Era il 1718 o il 1786 o il 1851. A Weimar, a Londra o a Parigi,il viaggiatore prendeva la carrozza di posta cerso l’Italia: o saliva sulla nave che costeggiava il Mediterraneo o conosceva le prime ebrezze del treno. Per uno o due anni non tornava a casa. Giovani aristocratici, naturalisti, artisti, personaggi di spicco, immersi in un turbine di cose: viaggiavano, scendevano, sostavano in albergo, si affacciavano al paesaggio che non avevano mai visto, attraverso rovine, scalavano montagne vulcaniche. Il primo viaggiatore giunse in Italia durante il regno di Luigi XIV: l’ultimo alla svolta del secolo scorso quando l’Italia è unita e Roma diventa capitale moderna.C’è l’Italia barocca, rococò, neoclassico, romantica, naturalistica; ci sono le mille città e le diverse atmosfere di luci e colori.
“Per tutti il viaggio in Italia è un esperienza unica:un miraggio, una rivelazione dell’anima, un canto di sensazioni, un’esaltazione delle qualità intellettuali, un’impressione di rinascita” (P.Citati-quando l’Europa s’innamorò dell’Italia). Anche la Romagna ha ospitato questi viaggiatori e l’immagine che ci hanno lasciato è motivo di struggente nostalgia,di riflessione e di ricerca.
Dal 1992 il Comune di Ravenna ha collaborato, come partner del programma Socrates Comenius al fine di valorizzare il ricchissimo patrimonio della nostra città all’interno dei sistemi scolastici europei. E’ stato attivato il Progetto “Gran Tour”, risponde alle esigenze didattiche e di apprendimento delle persone coinvolte in ogni forma di istruzione dehli adulti. Grazie al Progetto “Gran Tour” un gruppo di docenti di ogni ordine e grado provenienti da sei Paesi europei ha potuto visitare Ravenna e conoscere il ricco patrimonio culturale. I paesi partecipanti sono stati Italia, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Romania.L’idea di affrontare il tema del viaggio nasce proprio dall’intento di valorizzare la cultura di cui è portatrice il territorio, di stimolare i giovani a recepire, collegare, interpretare in funzione critica il contesto sociale, storico e culturale per correrarli agli insegnamenti curriculari in una operazione di sineresi intellettuale e di coscienza dei valori che fondano una società.