L’Unione Europea supporta l’Ucraina
Oltre ad approvare e applicare pacchetti di sanzioni finanziarie contro la Russia i leader e le istituzioni europee hanno concretamente dimostrato la propria solidarietà nei confronti di Zelensky e del popolo ucraino attraverso diverse azioni.
L’aggressione dell’Ucraina da parte della vicina Russia è stata da subito riconosciuta come l’invasione di un paese indipendente e democratico. La Commissione Europea ha chiesto formalmente alla Russia di cessare immediatamente le azioni militari, ritirare incondizionatamente tutte le forze e gli strumenti militari dall’intero territorio ucraino e di rispettarne pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza.
Oltre ad approvare e applicare pacchetti di sanzioni finanziarie contro la Russia – che hanno costi elevati anche per le economie dell’Unione – i leader e le istituzioni europee hanno concretamente dimostrato la propria solidarietà nei confronti di Zelensky e del popolo ucraino attraverso diverse azioni.
Aiuti finanziari
l’11 marzo la Commissione Europea ha erogato 300 milioni di euro per l’Assistenza Macro-Finanziaria (AMF) che rappresenta una frazione iniziale della prima rata prevista dal nuovo Programma di AMF di emergenza all’Ucraina da 1,2 miliardi di euro. Questi contribuiranno a rafforzare la stabilità macroeconomica dell’Ucraina.
A febbraio e marzo 2022, il Consiglio ha inoltre approvato un totale di 1 miliardo di euro di finanziamenti nell’ambito dello Strumento Europeo per la Pace per sostenere le capacità e la resilienza delle forze armate ucraine al fine di difendere l’integrità territoriale e la sovranità del paese e proteggere la popolazione civile dall’aggressione militare in corso.
Aiuti umanitari
L’Unione Europea collabora con le Nazioni Unite, la Croce Rossa e le organizzazioni non governative internazionali per garantire la consegna più rapida possibile degli aiuti. Inoltre, la Commissione è in costante contatto con le autorità ucraine per assicurare il passaggio delle merci nel paese attraverso i confini europei.
500 milioni di euro del bilancio dell’UE sono stati messi a disposizione come aiuto umanitario diretto per finanziare beni e servizi di prima necessità da indirizzare alla popolazione civile del paese colpito dal conflitto. Di questi, una prima tranche di 90 milioni è già stata indirizzata ad Ucraina e Moldova.
Ulteriore assistenza è stata inviata attraverso il Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione (UCPM) e le scorte mediche di RescEU con sede in Germania, Ungheria e Paesi Bassi, per facilitare la gestione della prima emergenza, offrire protezione e garantire cure ai cittadini.
Questi aiuti non si sono limitati ai territori sotto attacco: le risorse e il personale di diverse Agenzie ed organismi europei sono stati dirette anche ai paesi confinanti con l’Ucraina, come Polonia e Romania, per supportare le attività di prima accoglienza nelle zone di frontiera messe in campo da cittadini, organizzazioni ed enti locali. Proprio per facilitare la gestione degli arrivi, la Commissione ha anche previsto la redazione di Linee Guida operative da diffondere tra il personale di assistenza presente presso i confini.
Per garantire che i diritti degli oltre 3 milioni di profughi ucraini siano tutelati all’interno dei paesi europei nei quali sono stati costretti a fuggire, l’UE ha attivato in tempi rapidissimi la direttiva sulla Protezione Temporanea e concesso la possibilità di ottenere la Protezione Internazionale. In questo modo sarà permesso agli ucraini di ottenere la residenza per almeno un anno ed accedere, ad esempio, al sostegno sociale, al mercato del lavoro, alle cure e all’istruzione.
Nell’approccio adottato dall’UE è inclusa anche la solidarietà tra gli Stati membri; grazie a una Piattaforma di Solidarietà verranno condivise informazioni sulle capacità di accoglienza, sul numero di persone che godono di protezione temporanea sul loro territorio e su altre eventuali esigenze. La Commissione, insieme all’Agenzia dell’UE per l’Asilo, sarà a capo del coordinamento delle operazioni di supporto, compreso il trasferimento di persone tra Stati membri e dall’UE verso paesi terzi.
Per sostenere gli Stati membri nella prima accoglienza e gestione dei profughi ucraini giunti nei loro territori, l’UE ha deciso di sfruttare anche programmi e risorse già esistenti.
E’ stato prolungato il periodo di attuazione delle risorse previste dal Fondo per gli Affari Interni del settennio 2014-2020, che metterà a disposizione circa 420 milioni di euro aggiuntivi per la politica interna. Inoltre, la Commissione ha recentemente approvato la proposta legislativa “Azione di coesione per i rifugiati in Europa” (CARE), nell’ambito delle politiche regionali e di coesione. Questa permetterà di indirizzare una rilevante quantità di risorse provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e dal Fondo per gli Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD) verso tutte quelle attività finalizzate a coprire i bisogni primari delle persone in fuga dall’Ucraina, attraverso la fornitura di beni e servizi. La Commissione ha dichiarato, inoltre, che anche i fondi del programma “REACT-EU” messi a disposizione per il 2022 potranno essere utilizzati dagli stati membri per finanziare attività di supporto ai rifugiati ucraini nei paesi europei.