La IX edizione del Festival delle Culture di Ravenna si è conclusa domenica 7 giugno con un brindisi davanti al fuoco del forno in terra cruda allestito fuori dall’Almagià. Dal 5 al 7 giugno la Darsena di città è stata popolata da circa 9mila persone. Quasi 3mila sono stati i coperti dei sette ristoranti etnici allestiti lungo la banchina del Canale Candiano. Altissima la presenza delle comunità degli immigrati che sono state coinvolte, insieme ad altre decine di associazioni e cittadini attivi, in un percorso di progettazione partecipata incominciato già nel mese di novembre.
La progettazione dal basso ha portato a un programma estremamente ricco, con i concerti dei rapper di seconda generazione Abe Kayn e Zanko, di Santino Spinelli e Alexian Group, e dei Lenacay, giunti domenica da Barcellona. Spazio alle tradizioni popolari con le esibizioni di capoeira brasiliana, del sabar senegalese, delle danze dalla Romania e di diversi gruppi etnici nigeriani, per concludere domenica sera con i Radika De, un gruppo folcloristico giunto appositamente in pullman da Debar, in Macedonia. Le loro gran casse e i loro oboi islamici hanno accompagnato anche la parata inaugurale, che venerdì alle 17 da Piazza San Francesco è sfilata fino alla Darsena insieme a numerosi altri giovanissimi performer con flash mob, break dance, parkour e percussioni africane. Grande interesse del pubblico anche per i numerosi dibattiti che giravano intorno al tema del “Diritto alla terra”: si è parlato del Kurdistan, di accoglienza dei migranti, della questione Rom, dell’ex-Jugoslavia, di Land Grabbing e della lotta per la terra dei braccianti in Romagna.
Sabato 6 sul palco dell’Almagià è stato consegnato il premio all’intercultura città di Ravenna 2015 a Santino Spinelli e Dijana Pavlovic, per il loro impegno civile nel dar voce ai diritti della comunità rom. Durante il Festival sono state raccolte anche circa 100 firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per il riconoscimento ufficiale dei rom come minoranza linguistica culturale. Ottimo il risultato anche dell’iniziativa del “Salvadanaio Sociale” del progetto “Lampedusa siamo noi”, la raccolta fondi promossa dalla Rete Civile contro il Razzismo con il sostegno del Comune di Ravenna che, in collaborazione con il Comune di Lampedusa, vuole realizzare un centro per disabili nell’isola siciliana, struttura di cui è completamente priva. Durante il Festival, grazie anche al contributo dei ristoranti, sono stati raccolti circa 1000 euro.
Molto partecipata anche l’iniziativa di “Stop Hunger Now”: sabato mattina all’Almagià si sono incontrati circa 50 richiedenti asilo insieme a una ventina di volontari italiani per confezionare 10mila pasti che a luglio partiranno per essere donati a diverse scuole elementari in Burundi.
Sabato è stato anche il giorno della prima estemporanea di pittura del Festival delle Culture, organizzato insieme a occupArti. Ha vinto una giovanissima artista, Eleanna Maria Grazia Lala, che è stata premiata domenica sera all’Almagià.
Premiati anche i migliori piatti del Festival grazie all’iniziativa “Master Chef Il Terzo Mondo”. Vincitori il ristorante senegalese Bella Africa e quello indiano Aralya.
Novità di quest’anno anche la web radio/tv con interviste ai tanti protagonisti del Festival che si possono rivedere sul canale youtbe del Festival #FestivalDelleCultureTV
Il Festival delle Culture ringrazia tutte le persone e tutte le associazioni che hanno reso possibile la buona riuscita dell’evento.
Il Festival delle Culture è stato realizzato dal Comune di Ravenna grazie anche al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Il manifesto: