01 Gennaio 2021

Numerose sono state le proposte che in questi anni abbiamo avanzato al Sindaco, nel difficile tentativo di correggere la rotta completamente sbagliata intrapresa da de Pascale

di Veronica Verlicchi – capogruppo La Pigna

Con l’inizio della pandemia lo scorso marzo, é cominciata anche la campagna elettorale del Sindaco Michele de Pascale, il quale ha strumentalizzato la situazione  per guadagnare visibilità. 

Un tentativo non privo di difficoltà quello di de Pascale di farsi rieleggere per il secondo mandato da Sindaco, poiché il disinteresse totale che ha mostrato verso le problematiche del nostro territorio e dei ravennati in questi suoi 4 anni da primi cittadino, sono evidenti a molti ravennati. 

Numerose sono state le proposte che in questi anni abbiamo avanzato al Sindaco, nel difficile tentativo di correggere la rotta completamente sbagliata intrapresa da de Pascale. 

Tra queste, l’idea da noi lanciata, di prolungare fino a settembre 2022 le celebrazioni per il VII Centenario della morte di Dante Alighieri, così da poter esprimere al meglio le iniziative e gli eventi  in programma e quelli previsti per i primi mesi del 2021.

La motivazione alla base della nostra proposta, tradotta in una mozione già presentata in Consiglio Comunale, é relativa al fatto che le celebrazioni per i 700 anni della morte del Sommo Poeta costituiscono un’opportunità unica ed eccezionale per la ripresa economica, commerciale, turistica e culturale della nostra amata Ravenna. La proposta de La Pigna ha accolto il consenso di tantissimi operatori turistici, della ricettività, commerciali e culturali dell’intero Comune di Ravenna.

E de Pascale, forse troppo preso ad occuparsi dei suoi numerosi incarichi extra Sindaco, non si era accorto che gran parte del periodo dedicato alle celebrazioni é stato cancellato dalla pandemia e dai mesi di lockdown, senza per questo poter registrare presenze turistiche a Ravenna. 

Ma d’altra parte non ci stupiamo più delle disattenzioni di Michele de Pascale. Di certo ci stupiamo però che questa proposta non sia venuta dall’Assessore alla Cultura Elsa Signorino o da quello al Turismo Giacomo Costantini. Assessori, non dimentichiamolo, pagati dai ravennati per elaborare strategie di promozione del nostro territorio. 

In una recentissima intervista de Pascale dichiara che prolungherà le celebrazioni, facendo passare il tutto come una sua idea. E anche in questo caso non ci stupiamo: in questi anni ci siamo abituati a sentirlo predicare bene e razzolare male. 

Le sue dichiarazioni pubbliche che invitano alla collaborazione ed al rispetto tra parti politiche avverse, si scontrano puntualmente con gli atteggiamenti che poi tiene nei nostri confronti nelle stanze di palazzo. 

Ma tornando al prolungamento delle celebrazioni, prendiamo atto dell’accoglienza della nostra proposta da parte del Sindaco e ne gioiamo per le nostre imprese e per il nostro territorio. Ma ricordiamo anche a de Pascale che non è sufficiente prolungare il calendario delle celebrazioni:  occorre progettare e pianificare nuovi eventi di grande interesse e certamente migliori di quelli che sono stati concepiti fino ad oggi e che tante critiche hanno ricevuto da parte dell’intera città. 

Altra questione annosa, poi, quella delle procedure di assegnazione degli appalti pubblici e della loro gestione. In particolare, abbiamo avuto modo di evidenziare il pasticcio che i tecnici comunali hanno combinato per la costruzione della nuova palazzina uffici di via Berlinguer e del nuovo Palasport. Il Sindaco afferma ora di aver dato disposizioni al servizio edilizia di revisionare profondamente le modalità di elaborazione degli appalti. Un’ammissione la sua che li uffici tecnici comunali non lavorano a dovere, così come da noi evidenziato in più occasioni. 

I costi di realizzazione dell’appalto della nuova palazzina uffici comunali e della sede di Arpae, lievita dai 18 milioni deliberati ai 32 milioni attuali.

Il Palasport è fermo da fine giugno e anche in questo caso si registra un pasticcio ad opera del Comune, nella sostituzione del soggetto che deve completare i lavori.  Noi di certo non permetteremo che la sostituzione avvenga senza il rispetto del contratto d’appalto del capitolato d’appalto e delle normative in vigore, che causerebbero un nuovo danno alla nostra città.