La Palestina rientra tra le aree prioritarie della Regione Emilia Romagna per gli interventi di cooperazione allo sviluppo già dal 1996 ed ha cofinanziato diversi progetti di sviluppo realizzati da organizzazioni del territorio regionale.
Dal 29 settembre 2000, data d’inizio della nuova Intifada nei Territori Occupati, si è venuta a creare una situazione drammatica che ha portato anche ad una grave crisi dell’economia nazionale, data dal fatto che quasi tutte le attività sono state impedite dai blocchi imposti da Israele; in questo contesto di estrema drammaticità, gli interventi della Regione Emilia Romagna si sono indirizzati verso azioni mirate all‘auto-sostentamento delle famiglie, supportando iniziative generatrici di reddito ed iniziative che favoriscano la ripresa dell’attività agricola.
L’obiettivo specifico delle missioni è stato quello di definire un protocollo per progetti di cooperazione nel settore socio-sanitario, del microcredito, della ricostruzione delle infrastrutture danneggiate e della formazione professionale. Con l’associazione Enti Locali israeliani si è condivisa la volontà di avviare progetti di collaborazione e cooperazione comune tra enti locali della Regione Emilia Romagna, israeliani e palestinesi.
Luogo di intervento
La società palestinese in Cisgiordania (West Bank) è caratterizzata da un elevato livello di aggressività e violenza, particolarmente diffuse fra bambini e giovani. L’ambiente nel quale si trovano a vivere, e nel quale crescono, è caratterizzato dall’occupazione israeliana. Il perdurare del conflitto, e i continui fallimenti dei negoziati di pace, riducono la speranza di un futuro migliore. Inoltre le demolizioni di abitazioni in atto a Gerusalemme e nell’area “C” della Cisgiordania, stanno seriamente minacciando la salute psicofisica di giovani e bambini che vivono in quelle aree. Ne consegue una preoccupante mancanza di luoghi e di spazi in cui sia possibile giocare, passare il proprio tempo in maniera sicura, e vivere e partecipare alla vita sociale della propria comunità. La striscia di Gaza è un piccolo lembo di terra lungo la costa del Mediterraneo tra Egitto ed Israele. In questo “fazzoletto” di 360 km quadrati vivono più di 1,5 milioni di palestinesi, con una densità di popolazione tra le più alte al mondo (oltre 4000 abitanti per km quadrato). La maggior parte della popolazione è composta da rifugiati, la metà dei quali vivono negli 8 campi profughi gestiti dall’ONU. La Striscia di Gaza costituisce, insieme alla West Bank, i cosiddetti “territori occupati palestinesi”. È stata ed è tuttora campo di battaglia del conflitto che, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla costituzione dello Stato d’Israele, ha infiammato e continua ad infiammare tutta la regione medio-orientale.
Il Comune di Ravenna ha appoggiato il piano di emergenza e cooperazione rivolto alle donne palestinesi
In particolare il Comune di Ravenna si è impegnato nell’anno 2002 e 2003 con un contributo economico per la realizzazione del progetto
Le Donne in Nero sono una rete internazionale di donne che ripudiano ogni forma di guerra, di terrorismo, di fondamentalismi e di violazione dei diritti umani e civili. A muoverle è la relazione diretta con le donne di luoghi difficili come Palestina, Israele, Balcani, Afghanistan, Turchia, Algeria e con tutti coloro che lavorano per l’affermazione di una politica internazionale delle donne libere da guerre, violenze e povertà.
Le opportunità di incontri e scambi fra i territori dell’Emilia Romagna e palestinesi ha portato all’elaborazione del progetto