Peace Spot, 2014, 2015 e 2016
Presentato dalla Fondazione Flaminia di Ravenna, di cui il Comune di Ravenna è partner principale, si pone come obiettivo l’informazione/formazione dei giovani e della cittadinanza ravennate sui temi di cooperazione internazionale, pace e solidarietà. Tali iniziative sono co-finanziate dalla Regione Emilia Romagna ai sensi della legge regionale 12/2002 e inserite nel Programma Provinciale di Educazione alla Pace e ai Diritti umani della Provincia di Ravenna.
Peace Spot I. La prima edizione di Peace Spot (2014) è stata rivolta soprattutto ai giovani delle scuole superiori (circa 40 studenti) e si è sviluppata in due incontri teorici-laboratoriali, svolti all’interno dell’edizione del Festival delle Culture 2014. Lo scopo finale è stato quello di creare uno spot promozionale sulla pace realizzato dagli studenti coinvolti, attraverso un percorso di educazione informale, al fine di stimolare la partecipazione e la creatività di giovani studenti intorno alle tematiche della cooperazione internazionale, della pace e della solidarietà. I ragazzi hanno autonomamente individuato un comune denominatore nel rispetto della persona e a partire da questo hanno realizzato uno spot e una performance di Teatro dell’Oppresso, con l’affiancamento di formatori professionisti. Ulteriore obiettivo è quello di diffondere la voce dei ragazzi e raccontare il loro impegno, al fine di renderli attori protagonisti di una cultura di pace nel territorio. All’interno del Festival delle Culture sono stati presentati alcuni dei risultati raggiunti: lo spot per promuovere una cultura di pace; le performance di Teatro dell’Oppresso – Teatro immagine; la mostra all’interno del progetto Adotta una Vetrina del Servizio Citt@Attiva e il foto-racconto itinerante del percorso in/formativo.
Peace Spot II. Il progetto (2015) si è posto l’obiettivo di promuovere e far conoscere la tematica della cooperazione allo sviluppo, quale strumento chiave per la promozione di una cultura di pace e il mantenimento della stessa, sia in loco che nei paesi terzi. Le attività realizzate sono state suddivise in quattro momenti: il convegno La cooperazione allo sviluppo oggi, mirato a descrivere la situazione attuale della cooperazione; il seminario Chi è il/la cooperante?, volto ad illustrare le competenze richieste e per far attivare uno scambio di esperienze tra i professionisti cooperanti coinvolti; un seminario conclusivo denominato Dalla teoria alla pratica: buone prassi di cooperazione allo sviluppo, strumentale per far conoscere tutte le azioni realizzate e l’importate rete di lavoro che esiste nel territorio. Queste giornate hanno visto la partecipazione di esperti di cooperazione a livello nazionale e internazionale, docenti universitari e responsabili delle amministrazioni locali e regionali. Infine è stato predisposto un momento di restituzione dei contenuti all’interno del Festival delle Culture (giugno 2015), con la presentazione della pubblicazione contenente gli interventi effettuati nei momenti precedenti.
Peace Spot III. Si inserisce nella nuova programmazione (2016) come proposta utile a fare il punto sulla tutela e sulla promozione dell’universalità e indivisibilità dei diritti umani, attraverso l’analisi dell’attuale tutela e promozione dei diritti dei migranti. I diritti umani sono universali e indivisibili e pongono la tutela dell’essere umano al centro della propria attenzione. Ma fino a che punto, nella quotidianità dell’Italia di oggi, questi principi vengono rispettati e promossi? Da questo quesito nasce la proposta progettuale. Partendo dall’approccio del sociologo e filosofo franco-algerino A. Sayad, si vuole lavorare sulla funzione “specchio” che i migranti hanno e/o possono avere nella attuale società globalizzata, quali preziosi campanelli d’allarme. La situazione di tutela e/o di non tutela dei diritti dei migranti sono le cartine tornasole della nostra società e ci mostra vividamente l’attuale condizione di “frammentazione” dei diritti promossi come “indivisibili” ed “universali”.
Le attività proposte sono: un focus group di avvio per definire metodologia e contenuti specifici di lavoro da utilizzare durante il laboratorio (febbraio 2016); il workshop sulle tematiche individuate in sede di focus group (aprile 2016). Al fine di promuovere esperienze di scambio e conoscenza reciproca, e rovesciare il paradigma dell’accoglienza, alcuni studenti verranno ospitati presso 2-3 famiglie di stranieri, per la durata di una settimana. Con il supporto di un mediatore, gli studenti e le famiglie avranno l’opportunità di fare dell’ospitalità un percorso bidirezionale, per raccontarsi e raccontare il significato dell’essere “ospiti”. Infine si restituzione alla cittadinanza dei dati e interventi raccolti all’interno di una pubblicazione nell’ambito del Festival delle Culture 2016.