La tempesta, meteorologica ed emotiva, è il fill rouge di questa rappresentazione teatrale.
Una donna attende il rientro a casa del marito. La tempesta, il pericolo, se l’uomo che ami lavora in cima ad una gru nell’area del porto di Taranto è sempre presente. In un periodo di tempo relativamente breve, tra una sirena della polizia e l’interruzione dell’energia elettrica, la protagonista rivive gli ultimi attimi vissuti col marito, cerca di ricordare, per darsi forza, i momenti più belli, e spera, fino alla fine, che tutto quel finimondo non finisca per annientarli.
Non sarà così.
Il suo uomo non tornerà.
Sarà travolto a centinaia di metri d’altezza dalla foga del vento.
Opera ispirata a fatti realmente accaduti di recente con processi ancora in corso.
Il titolo La GRU non indica solo la macchina per il sollevamento e lo spostamento di merci e materiali ma per un destino crudele LA GRU fa anche riferimento all’uccello di grandi dimensioni che prima dell’industrializzazione selvaggia di Taranto abitava le stesse zone ora occupate dalle gru/macchine.
La trasposizione scenica de La Gru a cura del regista Alfredo Traversa è un viaggio intimo, lo specchio di ciò che accade quando avverti che qualcosa di inimmaginabile può accadere.
Non mancano i momenti di forte denuncia pubblica.
La Gru è un testo di Luisa Campatelli, regia di Alfredo Traversa con l’interpretazione di Tiziana Risolo.