Il 21 marzo 1960 diverse migliaia di manifestanti si radunano presso la stazione di polizia di Sharpeville per protestare contro l’apartheid, in particolare contro l’approvazione dell’Urban Areas Act, sulla base del quale viene imposto ai cittadini sudafricani neri di esibire uno speciale permesso per entrare nel centro urbano. I dimostranti si autodenunciano: “Siamo senza lasciapassare, arrestateci tutti”. Le autorità cercano di disperderli con i blindati e con caccia militari in volo radente, poi iniziano a sparare sulla folla.
70 persone assassinate, inclusi 8 donne e 10 bambini, ed oltre 180 feriti.
La Commissione per la verità e la riconciliazione, istituita in seguito da Nelson Mandela, stabilirà che la folla era disarmata e che i militari continuarono a sparare anche contro i manifestanti in fuga, tanto che molte vittime furono colpite alla schiena.
Il massacro provocò una fortissima reazione a livello mondiale e l’isolamento internazionale del Sudafrica, che subì anche l’estromissione dal Commonwealth. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite condannò fortemente l’operato del governo sudafricano e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì il 21 marzo come “Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale” (in Sudafrica si celebra la Giornata dei diritti umani).
Quest’anno onoriamo la ricorrenza del 21 marzo con l’inaugurazione della Mostra Exodus – Umanità in cammino di Sebastiao Salgado. 180 scatti del grande fotografo che documentano le migrazioni in 4 continenti : Africa, Sud America, Asia ed Europa, con una sezione dedicata ai rifugiati e agli sfollati ed un’altra dedicata ai ritratti di bambini. E’ una mostra che non ha solo un grande valore artistico e culturale, ma è di enorme potenza narrativa e storica, al contempo molto attuale.
Dal 19 al 26 marzo proietteremo inoltre il bellissimo film The Old Oak di Ken Loach per oltre 620 studenti delle scuole superiori di Ravenna sull’accoglienza dei profughi di guerra siriani in Inghilterra.