“Se parto, non tornerò”
Per me la migrazione è un’azione che fa una persona che lascia il suo paese di nascita per andare a vivere in un altro che non è il suo.
La sofferenza è il primo motivo dell’esilio, di questa migrazione, perché se tutto va bene nessuno decide di uscire dal proprio paese, ma escono perché c’è qualcosa che non va. Ci possono essere sofferenze legate alla famiglia, alla religione, al tuo gruppo etnico o qualcuno di qualche gruppo che ti vuole uccidere, per esempio diciamo un ragazzo è andato via dal suo paese per paura di essere ucciso da un gruppo di persone che hanno provato una volta a ucciderlo perché il ragazzo ha un’altra cultura o un’altra cosa che non è uguale a loro. Il ragazzo ha fatto di tutto per star lì, per non scappare. Ma alla fine non aveva un’altra possibilità a parte scappare, perché non era uguale agli altri.
Immaginate un ragazzo che non è mai andato via dalla sua città, dove è nato, per andare in un’altra città nello stesso paese. Se lo si manda via dal suo paese, come sarà il ragazzo? secondo me per lui sarà un dolore e l’inizio della sofferenza. Ci sono alcuni motivi per cui noi immigrati siamo qui in Europa: per prima cosa perché è uno dei continenti dove i diritti delle persone sono rispettati e qui al 90% abbiamo la possibilità e la fortuna di rinascere come se fossimo di nuovo bambini. Questa è la prima idea che mi viene in mente per cui le persone vanno via dall’Africa, dico l’Africa in generale perché i paesi africani hanno in qualche modo le stesse cose in comune e gli stessi rapporti.
Le persone che poi arrivano, sono spesso messe in accoglienza. Nell’accoglienza si incontrano sempre persone nuove, con emozioni diverse e questi incontri ti fanno venire in mente tante idee diverse. Per te e le persone sconosciute sarà tutto nuovo, perché prima di venire si pensa a dove si vuole andare, a come saranno le persone che ti aspettano, saranno buoni? Saranno cattivi? Ti fai tante domande. Ma grazie a Dio l’Italia è il migliore del mondo ad accettare gli sconosciuti, ad accogliere qualcuno e dare loro la possibilità di integrarsi. Molti di noi hanno imparato la cultura attraverso alcuni progetti, alcuni centri di accoglienza, ci sono state difficoltà che alcuni di noi hanno trovato nei centri di accoglienza attraverso spostamenti in città diverse.
Secondo me ci sono tante difficoltà, per esempio le persone migranti inserite nel sud Italia e quelle che sono nel nord Italia non hanno gli stessi diritti, il livello di accesso all’educazione e all’integrazione è diverso. Gli immigrati che vivono nel nord Italia hanno tanti diritti, possono andare a scuola, fare tanti corsi di formazione, possono integrarsi bene, come me che ho avuto questa possibilità. Ho degli amici che vivono nel sud Italia e dicono che lì si può solo mangiare, dormire e girare, non hanno la possibilità di fare formazione, secondo me sono le persone che stanno aiutando quegli immigrati del sud che non gli danno le possibilità come noi al nord.
Alcuni immigrati arrivano con tante difficoltà che hanno vissuto sulla strada prima di arrivare qui, nel viaggio tra Africa e Europa è l’inferno. È solo Dio che può aiutarci perché per venire in Italia devi avere una sola idea sopravvivere per non morire, perché vedrai tante cose brutte sulla strada: le torture, i sequestri e qualche volte non bevi e neanche mangi.
Durante il viaggio si vive un isolamento perché si è isolati nella propria testa, anche se sei con altre persone, sei comunque da solo. Puoi avere paura perché è la tua prima avventura o dove vai non sai niente di là e non puoi neanche sapere cosa succederà sulla strada, queste sono le cose che fanno paura. Qualche volta perdi il controllo, ti trovi in un posto, e ti chiedi perché sei lì? Puoi diventare pazzo, e spesso ti capita di essere in un posto che può mettere in pericolo la tua vita.
“