Rassicuriamo la Presidente Silvana Lugaresi: la Pigna conosce a menadito le regole e le normative sulle rendicontazioni e da anni punta il dito contro la mala gestione dei contributi comunque assegnati alla cultura. Altro che clamore pro campagna elettorale.
La Signora Silvana Lugaresi peraltro Presidente della Cooperativa Emilia-Romagna Concerti e moglie del socio Paolo Olmi, padre di Giuseppe e fratello di Licia, che siedono nel consiglio di amministrazione (in totale 3), non smentisce l’analisi e i rilievi certosini effettuati dalla lista civica La Pigna, sulle rendicontazioni presentate al Comune di Ravenna. E d’altra parte come potrebbe, dato che quanto da noi affermato si basa su documenti.
Una cooperativa a gestione prettamente familiare, davvero atipica nel panorama cittadino e nazionale.
La Signora Lugaresi dimentica di dire che alla documentazione dei costi che ha presentato al Comune non sono allegate le relative prove di pagamento. Cioè la prova effettiva che il costo sia stato saldato. Certo il Comune non le ha chieste sbagliando e su questa responsabilità, trattandosi di soldi dei cittadini ravennati, andremo fino in fondo.
Dal momento che la Signora Lugaresi si dice pronta a fornire qualsiasi documentazione, La invito a trasmettere all’Assessorato alla Cultura la prova dell’avvenuto pagamento di ogni singolo documento di spesa indicato o presentato, nelle rendicontazioni dal 2016 ad oggi.
Così si potrà verificare se tutti i costi rendicontati sono stati saldati o se sono stati pagati solo in parte.
Noi ravennati della lista Civica La Pigna siamo a conoscenza, perché alcuni creditori della cooperativa Emilia Romagna Concerti ci hanno mostrato la prova, che da anni diversi crediti scaduti ma rendicontati e relative prestazioni fornite, non sono stati poi saldati.
E l’esibizione della prova dei pagamenti dei costi presentati noi la pretendiamo per assicurare trasparenza e legalità.
Persino la Confesercenti ha lamentato all’Assessore Signorino, che alcuni suoi associati non hanno ricevuto il pagamento, nonostante diversi solleciti, delle prestazioni fornite alla cooperativa Emilia-Romagna Concerti.
La cosa scandalosa e sconcertante é stato il totale menefreghismo e disinteresse dell’Assessore Signorino e del Dirigente Tarantino.
Per ragioni di complessità non abbiamo indicato nella conferenza stampa tutto ciò che abbiamo rilevato dall’analisi dei rendiconti presentati dalla cooperativa Emilia-Romagna Concerti.
Lo facciamo adesso. Innanzitutto getta sconcerto l’affermazione che le rendicontazioni sono state controllate insieme agli uffici comunali. Ma scherziamo? Le verifiche devono essere svolte senza la presenza del beneficiario, al al quale possono essere notificati rilievi e richieste di chiarimento.
Per la Signora Lugaresi é normale che al Comune di Ravenna vengano rendicontati, ai fini dell’erogazione del contributo costi per attività musicali in altre parti d’Italia e all’estero. Quindi noi ravennati dobbiamo pagare i costi di eventi di cui beneficiano altri. Prendiamo ad esempio il concerto di Tredozio: al Comune vengono rendicontati i costi del materiale, del trasporto e delle trasferte dei componenti dell’orchestra mentre la Cooperativa incassa il contributo di 2.000 euro dal Comune di Ravenna.
Chiariamo la questione del comodato d’uso gratuito. Il locale di via Tombesi dall’Ova é locato da Giuseppe Olmi, per 41 mq totali, sia alla cooperativa Emilia-Romagna Concerti di cui é consigliere, per un totale di 8.400 euro annui, che alla Cooperativa Orchestra dei Giovani Europei di cui é Presidente. Al Comune viene totalmente rendicontato l’intero importo della locazione della cooperativa Emilia-Romagna Concerti.
Il contratto di locazione é stato sottoscritto in data 1 maggio 2019, ma precedentemente la stessa Lugaresi, in qualità di locatore e di presidente della coop Emilia-Romagna Concerti, stipulava il contratto di locazione dello stesso immobile del civico 13, per una durata di 9 anni ad un costo di 7.200 euro annui. A distanza di poco più di 5 anni il costo della locazione é aumentato di 1200 euro annui, nonostante lo spazio debba essere condiviso con l’altro locatore, la cooperativa Orchestra dei Giovani Europei.
La Lugaresi conferma che il civico indicato di detta via é la residenza del marito Paolo Olmi, e che tale immobile per alcune attività viene concesso in comodato d’uso gratuito. Peccato che del contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile non vi sia alcuna traccia in Comune dato che non è stato consegnato. Resta il fatto che le utenze dell’energia elettrica, del telefono fisso e della telefonia mobile della casa in cui risiede Paolo Olmi, sono intestate alla Cooperativa Emilia-Romagna Concerti, che le rendiconta al 100% al Comune di Ravenna.
La Signora Silvana Lugaresi, senza produrre alcuna lettera di incarico, rendiconta le fatture che lei emette nei confronti della Cooperativa di cui é Presidente. Nel 2019 euro 2100 per costi generali, euro 13.364.15 per ufficio stampa, euro 9.300 per progettazione e amministrazione mentre Olmi Giuseppe euro 6.032 per consulenza e collaborazione progetti interazionali che non c’entrano nulla con le attività svolte a Ravenna. Così anche il marito Paolo Olmi, socio della stessa coop, fattura prestazioni per direzione d’orchestra per i concerti e di consulenza musicale senza alcuna lettera d’incarico.
La Lugaresi emette poi anche una ricevuta di prestazione occasionale per il progetto Pasqua per 5.000 euro, fattura di euro 4050 per rendiconti alla Regione Emilia-Romagna e Mibac che non c’entrano assolutamente nulla con le attività del Comune di Ravenna
Vi sono poi significativi rimborsi chilometrici riferiti a numerosi dipendenti. Peccato che nel Bilancio 2019 il costo per il personale sia pari a 0 euro mentre nel 2018 é di solo 8.000 euro
Ad esempio, sono nel 2018 circa 20 i rimborsi chilometrici dell’utilizzo dell’ auto propria erogati a persone indicate come dipendenti della Cooperativa. Ma 20 dipendenti non possono costare certo 8.000 euro. In un rimborso chilometrico viene indicata in 190 km la distanza tra Bologna e Ravenna. Avendo fatto anche il ritorno sono stati rimborsati 380 km anziché massimo 170.
In un altro rimborso chilometrico la distanza tra Ravenna e Bologna si riduce a 150 km per cui il totale con incluso il ritorno diventa 300 km anziché 170.
Insomma, le cose non sono proprio come la Signora Lugaresi dice.