Accogliere un bambino o una bambina significa accogliere la sua storia e la sua famiglia, all’interno di un processo relazionale che apre alla costruzione di una fiducia che si acquista con gradualità e nel tempo. La costruzione della fiducia è un obiettivo complesso, non raggiungibile attraverso un’automatica volontà di collaborazione, ma progettata a partire dagli strumenti importanti delle educatrici: colloqui di “pre-ambientamento”, open-day, assemblee di inizio anno, predisposizione degli spazi e materiali, organizzazione dei tempi di permanenza dei bambini e delle bambine e dei genitori nei primi giorni, formazione dei gruppi, ecc; criteri metodologici che definiscono un modello di ambientamento in cui ogni gruppo di lavoro si riconosce.
La natura ed il significato di queste relazioni hanno a che fare con il lavoro di cura delle educatrici teso a comprendere il mondo dei bambini e delle bambine e, generare così, occasioni di comprensione reciproca e collaborazioni, volte a condividere con le famiglie le responsabilità dell’educazione di tutti i bambini/e. “Nella misura in cui i genitori si sentiranno parte della comunità scolastica, come comunità educante, potranno, a fianco delle insegnanti, favorire la crescita dei loro figli e delle loro figlie, come membri di un gruppo e di una comunità, la scuola, microcosmo della società.” (v. il Progetto pedagogico dei servizi educativi 0-6 del Comune di Ravenna).
Nella prima fase dell’affidamento, il tempo (nella sua accezione di gradualità, di rispetto e flessibilità dei tempi dei bambini e delle bambine) e la valorizzazione del rito (ripetizione di momenti uguali”, che diventeranno prevedibili e rassicuranti) rappresentano i fondamenti del processo di ambientamento, per rendere “familiare”, amichevole e accogliente il servizio, allo sguardo dei bambini e delle bambine.
LE MODALITA’ E I TEMPI DI AMBIENTAMENTO
Le modalità di ambientamento, all’interno di uno sfondo comune rappresentato dal Progetto pedagogico dei servizi educativi 0-6, possono essere caratterizzate da “sfumature” diverse, a seconda delle scelte del gruppo delle insegnanti, della situazione della singola sezione e del numero dei bambini e delle bambine da inserire.
La durata dell’ambientamento, anche se progettata, può andare incontro a delle piccole variazioni, a seconda della reazione del bambino o della bambina alla nuova situazione ed al tempo che gli occorre per conoscere i nuovi spazi, accettare i nuovi giochi, i compagni ed ” affidarsi ” ai nuovi adulti.
Talvolta può essere necessario anche “fare qualche passo indietro ” rallentando i tempi previsti, poiché la fretta di concludere l’ambientamento e lasciare il bambino o la bambina per tempi lunghi al nido, in modo pressoché immediato, può, talvolta, far correre il rischio di compromettere la positiva accettazione della nuova esperienza.
Nel nido l’ambientamento ha una durata indicativa di due settimane: nella prima, la presenza del genitore è richiesta per dar modo al bambino o alla bambina di avviare una relazione con l’educatore, rassicurato dal genitore e si prevedono momenti di graduale allontanamento, proposti in base al grado di benessere manifestato dal bambino e della bambina nel nuovo contesto. Di solito il pasto viene proposto alla fine della prima settimana di ambientamento.
L’ambientamento viene effettuato a piccoli gruppi, secondo modalità, tempi ed una organizzazione che verranno comunicati ai genitori, al momento del colloquio individuale, che si effettua orientativamente nella prima settimana di settembre, dopo lo svolgimento dell’assemblea di inizio anno e prima dell’inizio dell’ambientamento.
La partecipazione a questa assemblea è molto importante, perché i genitori hanno modo di conoscere il personale educativo della sezione/nido e soprattutto concordano con le insegnanti la data di avvio dell’ambientamento, anche in base alle esigenze organizzative del servizio e delle famiglie, che si devono conciliare.
Gli ambientamenti al nido iniziano indicativamente da metà settembre al 31 ottobre – al fine di accogliere i bambini e le bambine nuovi utenti nel rispetto dei tempi di inserimento di ciascuno di loro e tenuto conto dell’organizzazione del servizio.
Occorre considerare che c’è anche un ambientamento al sonno che rappresenta un momento delicato, poiché presuppone l’acquisizione da parte dei bambini e delle bambine di un buon grado di fiducia nelle nuove “dade” e sicurezza nell’ambiente. Anche in questo caso, forzarli basandosi su tempi “adulti” può incrinare la loro tranquillità. E’ consigliabile seguire le indicazioni delle insegnanti, conciliando il più possibile le esigenze e i ritmi dei bambine e delle bambine con i bisogni organizzativi familiari.
UTILI SUGGERIMENTI PER I NUOVI GENITORI
- Sentitevi convinti di aver fatto la scelta “giusta”, di volersi affidare anche al personale educativo di un servizio, per l’educazione del proprio figlio o figlia.
- Preparateli alla nuova esperienza, evidenziandone gli aspetti positivi, ovvero la possibilità di incontrare nuovi amici e giocare con nuovi giocattoli e sostenetela una volta rientrati a casa.
- Non vivete come una “antagonista” l’insegnante, ma consideratela piuttosto come una “compagna” che condivide con “voi” la nuova esperienza.
- Affidatevi ai piccoli suggerimenti delle insegnanti, nel momento dell’ingresso al nido.
- Fidatevi delle proposte delle insegnanti, quando vi propongono di “provare” a distaccarvi da vostro figlio o figlia; le educatrici si muovono in tal senso, perché hanno notato nel bambino o nella bambina segnali positivi.
- Gli eventuali segnali di disagio del bambino o della bambina al momento del distacco, al nido, non vanno sottovalutati, ma costituiscono di solito un fatto passeggero, destinato ad attenuarsi e a scomparire, man mano che il bambino si rassicura. I tempi dell’ambientamento non sono uguali per tutti ed ogni bambino o bambina ha proprie originali sensazioni e comportamenti che occorre rispettare.
- Se vi sono dubbi od incomprensioni parlatene con franchezza con le insegnanti, perché l’ambientamento è un percorso a tre (bambino-genitore- educatrice), con il fine medesimo di dare al bambino o alla bambina la possibilità di accrescere la propria esperienza, in un ambiente vivace e rassicurante, nel quale necessita del sostegno di tutti.
- Cercate il più possibile di partecipare ai momenti di vita sociale del nido e della scuola dell’infanzia (assemblee, feste ecc..). Ciò vi consentirà di conoscere maggiormente l’ambiente e le persone, con cui condividete il percorso di crescita di vostro figlio o figlia e sosterrete in modo più significativo l’esperienza del vostro bambino o della vostra bambina, sentendovi più coinvolti e partecipi. E soprattutto, entrando a far parte attivamente della comunità scolastica, darete a vostro figlio o figlia un esempio positivo di “cittadinanza”, alla cui educazione occorre concorrere, in una collaborazione continua “scuola-famiglia”, già dalle prime esperienze educative, per formare i “futuri cittadini del mondo”, un mondo aperto alle differenze, agli altri ed alle sfide dei cambiamenti futuri.
Il Coordinamento pedagogico
del Comune di Ravenna