Premesso che:
In questi giorni alcune associazioni pro life hanno promosso anche a Ravenna una campagna nazionale di manifesti con la quale rappresentano il loro punto di vista – condivisibile o meno – sulla Legge 194;
Ricordato che:
Il Sindaco di Ravenna e l’Assessore a alle Pari Opportunità sono usciti sulla stampa preannunciando che avrebbero fatto tutto quanto in loro potere contro detta campagna, non escludendo la rimozione dei manifesti;
Sottolineato che:
Non risulta all’interrogante, peraltro non per forza entusiasta di questa campagna, che negli ultimi giorni si sia verificata l’abolizione dell’art.21 della Costituzione della Repubblica italiana in base al quale ognuno può liberamente manifestare il proprio pensiero col mezzo che ritiene più opportuno, fosse anche distantissimo da chi detiene il potere esecutivo nazionale o locale;
Evidenziato che:
La rappresentazione di un feto, peraltro stilizzato, non può definirsi in alcun modo né pornografica né violenta e dunque non sussiste alcuno dei requisiti che potrebbero indurre a temperare il principio costituzionale sopra richiamato;
Si interroga la S.V. per sapere:
- Se non ritenga di dovere ritirare quanto prima l’annuncio di volere rimuovere i sopracitati manifesti;
- Se non ritenga iniquo annunciare di volere usare i propri poteri di sindaco per reprimere il libero pensiero di alcuni cittadini, utilizzando un metodo per il quale egli potrebbe addirittura venire richiamato dal da lui recentemente promosso comitato antifascista…