintesi:

Cosa significa per te avere coraggio, oggi?

…non è fare Superman e salvare il mondo, è importante per esempio, ammettere i propri sbagli e dire la verità, senza scaricare la colpa su un altro perché fa comodo;

…lottare per gli altri e fare il possibile per aiutarli;

…guadagnarsi le cose che si desiderano;

…saper chiedere scusa;

…combattere per le proprie idee;

…mettersi in gioco.

La storia di Cotignola e quella di Leon hanno mostrato come, in certe circostanze, anche disobbedendo alle regole si possono fare cose importanti e fondamentali. Cosa ne pensarte?

…le regole devono servire a stare bene insieme non a fare ingiustizie;

…ma quando una regola è ingiusta o è giusta?

…se qualcuno che governa mette le leggi vuol dire che servono, ad es. se guidi la macchina e vai a sinistra invece che a destra, ti tolgono la patente e ti fanno la multa; però se invece uno come Hitler fa una legge che dice chi è razza superiore e chi no, questa non è una legge giusta;

…le leggi se cominciano a fare del male bisogna cercare di cambiarle;

…e per farlo ci vuole coraggio;

Un ragazzo chiede ai “colleghi: secondo voi quello che è successo può accadere ancora?”

…dipende da noi bambini, che vediamo e sentiamo queste cose successe e non farle succedere più.